sabato 10 aprile 2021

Dylan Dog Special #5 - La casa degli uomini perduti

 

Non c'è nulla dentro Casa Velasco: soltanto il silenzio della notte, deboli scricchiolii, un gioco di ombre lungo le scale. L'erba recita il canto del vento intorno all'antica dimora dell'architetto stregone, tutto il resto tace. Gli abitanti di Haven sembrano ignari, non sanno nulla delle presenze che vivono tra quelle mura e che portano alla follia e alla morte. Ma Dylan Dog deve scoprire il segreto, deve ascoltare la voce che risuona nelle stanze e decifrare il suo messaggio... prima di impazzire!

Capolavoro assoluto della serie. Non solo lo considero forse lo Speciale migliore (se la gioca con Gli Orrori di Altroquando), ma occupa di diritto un posto nell'eccellenza dell'intera produzione dylaniata. Casertano firma qui la sua prova migliore, sfruttando appieno il suo marchio di fabbrica delle tavole “deformate”. Davvero sono poche le vignette in cui non mi cada la mascella.  I suoi disegni realizzano il connubio perfetto con la sceneggiatura scritta da Sclavi, esaltandone tanto le singole sequenze quanto quell’”atmosfera greve” e il “senso di inquietudine” che Dylan, e prima di lui il povero Jeremy Hascom, avvertono all’interno di Casa Velasco. Una magione sinistra, anche se vuota. D’altronde, come afferma il nostro indagatore, “l’incubo.. è.. il niente!” (pag. 33). Nell’editoriale leggiamo che l’albo avrebbe potuto intitolarsi “L’ultima Casa”, anche se la trama, pur partendo apparentemente dal classico tema delle dimore infestate, non ha alcun debito con la saga ideata da Sam Raimi, né con i suoi sequel apocrifi.  Il titolo alternativo si spiega solo nel magnifico finale, in cui assistiamo a un inedito (ma non per Sclavi) ribaltamento di prospettiva, in cui bene e male si confondono e in cui forse “i mostri siamo noi”, altro cavallo di battaglia di Tiziano che cita ancora una volta Io sono leggenda di Richard Matheson. E proprio per questo sorprendente finale “aperto” che, sempre nell’editoriale, viene lasciata al lettore, a mo’ di avvertimento, la scelta se considerarla o meno una storia immaginaria. Conclusioni “ambigue” di questo tipo diverranno, a partire da questo Speciale, ricorrenti in Dylan Dog (l’esempio più eclatante ne è il n. 77 L’ultimo uomo sulla terra, in cui si cita ancora Matheson), contribuendo ad accrescerne il successo. Sono tante le sequenze di questo Speciale che lasciano il segno: il gatto crocifisso, la scena di sesso nella cripta, l’incubo del sacrificio, la classe dei “mostri”, il seppellimento e la successiva “resurrezione” di Dylan, la chiesa coi teschi (chissà se Casertano si è ispirato alla Chiesa di San Bernardino alle Ossa a Milano). Esiste l'albo perfetto? Questo sicuramente lo è, ad eccezione della copertina di Stano che, duole dirlo, non è all’altezza del resto. E si gioca il titolo di storia più terrificante della serie con Attraverso lo specchio, “casualmente” altro albo sempre illustrato dal maestro Casertano.

Curiosità: (1) Ultimo appuntamento con l’Enciclopedia della Paura. L’ultimo volume è dedicato alla “Letteratura horror dalla A alla Z”, piccolo quanto essenziale, a cura di Ferruccio Alessandri. Dall’anno successivo, allo Speciale verrà invece allegato il “Grouchino”, un mini-albo dedicato alle spassose avventure di Groucho in veste di assoluto protagonista e mattatore. (2) A pag. 107 Jeremy sembra uscire dalla terra come uno dei soldati della Regina Himika in Jeeg robot d’acciaio. (3) Dylan afferma di non essere più così scettico come un tempo (ne ha viste troppe), ma sempre ironico. (4) Vi sono alcuni elementi che accumunano l'albo al romanzo di Stephen King Le notti di Salem. Entrambe le storie sono ambientate in un villaggio sovrastato da una dimora maledetta. In entrambe viene impalato un animale: un gatto in questo speciale e un cane nel romanzo. In entrambe le storie la co-protagonista femminile fa Norton di cognome: Marylis Norton qui e Susan Norton in King*.

BODYCOUNT: 0

TIMBRATURA: Sì (1, Marilys)

CITAZIONE: “Perché per i fantasmi..i fantasmi siamo noi..”

VOTO: 10

Soggetto: Sclavi  (51)

Sceneggiatura:  Sclavi (47)

Disegni: Casertano (6)

*Si ringrazia l'insostituibile Leprecano per la segnalazione.