sabato 11 ottobre 2025

Maxi Dylan Dog n. 7 - L'alchimista

 

Le preziose creazioni dell'alchimista-orafo Dagobert Chain sembrano spingere al suicidio chiunque ne entri in possesso. L'unico che può sciogliere questo letale mistero, a giudizio di Dylan, è lo stesso Chain. Ma c'è un problema… Il sinistro artigiano è da anni ospite della clinica psichiatrica di Harlech!

Dopo il tonfo di FantasmaCercasi, questo settimo Maxi non riesce a riprendersi neppure con l’ultima storia. Titolo spoiler e rappresentazioni ridicole dei Cobol by Montanari&Grassani affossano completamente una sceneggiatura che non brilla per originalità; gli oggetti "maledetti", in precedenza, erano già stati declinati in molte salse nella serie. Ruju cerca di sopperire con mestiere e ritmo sostenuto, senza riuscirci, perché succedono troppe cose e troppo in fretta per far presa sul lettore. Il personaggio della ladra è poco credibile, in compenso Dylan è del tutto irriconoscibile, a tratti irritante e tuttologo: a pag. 250 (o 54° tavola) scopriamo che sa pure fare il patologo dilettante. Il comportamento di Dagobert Chain è insensato fin da quando compare, contraddicendosi più volte, e la rivelazione finale poco aggiunge se non dare la sponda a M&G per la decomposizione accelerata, questa sì ben realizzata.

Curiosità: (1)Dylan torna ad Harlech dopo tempo immemore e riceve il consueto caloroso benvenuto da parte di Lord Chester. (2) Cameo di H.G. Wells (relegato a una sola vignetta) che così compare in due storie consecutive di questo Maxi. (3)A pag. 208 (12° tavola) Dylan ascolta un vinile del clarinettista Benny Goodman. (4) Il De Praestigiis daemonium, che il nostro legge a pag. 268 (o 72° tavola), è un’opera realmente esistente, scritta dal medico olandese Johann Weyer, un best seller per l’epoca pubblicato la prima volta nel 1563. Ignoro però se davvero vi fossero o meno citati i Cobol o Coboli. (4) Dylan “va a segno” in tutte e tre le storie del Maxi, era già successo nel secondo uscito nel giugno 1999.

BODYCOUNT: 3

TIMBRATURA: Sì (1, Courtney)

CITAZIONE: “A volte cercano un ospite umano, si mostrano a lui, solo a lui, e poi si impadroniscono del suo corpo… e aspettano. Aspettano.”

VOTO: 4

Soggetto: Ruju (54)

Sceneggiatura: Ruju (54)

Disegni: Montanari & Grassani (49)


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