venerdì 14 febbraio 2025

Almanacco della Paura 2002 - Il grande Marinelli

 


È proprio vero che non c'è nulla come la magia del circo. Quello del Grande Marinelli, poi, è magico nel vero senso della parola. Non ci sono animali nel suo circo, soltanto povere ragazze in possesso di facoltà paranormali stupefacenti, ma non per questo meno sole e indifese... Ragazze che l'inquietante individuo ha ridotto in schiavitù. A liberarle pensa Lilian, un antico amore di Dylan Dog, ma una di loro è nuovamente in pericolo e l'ombra perfida del Grande Marinelli torna a incombere minacciosa...

Ogni volta che rileggo il prologo de Il grande Marinelli mi illudo di poter rivalutare questa storia. Invece esaurito il siparietto con i simpatici tre zingari resto sempre deluso. Davvero non si capisce dove voglia andare a parere Wood, indeciso tra toni leggeri e drammatici, un calderone in cui immette una ridda di personaggi, anche potenzialmente interessanti, che finiscono però per risultare solo appena abbozzati. Un esempio su tutti, Petra, la poliziotta di origini ungheresi che aiuta Dylan nell'indagine e poi viene totalmente dimenticata. Lo stesso accade per il gitano Diablo che all’inizio sembra avere un ruolo quanto meno di secondo piano e poi sparisce del tutto. Magari lo sceneggiatore paraguaiano pensava di avere a disposizione un numero di tavole più abbondante delle canoniche 94 e poi si è dovuto adattare, chissà… Fatto sta che ci troviamo per le mani una storia bislacca che dimostra come Wood non avesse compreso bene chi e cosa fosse Dylan Dog, un misunderstanding di intenti già evidente nel pur apprezzato L'esercito del male, con l'esasperazione della connotazione "cavalleresca" del nostro. Forse anche per questo nessuna sua sceneggiatura finì mai sulla serie regolare. Qui non bastano un pochino (proprio una spruzzatina) di splatter e un Piccatto discreto (anche se Nina a pag. 61, o 29° tavola, sembra priva del braccio destro) a salvare la baracca. Della copertina di Stano mi piace l’effetto neve, soprattutto sul retro dell’Almanacco.

I dossier sono dedicati ad argomenti interessanti: E.A. Poe, Algernon Blackwood, “i cattivi” cannibali e soprattutto quello sul grandissimo Alberto Breccia, firmato da Mario Faggella. Le rubriche dedicate a film, libri e videogiochi, abbastanza ridotte come numero di pagine rispetto al passato, erano già diventate obsolete all’epoca con Internet ormai entrato nelle case di quasi tutti gli italiani.

Curiosità: Alle pagg. 59 e 60 (27° e 28° tavola) compaiono i personaggi principali di Alice nel paese delle meraviglie, nella loro versione disneyana.

BODYCOUNT: 5

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “Ah Dylan, sei sempre lo stesso… il cavaliere senza macchia e paura che cade dal destriero… il coraggioso cowboy che affronta i cattivi lungo la strada e si scorda la pistola.”

VOTO: 5

Soggetto: Wood (2)

Sceneggiatura: Wood (2)

Disegni: Piccatto (35)


1 commento:

  1. Ho avuto anch'io la sensazione che non fosse una storia da sviluppare in 94 tavole e che quindi sia risultata un po' sbrigativa, però ha quel non so cosa che me la fa apprezzare, come anche le altre due storie di Wood. Forse è un autore col quale non è semplice entrare in sintonia: io però ci sono entrato in sintonia, le sue storie mi lasciano sempre qualcosa 😊 .

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