domenica 2 febbraio 2025

Dylan Dog #178 - Lettere dall'inferno

 

"Jethro deve morire!". Madame Trelkovski ha ragione: anche se può apparire una risoluzione troppo cruenta, uccidere il "Profeta", rinchiuso nel Manner's Asylum, è l'unico modo per fermare la strage che ha messo in atto con le sue deliranti dottrine. Anche Dylan avrebbe ingrossato il numero delle vittime, se non fosse riuscito a fermare la mano di Geraldine Rowling, sua vecchia fiamma, tornata per ucciderlo. No, la gelosia non c'entra, e neppure la vendetta passionale. Anzi, è proprio per amore che Geraldine e tutti gli altri involontari assassini hanno armato la loro mano, perché "amore è morte", come sostiene Jethro. Ma in che modo il "Profeta" impartisce i suoi ordini? Attenzione alla buca delle lettere, perché stavolta la Morte arriva per posta!

Storia senza infamia e senza lode, che prende spunto da un’idea piuttosto intrigante, quella delle "catene di Sant'Antonio", che viene però sviluppata in maniera convenzionale. Lo schema infatti, gira che ti rigira, è sempre quello classico degli Uccisori: gente qualunque che un oggetto trasforma in assassini inconsapevoli. Interessante sarebbe potenzialmente anche la figura di Aaron Jethro, il santone sopravvissuto al suicidio di massa della sua congrega, che riporta alla mente sconvolgenti fatti reali accaduti in America, come il “sacrificio” collettivo della comunità del “Tempio del Popolo” fondato dal pastore Jim Jones, avvenuto in Guyana nel novembre del 1978. Tuttavia il Jethro disegnato da Cossu non risulta per nulla inquietante, anzi appare quasi buffo, al contrario di quello minaccioso ritratto nella superba copertina di Stano che si segnala anche per il riflesso del volto di Dylan sgomento davanti a un invisibile specchio. Trovo comunque ben orchestrati alcuni omicidi (con un pizzico di cattiveria che non si vedeva da un po’ visto che una delle vittime è una bambina) e divertenti alcune trovate come quella di Groucho “posseduto”. Giusto lasciare il finale aperto. Oltre che le idee, si cominciavano a riciclare anche le ex. Era già successo da poco con Lee Riker ne Il Progetto, ma a me fa sempre piacere ritrovare la simpatica Geraldine Rowling, conosciuta in Morte a Domicilio, con il suo immancabile tormentone “è una vita di stenti e privazioni…”. Qualche vignetta di Cossu si lascia apprezzare (ad es: la Trelkovski all’interno della stella “scadente” a pag. 25,) ma confesso che un altro disegnatore (Piccatto magari) avrebbe probabilmente alzato il mio giudizio.

Sufficiente.

Curiosità: (1) Viene citato il film Il silenzio degli innocenti (1991) di Jonathan Demme; in effetti il flashback della visita di Geraldine al manicomio criminale può ricordare la prima incursione di Clarice Sterling. (2) Groucho ironizza, e non è la prima volta, sul quantitativo di ex-fidanzate di Dylan, affermando che “non basterebbe l’esercito a fermarle”.

BODYCOUNT: 9 (oltre a una serie di vittime non quantificabili al Manner’s ASylum)

TIMBRATURA: Sì (1, Geraldine, ritimbrata)

CITAZIONE: “L’amore è morte, ascolta il tuo profeta, scrivilo tre volte ad altri tre. Fa’ del tuo sangue una stella. E del tuo amore una spada. Nella suprema verità è l’eterna salvezza”.

VOTO: 6

Soggetto: Ruju (36)

Sceneggiatura: Ruju (36)

Disegni: Cossu (12)


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