lunedì 27 ottobre 2025

Dylan Dog #218 - L'incubo dipinto

 

In una chiesa sconsacrata dello sperduto paesino di Ffestiniog, è stato ritrovato un affresco, raffigurante "Il martirio di San Sebastiano", realizzato da Hyeronimus Quail, un artista che si era guadagnato il soprannome di "Pittore delle Agonie" perchè dipingeva soltanto morenti, rappresentandone le sofferenze con inedito realismo. Molti, in paese, temono che Quail sia tornato in cerca di nuovi spunti pittorici... Così, il sindaco di Ffestiniog assume Dylan Dog per indagare sul caso, ma anche per dimostrare che le storie maledette che si sussurrano su Quail sono soltanto un cumulo di menzogne...

Il terzo autore dylaniato a debuttare nel 2004, con l’onore di approdare direttamente sulla serie regolare a differenza degli altri due colleghi, è Michele Masiero. L’attuale direttore editoriale della Sergio Bonelli Editore, presso cui aveva iniziato a lavorare nel 1991, ricopriva all’epoca il ruolo di curatore di Mister No, serie per la quale aveva già scritto anche una trentina di storie. Per il suo esordio su Dylan Dog, Masiero decide di giocare sul sicuro ispirandosi dichiaratamente al film La casa dalle finestre che ridono (1976) di Pupi Avati, uno dei capolavori assoluti del cinema giallo-horror made in Italy, e mandando l’indagatore dell’incubo in trasferta nella brughiera inglese (un grande classico). Nella sceneggiatura sono presenti alcuni elementi soprannaturali, concentrati soprattutto nelle sequenze dei brutali omicidi, che farebbero pensare a Quail quale novello Freddy Kruger, vista la dolorosa fine flambè del Buono Legnani di quest’albo (la cui tendenza a truccarsi da donna per autoritrarsi è quasi un’ulteriore citazione al contrario). Il depistaggio ci sta, ma la soluzione finale, presa in prestito al mitico Attraverso lo specchio, risulta non del tutto convincente e in ogni caso poco congruente con la costruzione della vicenda, mentre sarebbe stata preferibile una conclusione più canonica, lasciando più sfumato lo zampino di chi teneva davvero le fila. Lascia invece interdetti Dylan che davanti alla confessione di un omicidio non batte ciglio e alla fine stringe pure la mano gioioso al sindaco (!!); che poi sto sindaco per quale stramaledetto motivo avrebbe dovuto pubblicizzare un dipinto che sapeva l’avrebbe messo nei guai??? Per fortuna ci pensa Nicola Mari a far dimenticare i difetti dell’albo, con disegni che ancora una volta lasciano il segno. Sguardi allucinati a go-go, soprattutto quelli dell’inquietante Quail, il personaggio sicuramente più azzeccato dell’albo. Prova in crescendo quella di Mari, con il botto delle vignette in nero da pag. 82 a pag. 96, una tavola più bella dell’altra. Ancora una citazione pittorica nella copertina di Stano, questa volta tocca a una delle versioni (quella più famosa, ospitata al Louvre) del “Martirio di San Sebastiano” del Mantegna. Però qualche goccia di sangue dalle ferite poteva anche farla colare!

Malgrado il servilismo nei confronti del modello avatiano, un discreto esordio (grazie al notevole apporto di Mari) per Masiero, autore che comunque non riuscirà a lasciare il segno nella serie.

BODYCOUNT: 5

TIMBRATURA: Sì (1, Kathy)

CITAZIONE: “Avete letto quello che si dice a proposito del pittore che ha dipinto quell’affresco? Le storie sulla maledizione?”

VOTO: 6,5

Soggetto: Masiero (1)

Sceneggiatura: Masiero (1)

Disegni: Mari (13)

Uscita: novembre 2004

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