mercoledì 13 dicembre 2023

Dylan Dog #155 - La nuova stirpe

 

Seth non è un neonato come gli altri, chiunque può capirlo con un solo sguardo. Intorno a lui, si muovono una trama invisibile e una battaglia senza esclusione di colpi. Una potente setta vuole carpire i segreti della sua natura sovrumana, ma gli Abitatori del Buio lo proteggono. Dylan Dog è chiuso tra i due contendenti e cerca di capire. I misteriosi esseri notturni sono mostri o creature superiori in cerca di sopravvivenza?

Discreta storia di Ruju, anche se un po' derivativa. Al di là della strizzatina d'occhio al capolavoro polanskiano Rosemary's Baby, l'idea del bambino "speciale" braccato da loschi figuri influenti animati da pessime intenzioni avevano già allora almeno due illustri predecessori nella saga dylaniata. Il primo è il giovane virgulto nato dall'amplesso alieno di Alfa e Omega all'opera nel team-up DD&MM2 La fine del mondo. L'altro, o meglio, l'altra esce addirittura dalla stessa penna di Ruju (e sempre dalle matite di Roi), ovvero la piccola esper di Scanner. C’è poi una rappresentazione manichea dello scontro tra mostri/diversi, che “vivono tra noi” simboleggiando il “bene”, e gli umani ricchi e potenti, alfieri del “male”, una visione almeno esteriormente sovrapponibile a quella classica sclaviana, che però è parecchio più profonda e stratificata. Si paga quindi lo scotto di una sceneggiatura a larghi tratti prevedibile che Ruju cerca di variare con tanto mestiere e l'inserimento di un personaggio carismatico, anche se avulso dal contesto, come il Reverendo Blacklaw che alla fine si rivelerà un inconsapevole deus ex machina super partes. Troviamo qui un Dylan particolarmente allupato che amoreggia (ricambiato) con l’amica di infanzia Patricia con cui non si farebbe scrupoli ad andare a letto nonostante questa fosse convinta di essere rimasta vedova solo da pochi giorni. Di contro abbiamo un Groucho in gran forma; gustoso il suo scambio di battute con la fruttivendola Dottie. Si rivede sulla serie regolare Lord Wells, da cui mancava dal n. 112, in un ruolo sempre marginale, ma funzionale al racconto. Cospirazione e finale lasciano aperto lo spazio per un sequel come d'obbligo in questi casi e difatti sentiremo ancora a parlare della setta degli “Illuminati”. Ai disegni troviamo un Roi al risparmio (anche con la china), che in alcune vignette cita o ricicla addirittura sé stesso (ad es: pag. 50, 1° vignetta, in cui il volto di Blaclaw in primo piano è identico a quello di Killex!). Chissà non ci fosse del vero nel fatto che fosse stato richiamato in fretta e furia da Angera “dove si trovava per un torneo serale di calcetto” come ci viene scherzosamente riferito nel Club dell’orrore (inedito). Bruttina la copertina di Stano che annovero tra le sue meno riuscite in assoluto.

In sintesi, puro intrattenimento tutto sommato sufficientemente godibile.

BODYCOUNT: 13

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “E voi avete paura di noi. Ci chiamate con nomi terrificanti e trasmettete ai vostri figli lo stesso timore e lo stesso disprezzo”.

VOTO: 6,5

Soggetto: Ruju (21)

Sceneggiatura: Ruju (21)

Disegni: Roi (33)

2 commenti:

  1. Concordo più o meno con te: storia discreta, con un grande Groucho. Però a me la copertina è piaciuta 😃 .

    Ma Lord Wells, adesso che la rivoluzione recchioniana è stata annullata, è tornato nella serie?

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    Risposte
    1. Al momento non si è ancora visto ma nulla vieta che possa tornare ora.

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