Una trasferta newyorkese per Dylan Dog, un viaggio popolato di orrori e vaghi presagi. Cinquemila dollari e un'anonima sfida lo attirano al di là dell'Atlantico, verso un destino ignoto, verso una trappola mortale. Chi è Kim, la bellissima strega? Qual è il potere di Cagliostro, il suo inquietante gatto nero? Quale segreta vendetta trama la signora Di Passio? Un turbine di personaggi, demoni e mostri… con sorpresa finale!
Trasferta
dylaniata in America che altro non è che un divertissement senza freni con
camei e citazioni a go- go. Impossibile elencarle tutte e ad oggi ancora
qualcuna mi sfugge. Non aprite quella porta, Psyco, Easy Rider, Arsenico e
vecchi merletti, The Hitcher, Il Giustiziere della Notte, Phenomena, Ghostbusters sono solo
alcuni dei film omaggiati, mentre Isaac Hayes (il “Duca” di 1997:Fuga da New
York), Boris Karloff, Klaus Kinski e Bela Lugosi appaiono nei panni
rispettivamente di un tassista e 3 carcerati che dividono la cella con Dylan
Dog. Compare anche il grande scrittore Howard Phillips Lovecraft praticamente
nel ruolo.. di se stesso! Alla strega Kim presta il volto la bellissima Kim
Novak, mentre la Di Passio nel finale assume le sembianze della matrigna di
Biancaneve. Lo strambo compagno di traversata di Dylan, che si professa amico
di Lord Wells, deve invece il nome a Francis Durbridge, giallista britannico, e l'aspetto a Sir Francis Albany (di cui è una citazione), protagonista dei fumetti che compongono la c.d. trilogie anglaise creata dai francesi Floc’h e Rivièr, ritratto paro paro come disegnato in alcune vignette di Alla ricerca di Malcolm, capitolo finale della trilogia*. Tra
l’altro rimane sempre un cult la sua battuta prima di essere massacrato dal mostro
tentacolare: "dico, ciò è seccante
piuttosto!" A proposito di Kim,
al contrario di quello che ci viene clamorosamente rilevato nel finale, non
solo è destinata ad incontrare Dylan ma, nel futuro della serie, entrerà a far
parte nel ristretto club dei suoi più grandi amori (per quelli piccoli più che
un club servirebbe uno stadio, temo). Ancor più ricorrente diverrà il
personaggio di Cagliostro che, con i suoi splatterosi “sogni di sangue”,
rappresenta un po’ lo stesso Sclavi (Mauro Boselli ebbe proprio a dire, mi
pare, che Cagliostro è Sclavi). L’adorabile micione avrà inoltre, in seguito, anche
un’insospettabile importanza nell’economia delle vicende personali dell’indagatore
dell’incubo. Altro seme gettato per il futuro è l’imprevedibile comparsata “hot”
(scherzo di Sclavi a Castelli) di Martin Mystere, il cui nome era già stato
fatto nello Speciale #1 come "collega" di Dylan. Qui i due non
interagiscono ma si può facilmente intuire come le loro strade siano destinate,
prima o poi, a incrociarsi. Legato al passato è invece il personaggio della fattucchiera
Di Passio, in realtà la terza delle
sorelle Blucher già affrontate dal nostro nel #3. Non si può parlare di seguito
(quello arriverà davvero nel #72) e neanche di spin-off considerato che, a
conti fatti, il “richiamo” della Blucher è solo un pretesto per ambientare una tantum un’avventura dylaniata in
America. Per quanto riguarda Dylan, che scopriamo essere famoso anche oltre
oceano, si palesa finalmente in quest’albo uno dei suoi talloni d’Achille: il
mal di mare. La paura della moto, invece, verrà subito dimenticata. Groucho rutilante, esilarante e incontenibile nonostante
una sceneggiatura particolarmente densa di eventi e personaggi. Passando al
comparto grafico, da segnalare un Piccatto leggermente meno performante
rispetto alle sue prime due prove, ma ottimo come sempre quando le vignette
abbondano di particolari splatter.Copertina di Villa tra le meno riuscite.
In sintesi, non un capolavoro per me, ma un ottimo albo che ha il pregio di inaugurare nella serie il filone, particolarmente florido, delle storie “surreali” che troverà la propria sublimazione in Golconda.
