lunedì 24 febbraio 2025

Dylan Dog Special #16 - Dov'è finito Dylan Dog?

 

Un giorno come gli altri, per Groucho… la spesa al mercato, un salto dal giornalaio e poi a casa. Beh, sarebbe un giorno come gli altri se al numero 7 di Craven Road ci fosse ancora la casa di Dylan Dog, con annesso Indagatore dell'Incubo, e non invece un bar di bassa categoria gestito da un tipo che afferma di essere lì da almeno sedici anni. Per Groucho e l'ispettore Bloch sembrano non esservi spiragli per sciogliere il mistero, fintanto che Lord H. G. Wells, con uno dei suoi improbabili marchingegni, non riesce a rilevare un'emanazione di onde di negatività, la cui origine, pur essendo invisibile, è proprio sotto gli occhi di tutti …

Dov’è finito Dylan Dog? Una domanda che sorge spontanea subito dopo aver concluso la rilettura di questo 16° speciale che ritorna alla formula delle mini-storie multiple. Una formula in precedenza sempre fortunata e che a me personalmente è sempre piaciuta molto.  Non questa volta. Ma andiamo con ordine. La cornice è “metafumettistica”, palesando la difficoltà degli autori, anche fisiologica dopo sedici anni di vita editoriale, nell'inventare nuove avventure per l'indagatore dell'incubo. Quest’idea è veramente interessante, ma per il resto  le scene di raccordo tra un episodio e l’altro sono piuttosto mosce. Groucho nel prologo è fin troppo seri; fa piacere rivedere Lord Wells più avanti in una delle sue ultime apparizioni, ma ormai è ridotto a una macchietta. Con tutte le vecchie fiamme di Dylan, poi Ruju va a recuperarne una di serie C, Drew Thorpe, conosciuta ai tempi de L’idolo della folla e sostanzialmente sconosciuta o dimenticata dalla maggior parte dei lettori. L’unico a mostrarsi attivo, in un contesto per lo più statico, è Bloch, preoccupato più di ogni altro dalla scomparsa dell’amico. Passando nel dettaglio alle tre mini storie:

IL BRANCO: L’episodio soffre di un’eccessiva lentezza e occupa troppe pagine per arrivare alla conclusione, quando ne sarebbero bastate poco più della metà visto che è piuttosto scontato e oltretutto Dylan non risolve neppure il caso! Lo Speciale avrebbe giovato di almeno un altro paio di mini-storie per risultare più dinamico, ma questa si è mangiata subito un sacco di spazio utile. C’è l’ennesima citazione dei drughi di Arancia Meccanica, stavolta con la variante dei rollerblade, e un rimando alla letteratura norrena (gli “ulfhednar”). Simpatico il finale sul pulmann ma un po’ fuori contesto.

LA MANO DEL MORTO: Indubbiamente la migliore del lotto, (mezzo punto in più nel mio giudizio globale all’albo), anche se in fin dei conti è una variante di Partita con la morte: da una parte la partita a scacchi con la Grande Consolatrice, dall’altra il poker con il Diavolo. C’è anche una connessione tematica con la prima storia, il desiderio di restare sempre giovani e in forma, ma non saprei dire quanto voluta. Bello vedere Dylan invecchiare, ma il suo bluff risulta davvero molto forzato, soprattutto per come ci abbocca Stanton.

LAVORI IN CORSO: Quest’ultima si pone come una sorta di sequel della precedente, con protagonista però Groucho al posto di Dylan. L’inizio sembra promettere altro, poi lo strambo assistente entra in campo a suon di battute, ma assai distanti dalle migliori del suo repertorio. Ancora metafumetto alle pagg. 131-132

 Ai disegni troviamo un Freghieri ai minimi storici, svogliato, frettoloso e con il pilota automatico innestato. Carina l’ultima vignetta, ma non può certo bastare a salvare la sua prova. Nemmeno la copertina di Stano appare ispirata, con Dylan che sembra quasi essere stato aggiunto e appiccicato in una fase successiva a quella della realizzazione dello sfondo.

Curiosità: (1) Nella prima mini-storia vi sono riferimenti a Horror Cult Movie, scritta sempre da Ruju ma all’epoca non ancora pubblicata; uscirà infatti due mesi dopo su Gigante n. 11. (2) Il Bruto’s Snack Bar che compare nel prologo è un omaggio al “Bruno’s Snack Bar”, locale che si trovava realmente in una delle Craven Road di Londra.

BODYCOUNT: Non quantificabile

TIMBRATURA: Sì (1, Drew, “ritimbrata”)

CITAZIONE: “Dylan Dog? Ma cos’è? Vi siete messi tutti d’accordo? Questo è un locale pubblico e qui non c’è nessun dannato Dylan Dog, chiaro?”

VOTO: 5,5

Soggetto: Ruju (45)

Sceneggiatura: Ruju (45)

Disegni: Freghieri (34)


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