In una chiesa sconsacrata
dello sperduto paesino di Ffestiniog, è stato ritrovato un affresco,
raffigurante "Il martirio di San Sebastiano", realizzato da
Hyeronimus Quail, un artista che si era guadagnato il soprannome di
"Pittore delle Agonie" perchè dipingeva soltanto morenti,
rappresentandone le sofferenze con inedito realismo. Molti, in paese, temono
che Quail sia tornato in cerca di nuovi spunti pittorici... Così, il sindaco di
Ffestiniog assume Dylan Dog per indagare sul caso, ma anche per dimostrare che
le storie maledette che si sussurrano su Quail sono soltanto un cumulo di
menzogne...
Il terzo autore dylaniato a
debuttare nel 2004, con l’onore di approdare direttamente sulla serie regolare
a differenza degli altri due colleghi, è Michele Masiero. L’attuale direttore
editoriale della Sergio Bonelli Editore, presso cui aveva iniziato a lavorare nel
1991, ricopriva all’epoca il ruolo di curatore di Mister No, serie per
la quale aveva già scritto anche una trentina di storie. Per il suo esordio su
Dylan Dog, Masiero decide di giocare sul sicuro ispirandosi dichiaratamente al
film La casa dalle finestre che ridono (1976) di Pupi Avati, uno dei
capolavori assoluti del cinema giallo-horror made in Italy, e mandando l’indagatore
dell’incubo in trasferta nella brughiera inglese (un grande classico). Nella
sceneggiatura sono presenti alcuni elementi soprannaturali, concentrati
soprattutto nelle sequenze dei brutali omicidi, che farebbero pensare a Quail
quale novello Freddy Kruger, vista la dolorosa fine flambè del Buono Legnani di
quest’albo (la cui tendenza a truccarsi da donna per autoritrarsi è quasi un’ulteriore
citazione al contrario). Il depistaggio ci sta, ma la soluzione finale, presa
in prestito al mitico Attraverso lo specchio, risulta non del tutto
convincente e in ogni caso poco congruente con la costruzione della vicenda,
mentre sarebbe stata preferibile una conclusione più canonica, lasciando più
sfumato lo zampino di chi teneva davvero le fila. Lascia invece interdetti Dylan
che davanti alla confessione di un omicidio non batte ciglio e alla fine stringe
pure la mano gioioso al sindaco (!!); che poi sto sindaco per quale
stramaledetto motivo avrebbe dovuto pubblicizzare un dipinto che sapeva l’avrebbe
messo nei guai??? Per fortuna ci pensa Nicola Mari a far dimenticare i difetti
dell’albo, con disegni che ancora una volta lasciano il segno. Sguardi allucinati
a go-go, soprattutto quelli dell’inquietante Quail, il personaggio sicuramente
più azzeccato dell’albo. Prova in crescendo quella di Mari, con il botto delle
vignette in nero da pag. 82 a pag. 96, una tavola più bella dell’altra. Ancora
una citazione pittorica nella copertina di Stano, questa volta tocca a una
delle versioni (quella più famosa, ospitata al Louvre) del “Martirio di San
Sebastiano” del Mantegna. Però qualche goccia di sangue dalle ferite poteva anche
farla colare!
Malgrado il servilismo nei
confronti del modello avatiano, un discreto esordio (grazie al notevole apporto di Mari) per Masiero, autore che
comunque non riuscirà a lasciare il segno nella serie.
TIMBRATURA:
Sì (1, Kathy)
CITAZIONE:
“Avete letto quello che si dice a proposito del pittore che ha dipinto quell’affresco?
Le storie sulla maledizione?”
VOTO:
6,5
Soggetto:
Masiero (1)
Sceneggiatura:
Masiero (1)
Disegni:
Mari (13)
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