Curiosità: (1)A pag. 23 scopriamo che Dylan legge Fangoria. (2)Più
avanti apprendiamo (con sgomento direi) che il “nostro” ignora che negli Stati
Uniti c’è la guida a destra al contrario di quello che accade nelle fredde terre
di Albione. (3) Forse a sproposito, a pag. 94 viene citato il demone Belial. (4)A partire da questo numero, il numero delle pagine degli albi della serie regolare scende da 96 a 94. Appare, inoltre, per la prima volta il frontespizio a pagina 3 realizzato sempre dal copertinista Claudio Villa sino al n. 41.
BODYCOUNT: 11
TIMBRATURA: No
CITAZIONE: “Giuda Ballerino, mi sembra di essere arrivato non in America ma in una specie di “paese delle meraviglie” al contrario… “Le avventure di Dylan Dog nel paese degli orrori!”
VOTO: 8,5
Soggetto: Sclavi (19)
Sceneggiatura: Sclavi (17)
Disegni: Piccatto (3)
*Si ringrazia Riccardo Stracuzzi per la segnalazione e rimando al suo commento qua sotto per gli ulteriori dettagli.
Finalmente trovo qualcuno che la pensa come me sul lavoro di Piccatto in questo albo: disegnato bene, sì, ma inferiore a "Il ritorno del mostro" e "Fra la vita e la morte". Per me è un problema di "pastosità": so che non è un termine tecnico e che si tratta soltanto di una mia sensazione difficile da spiegare, ma avevo apprezzato i precedenti due albi per una pastosità del tratto che mi aveva comunicato sensazioni calde e avvolgenti, e che qui mi sembra essere venuta un po' meno (ma che subito tornerà nelle successive prove dell'artista).
RispondiEliminaGrazie per il commento, sempre gradito :) Ti dovrei assumere per commentare i disegni.
EliminaSegnalo un errore nella seconda vignetta della nona tavola (attenzione, parlo di nona tavola e non di nona pagina, perché la pagina dipende dall'edizione che uno possiede): a terra giace un cadavere con la gamba amputata presso il ginocchio, ma a fianco c’è la gamba amputata presso l'inguine!
RispondiEliminaAh sì, l'avevo anche letto da qualche parte e l'avevo pure visto quando l'ho riletta, ma mi sono poi dimenticato di segnalarlo. Lo so, lo so che dovrei segnalare le tavole e non le pagine, uff..
EliminaIl personaggio di sir Francis Durbridge, ucciso dal mostro nel corso della traversata, è una citazione di sir Francis Albany, a sua volta personaggio secondario del primo fumetto di Floc’h e Rivière, “L’appuntamento a Sevenoaks” (1977), che fu pubblicato su «Pilot», direi nel 1984, nella versione Bonelli-Dargaud diretta da Sclavi. Piccatto, però, prende spunto da alcune vignette della terza storia di Floc’h e Rivière, “Alla ricerca di sir Malcom” (1984). Sclavi deve aver dato indicazioni molto precise, e Piccatto – per disegnare la vignetta 1 di tavola 25 e la 2 di tavola 26, dove sir Francis legge un libro seduto in poltrona – riprende perfettamente (postura, abbigliamento ecc.) la vignetta 7 di tavola 15 e la 4 di tavola 10 di “Alla ricerca di sir Malcom”. Questa storia, ormai cessate le pubblicazioni di “Pilot”, fu comunque pubblicata in volume da Bonelli Dargaud nel 1985 (immagino per le cura di Sclavi stesso, o forse di Queirolo). In tempi più recenti, la “trilogia inglese” di Floc’h (Jean-Claude Floch) e di François Rivière è stata ristampata dalla Coconico Press (2006) e poi dai Fumetti di Repubblica-L’espresso (il volume non riporta anno di edizione). Dalla prima storia, ossia da “L’appuntamento a Sevenoaks”, è invece ripresa la truculenta scena dell’omicidio dell’anziano lord in «Dylan Dog» n. 2, “Jack lo squartatore”.
RispondiEliminaUn altro appunto: la scena della prima sequenza di “Cagliostro” – quella in cui una giovane donna bionda sale sulla vettura di un tassista zombi (tav. 3) – dev’essere la citazione di un trailer o di un videoclip di metà anni Ottanta, del quale serbo una vaga memoria ma su cui non arrivo a trovare notizie.
Grazie Riccardo per i precisi riferimenti che mi sono permesso di verificare, in quanto, confessando tutta la mia ignoranza, non conoscevo questo fumetto. Integro la scheda (così come integrerò anche quella del n. 2 a questo punto) rinviando i maggiori dettagli al tuo commento qui sopra. Ogni precisazione e ogni spunto come quelli che hai gentilmente postato sul blog sono ben accetti!
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