Una serie di cruenti assassinii minaccia di far perdere il sonno all'ispettore Bloch. Un cadavere viene rinvenuto martoriato da chiodi, un altro divorato da un'orda di ratti; ma l'escalation degli orrori continua con il ritrovamento di altri corpi: decapitati, scuoiati, impiccati, bruciati vivi... Un libro si rivela l'elemento ricorrente di ogni omicidio. Un volume senza titolo, con il fregio di una spirale in copertina. Ogni vittima ha sfogliato le sue pagine. Il segreto di tutto si nasconde tra le righe di quel volume e Dylan deve scoprirlo al più presto, se vuole evitare che il suo più caro amico diventi "La decima vittima"
Con questo
albo Tito Faraci aggiunge un altro flop alle sue storie dylaniate uscite nel
2004, annata da dimenticare per lui se non fosse per (il comunque non memorabile)
Il grande sonno. Come ci viene confermato anche nell’Horror Club
(inedito), a parte il titolo la storia non ha altri debiti con l’omonimo film
di Elio Petri, liberamente tratto dal racconto La settima vittima (Seventh
Victim, 1953) di Robert Sheckley. Dello
splatter promesso in compenso neanche l’ombra, ad esclusione della sequenza dell’omicidio
sulla poltrona del dentista (la migliore dell’albo), mentre il resto è relegato
fuoricampo o è lasciato in penombra. Peccato, l'idea del libro se pur non
originalissima (i richiami a Safarà di Hamlin sono pure dichiarati) non era da
buttare, ma la sceneggiatura non riesce a valorizzare gli spunti potenzialmente
interessanti offerti dal soggetto. Ad esempio, nessun reale peso viene dato al
fatto che la decima vittima designata sia Groucho, quando ci si poteva
investire sopra con tutt’altro peso emotivo. Ormai il lutto di Dylan per la
fidanzata di turno è poi diventato talmente di routine che stavolta dura... due
vignette! Il nostro trova evidentemente più appassionante immergersi nei
dossier gentilmente offerti, per l’ennesima volta, da Bloch e più avanti
neanche si scompone per i due poliziotti di guardia uccisi, i cui cadaveri vengono
pure abbandonati nel corridoio di casa sua! A proposito di Bloch… che collegamenti
tra i delitti ha trovato il buon ispettore, tali da convincerlo che siano opera della stessa mano? Dylan ci
arriva quasi per caso. Patto con un diavolo, lo scrittore le cui pagine
prendono vita, gente divorata dai topi… tutta roba già vista e rivista nella serie.
Ma il momento peggiore è quello in cui Dylan, con parruccone biondo in incognito,
provoca volontariamente la morte dell’odioso scrittore. Cossu ai disegni più potabile
del solito per i gusti del sottoscritto, anche se è il disegnatore giusto al
posto sbagliato, mentre la copertina di Stano è ordinaria amministrazione.
BODYCOUNT: 7
TIMBRATURA: No
CITAZIONE: “Sottile come una
lama di rasoio, eppure resistentissimo! Non è straordinario?”
VOTO: 4,5
Soggetto: Faraci (12)
Sceneggiatura: Faraci (12)
Disegni: Cossu (16)


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