venerdì 21 febbraio 2025

Dylan Dog #190 - Il segreto di Mordecai

 

Davvero memorabile l'ultima esibizione del gitano Mordecai Hildebrand Chase, illusionista e ipnotista famoso nella Londra vittoriana! Arrestato con l'accusa di aver ucciso in scena la sua assistente, venne scortato dall'ispettore Herbert, antenato del nostro Bloch, al palcoscenico definitivo, quello su cui si sarebbe svolta la sua impiccagione. Ciò che nessuno si sarebbe aspettato, però, è che Mordecai resuscitasse subito dopo che il cappio gli aveva spezzato il collo, né che qualcuno si premurasse di eliminare, al giorno d'oggi, chiunque investighi sul segreto di Mordecai. Come la bella Sondra e un certo Dylan Dog, per esempio...

Ruju ha sempre avuto una notevole fantasia nella rappresentazione della Morte: dal pupazzo della piccola Pearl in Scanner, al simpatico jettatore di Hook l'implacabile, passando per l'esploratore ne La stirpe degli immortali, ecc..). La bionda incappucciata in tenuta sportiva e rollerblade ai piedi è forse la più azzardata si queste personificazioni, quasi blasfema se vogliamo. Eppure non le si può non riconoscere una certa originalità, da divertito e autocompiaciuto "b-movie" (o per meglio sarebbe dire “b-comic” in questo caso). E l'intero albo si mantiene sul medesimo tenore risultando, proprio per questo, gradevole alla lettura, pur presentando una serie di difetti. Per il soggetto e parte della sceneggiatura Ruju prende spunto da due fortunatissimi albi della serie, per di più consecutivi: Attraverso lo specchio (esplicitamente omaggiato dall’artiglio a pag. 49 e dal mostro a pag. 60 che richiamano analoghi disegni realizzati dallo stesso Casertano nel mitico n. 10) e Diabolo il grande. A parte Sondra, una versione più incattivita e fortunata della Geraldine- “che vita di stenti e privazioni", che è indubbiamente un personaggio riuscito, gli altri comprimari risultano un po' sacrificati, compreso il Mordecai del titolo nonostante l’ampio spazio concessogli nel prologo. Avrei proprio evitato la presenza del bisnonno di Bloch, che non ha alcun senso neanche in chiave comica, mentre è da notare come il “nostro” Bloch si comporti in maniera davvero inusuale ostentando, lui che è così  pragmatico, paura per una leggenda popolare. Ma è nel finale che la storia “svacca”, offrendo una risoluzione confusionaria e poco convincente (per usare un eufemismo). La presenza di Casertano ai disegni mi rende magnanimo, anche se qui l’ho trovato più “ordinario” rispetto al livello stellare cui ci aveva abituato anche solo pochi mesi prima. La copertina di Stano invece è proprio bruttarella, sia per quanto riguarda la colorazione sia per la raffigurazione dei personaggi.

Curiosità: (1) A pag. 11 Dylan afferma di aver conosciuto un uomo che diceva di essere sopravvissuto ad un’impiccagione. Il riferimento è ovviamente al simpatico Larry Varedo e a La bellezza deldemonio. (2) Nell’Horror Club (inedito) venivano già svelati gli autori del “Dylandogone” 2023, di cui veniva pubblicata in anteprima una vignetta, ovvero Paola Barbato e Giancarlo Alessandrini.

BODYCOUNT: 14

TIMBRATURA: Sì (1, Sondra)

CITAZIONE: “Il nome di Mordecai Chase viene pronunciato a stento ancora oggi. Si dice che ci sia una sorta di maledizione che incombe su quanti si interessano a lui”.

VOTO: 6

Soggetto: Ruju (43)

Sceneggiatura: Ruju (43)

Disegni: Casertano (25)


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