"Jethro deve
morire!". Madame Trelkovski ha ragione: anche se può apparire una
risoluzione troppo cruenta, uccidere il "Profeta", rinchiuso nel
Manner's Asylum, è l'unico modo per fermare la strage che ha messo in atto con
le sue deliranti dottrine. Anche Dylan avrebbe ingrossato il numero delle vittime,
se non fosse riuscito a fermare la mano di Geraldine Rowling, sua vecchia
fiamma, tornata per ucciderlo. No, la gelosia non c'entra, e neppure la
vendetta passionale. Anzi, è proprio per amore che Geraldine e tutti gli altri
involontari assassini hanno armato la loro mano, perché "amore è
morte", come sostiene Jethro. Ma in che modo il "Profeta"
impartisce i suoi ordini? Attenzione alla buca delle lettere, perché stavolta
la Morte arriva per posta!
Storia senza infamia e senza
lode, che prende spunto da un’idea piuttosto intrigante, quella delle "catene
di Sant'Antonio", che viene però sviluppata in maniera convenzionale. Lo
schema infatti, gira che ti rigira, è sempre quello classico degli Uccisori:
gente qualunque che un oggetto trasforma in assassini inconsapevoli. Interessante
sarebbe potenzialmente anche la figura di Aaron Jethro, il santone
sopravvissuto al suicidio di massa della sua congrega, che riporta alla mente
sconvolgenti fatti reali accaduti in America, come il “sacrificio” collettivo
della comunità del “Tempio del Popolo” fondato dal pastore Jim Jones, avvenuto
in Guyana nel novembre del 1978. Tuttavia il Jethro disegnato da Cossu non
risulta per nulla inquietante, anzi appare quasi buffo, al contrario di quello
minaccioso ritratto nella superba copertina di Stano che si segnala anche per
il riflesso del volto di Dylan sgomento davanti a un invisibile specchio. Trovo
comunque ben orchestrati alcuni omicidi (con un pizzico di cattiveria che non
si vedeva da un po’ visto che una delle vittime è una bambina) e divertenti alcune
trovate come quella di Groucho “posseduto”. Giusto lasciare il finale aperto. Oltre
che le idee, si cominciavano a riciclare anche le ex. Era già successo da poco
con Lee Riker ne Il Progetto, ma a me fa sempre piacere ritrovare la
simpatica Geraldine Rowling, conosciuta in Morte a Domicilio, con il suo
immancabile tormentone “è una vita di stenti e privazioni…”. Qualche vignetta di
Cossu si lascia apprezzare (ad es: la Trelkovski all’interno della stella “scadente”
a pag. 25,) ma confesso che un altro disegnatore (Piccatto magari) avrebbe
probabilmente alzato il mio giudizio.
Sufficiente.
Curiosità: (1) Viene citato il
film Il silenzio degli innocenti (1991) di Jonathan Demme; in effetti il
flashback della visita di Geraldine al manicomio criminale può ricordare la
prima incursione di Clarice Sterling. (2) Groucho ironizza, e non è la prima volta,
sul quantitativo di ex-fidanzate di Dylan, affermando che “non basterebbe l’esercito
a fermarle”.
BODYCOUNT: 9 (oltre a una serie
di vittime non quantificabili al Manner’s ASylum)
TIMBRATURA: Sì (1, Geraldine,
ritimbrata)
CITAZIONE: “L’amore è morte,
ascolta il tuo profeta, scrivilo tre volte ad altri tre. Fa’ del tuo sangue una
stella. E del tuo amore una spada. Nella suprema verità è l’eterna salvezza”.
VOTO: 6
Soggetto: Ruju (36)
Sceneggiatura: Ruju (36)
Disegni: Cossu (12)
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