Lo spettro di Lord Larkon è,
da anni, la massima attrazione turistica del villaggio di Cromgail, oltre a
esserne l'amichevole protettore. Il problema è che l'aristocratico ectoplasma è
svanito nel nulla da un momento all'altro, gettando nella costernazione gli
abitanti del piccolo borgo. A Dylan, il compito di ritrovarlo…
Faraci sbaglia cane e sforna una
sceneggiatura adattissima a… un episodio animato di Scooby Doo! Già il prologo
che vede Dylan e Lord Wells in versione “Ghostbusters” è ben più di un
campanello d’allarme e il prosieguo rimane incanalato nella stessa direzione,
all’insegna del “volemose bene” e dei buoni sentimenti (l’amore che sconfigge lo
spettro birbantello). In più la storia sembra lunghissima, la lettura pare non
finire mai e difetta completamente la componente umoristica che avrebbe potuto
salvare la baracca in qualche modo, in stile “Grouchino”. Dylan è poco più di
una macchietta e avanza nell’indagine a colpi di “quinto senso e mezzo”; già in Un mondo sconosciuto ne aveva abusato, qui ho contato almeno cinque vignette in
cui fa riferimento al suo famigerato intuito. L'avesse nominato ancora una volta, avrei lanciato
l’albo; viene anche da domandarsi quanto fosse attenta la supervisione del curatore ai tempi. A dare il colpo di grazia sono i disegni del dinamico duo M&G che concepiscono
un fantasma (non quello del titolo, ma quello che Dylan si porta inconsapevolmente
dietro) buffo e orrendo, che fa tutt’altro che paura.
Siamo nella top assoluta dei flop
dylaniati.
BODYCOUNT: 7
TIMBRATURA: Sì (1, Jessie)
CITAZIONE: “Quanti misteri
potrei svelarti, a proposito del fantasma di Cromgail..”
VOTO: 3
Soggetto: Faraci (10)
Sceneggiatura: Faraci (10)
Disegni: Montanari & Grassani
(48)

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