domenica 10 dicembre 2023

Maxi Dylan Dog n. 2 - L'idolo della folla

 

Il calcio è una magia, di nome e di fatto. È quello che pensano gli spettatori dello Stonehenge Stadium, coinvolti in una vorticosa sequenza di incantesimi e travolti da una crescente marea d'orrore. La sparizione del campione Jason Thorpe e la fulminante ascesa di John Bradd… Presenze demoniache si muovono negli spogliatoi delle squadre, lo stadio intero è al centro di una oscura trama infernale…

Si torna ad affrontare un tema sociale, la violenza negli stadi, piuttosto inusuale nella serie dal momento che il calcio è un argomento praticamente da sempre bandito - non so se per disinteresse o avversione - tra le pagine di Dylan Dog. E, se i risultati sono quelli di questa storia, forse è giusto così. Che poi il soggetto non sarebbe neanche così disprezzabile, anche se, spogliato dall’elemento sportivo, il succo non è altro che l’ennesima transazione tra comuni mortali e diavolo (o chi per esso): anime in cambio di fortuna e gloria.  La sceneggiatura però straborda di ingenuità: stadi ciclopici costruiti in una piccola cittadina del Galles, ventimila spettatori fissi a partita (!! ma da dove venivano?)… forse li potevamo accettare in Holly & Benji, qui un po’ meno. Abbiamo un calciomercato aperto tutto l’anno e una squadra che è ad un passo dall’essere promossa nella massima serie gallese eppure schiera senza problemi dei non tesserati venuti dal nulla al posto dei precedenti giocatori svaniti nel nulla. Non mancano poi le incongruenze: ad esempio, all’inizio ci viene detto che il Portsmoor del 1966 era una grande squadra in testa alla classifica, ma nell’ultimo flashback si dice invece che fosse sull’orlo della retrocessione. Anche il messaggio sociale è veicolato piuttosto banalmente: il vero orrore sono gli ultrà. Fine. Altalenanti i disegni di Montanari & Grassani che sembrano dedicare tutta la loro attenzione a Bradd (di sicuro il personaggio più riuscito della storia) e all’influenza da questi esercitata sui propri sostenitori, trascurando un po’ tutto il resto. Francamente indifendibile da qualsiasi punto di vista, comprese le agghiaccianti battute di Groucho. La peggior storia scritta da Pasquale Ruju per Dylan Dog.

Curiosità: (1) Si rivede Lord Wells in una delle sue ultime apparizioni, ancora una volta in compagnia di una discinta fanciulla. (2) L’assenza di Bloch è compensata dal personaggio dell’ispettore Brennan che ha le stesse abitudini (la birra al pub con Dylan) e le stesse preoccupazioni (pensione, soprintendente) del collega di Scotland Yard. (3) Con quest’albo Ruju taglia il traguardo delle venti sceneggiature dylaniate.

BODYCOUNT: non quantificabile

TIMBRATURA: Sì (1, Drew)

CITAZIONE: “Giuda Ballerino, non metterò più piede in uno stadio in vita mia!”

VOTO: 4

Soggetto: Ruju (20)

Sceneggiatura: Ruju (20)

Disegni: Montanari & Grassani (32)

1 commento:

  1. Oddio, a me non era dispiaciuta, ma adesso che mi hai fatto notare tutte queste assurdità mi sa che devo rivedere le mie idee 🤣 .

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