Tipperary, lo splendido
purosangue di sir Baldwin, è sparito nel nulla. Forse lo ha rubato Dylan Dog, o
forse è rimasto intrappolato in un'altra dimensione…
Dodicesimo appuntamento con gli
inediti a colori pubblicati in coda alle ristampe degli Speciali su cartonato
gigante Mondadori. Come capitato in quasi tutti gli ultimi anni precedenti,
questa breve storia rappresenta un seguito dello Speciale cui si accompagna, in
questo caso La preda umana e vede il ritorno degli stessi autori,
Manfredi e Freghieri. Un Manfredi ormai impegnato esclusivamente con il suo “Magico
Vento” che mancava da tre anni dalla serie e che non si sarebbe più rivisto,
anche se prossimamente dovrebbero essere pubblicate, purtroppo postume, tre sue ultime storia scritte nell'ultimo anno. Non mi posso certo professare un fan
dello Speciale n. 12 e questo sequel non mi fornisce ragioni di ripensamento,
anche se il finale stavolta è meno anti-climatico e più in linea con l’amaro
pensiero dei sogni che “prima o poi svaniscono” con cui Ishar dava l’addio a
Dylan nel prequel. Si gira abbastanza a
vuoto con la storia del cavallo che è di fatto solo un pretesto per scoprire la
sorte toccata a Sir Guy. Unico momento gradevole è quando gliele suonano all’antipaticissimo
Sir Baldwin. E’ un lavoro su commissione che gli autori sono stati obbligati a
confezionare. Lo dimostrano anche i disegni ultra sbrigativi di Freghieri:
irriconoscibile Bloch nella 2° vignetta di tavola 2, Ishar lontanissima dalla
sensualità che l’aveva caratterizzata nello Speciale.
Considerandolo un tutt’uno con La
preda Umana, confermo lo stesso voto, altrimenti darei anche meno.
Curiosità: Oltre che su Super
Book n. 36, la storia è stata ristampata nel dicembre del 2016 nella collana
“Il nero della paura”, pubblicata in collaborazione con la Gazzetta dello
Sport.
BODYCOUNT: 1
TIMBRATURA: No
CITAZIONE: “La libertà è l’unico
sogno che non può tramontare”.
VOTO: 5
Soggetto: Manfredi (15)
Sceneggiatura: Manfredi (15)
Disegni: Freghieri (35)
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