domenica 5 ottobre 2025

Dylan Dog #213 - L'uccisore di streghe

 

Véronique Mercier è una strega! No, non ci riferiamo a una donna dal carattere particolarmente insopportabile; vogliamo proprio dire che è una seguace delle arti magiche, anche se soltanto a fin di bene. Malauguratamente, questo dettaglio non la mette al riparo dalle attenzioni di un folle che, nella cittadina di Beauport, in Francia, sta catturando tutte le "sorelle". Per fortuna, Véronique può ricorrere all'aiuto di Dylan Dog...

Prima (e finora unica) trasferta in Francia per l’indagatore dell’incubo. Attenzione però a non farsi ingannare dalla copertina! Dylan non mette piede a Parigi ma nell’immaginaria cittadina di Beauport situata sulla costa bretone. E anche le streghe con cui si trova ad interagire nulla hanno a che spartire con la vecchia megera a caval di scopa rappresentata da Stano, essendo tutte fanciulle di bell’aspetto. Dall'Agnol e le streghe vanno d'accordo fin dai tempi del n. 69 e di Witches! e, nonostante avesse ormai da tempo abbandonato lo stile “manariano” degli esordi, anche qui il buon Pietro non delude, regalandoci una Veronique decisamente affascinante, a tratti eterea. I suoi suggestivi disegni sono indubbiamente la cosa meglio riuscita di quest’albo, vedasi in particolare la splendida sequenza onirica da pag. 27 a pag. 31. La storia non è poi così terribile come in genere la si dipinge, ma la sceneggiatura soffre di:

1)      Incongruenze: ad esempio scopriamo che Dylan sa il francese. L’ispettore Roquefort gli fa i complimenti, mentre Sandrine lo canzona dicendogli che credeva parlasse in polacco.

2)      Forzature: Dylan che guida con nonchalance in Francia, come conoscesse quelle strade sconosciute da sempre (e senza lamentarsi della guida a destra!). Il suo stesso coinvolgimento nell'indagine.

3)      Errori: il più clamoroso è nel passaggio in cui Madame Trelkovski afferma che Kim (la strega apparsa nei nn. 18 e 63) fosse sua nipote!! Io di nipote ricordo solo Diana, quella apparsa nel n. 60, sicuramente Kim non ha mai avuto nessun tipo di parentela con la Trelky. Incredibile che una svista del genere sia passata indenne dalla supervisione che evidentemente in quel periodo era un po’ disattenta.

Le battute di Groucho sono in gran parte riciclate, Ruju ci scherza sopra proponendo la gag delle ripetizioni, che dopo un po’ viene a noia. L’ambientazione francese risulta sprecata e il finale non è convincente. Da salvare ci sono le visioni indotte da Veronique, la location delle torture e il look evocativo del killer, ma anche qui gran parte del merito va attribuito ai disegni di Dall’Agnol.  Le sevizie alle streghe invece scontano pesantemente l'assenza di vera violenza e splatter su cui, in altri tempi, si sarebbe pigiato l'acceleratore.

Curiosità: Come il precedente Necropolis, anche L’uccisore di streghe è stato adattato come sceneggiato radiofonico trasmesso, in 6 puntate, su Rai Radio2, nello stesso periodo della sua uscita in edicola. Potete recuperarlo su Rai Playsound, cliccando qui e registrandosi (gratuitamente).

BODYCOUNT: 5

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “Io ho voluto conoscere il futuro. Sapevo già tutto fin dall’inizio… e non si può cambiare il destino...

VOTO: 5,5

Soggetto: Ruju (53)

Sceneggiatura: Ruju (53)

Disegni: Dall’Agnol (12)


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