sabato 23 dicembre 2023

Dylan Dog Gigante n. 8 - Cuori randagi

 

Era una carogna, uno sporco sfruttatore, e non ci si può stupire se una delle "sue" ragazze si è infine decisa a farlo fuori. Ma Jo Beth è veramente colpevole? Soltanto il vecchio Botolo può scagionarla, ma come si fa a portare un cane sul banco dei testimoni?

Il "Botolone" aveva già fatto una comparsata nella prima storia, qui assurge addirittura al ruolo di protagonista. Di nuovo la Giustizia sembra chiamata in causa come in Cattivi Pensieri (cfr. 5° vignetta di pag. 158 o 10° tavola), ma l’esito della vicenda, all’insegna del buonismo a tutti i costi, sarà parecchio diverso. Il finale, con tanto di “credibilissima” ricostruzione del caso con il poliziotto-attore, appare quanto mai inverosimile. E un po' troppo strappalacrime per i miei gusti. A rendermi il tutto più digeribile vengono in soccorso i disegni di Riboldi che con Cuori randagi chiude però la sua esperienza dylaniata, tutta confinata su Gigante e dedicata a storie brevi come questa. In quest’occasione opta per un risultato meno caricaturale rispetto alle due precedenti prove, concentrando particolare cura e attenzione al personaggio di Jo Beth, il cui volto è modellato sui lineamenti marcati dell’attrice Linda Hamilton. Adorabile anche il primo di piano di Botolo a pag. 152 (4° tavola). Dylan invece appare un filino troppo giovane.

Nelle pubblicazioni dylaniate a storia multipla mi piace a volte provare a cercare un filo conduttore, anche quando magari è solo frutto della fantasia. Un minim comune denominatore che in questo Gigante… non c’è! Affinità qui ce ne sono solo a coppie: ammissione di colpa (3° e 4° storia), disegni di Stano (1° e 4°), amore per gli animali con presenza di Botolo (1° e 3° storia e un gatto ci sarebbe anche nella quarta). La seconda e la quinta però non sono riuscito ad abbinarle in alcun modo. Nonostante la sua eterogeneità è un Gigante che comunque non mi dispiace, ad eccezione de La banda dello zodiaco.

BODYCOUNT: 1

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “Allora Botolo, la regola è sempre quella: un wooof per il sì e due per il no…”

VOTO: 6

Soggetto: Sclavi (116)

Sceneggiatura: Sclavi (124)

Disegni: Riboldi (3)

5 commenti:

  1. Storia bizzarra, disegni ottimi. Per quanto riguarda la collana “giganti” in generale, non ci trovo questa altissima qualità media: molto buoni i primi tre (ma con alti e bassi al loro interno), abbastanza trascurabili quelli dal 4 all’8. Cioè, belle storie ci sono state anche tra il 4 e l’8, ma non credo che andrei mai a inserirle in una top 100 dylaniata. Poi dal 9 si passa a quelli a storia unica e lì ce ne sono un paio che ho molto apprezzato. Ma in linea di massima trovo superiore la collana “speciali”.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che lo Speciale sia nettamente superiore come qualità media è fuori di dubbio. Però nei primi 3 giganti ci sono storie straordinarie e in quelli dopo diverse ottime ancora ne sono uscite. A me piaceva come pubblicazione perché esaltava i disegni ed ospitava storie brevi che, prima della nascita del Color Fest si vedevano solo in qualche occasionale fuoriserie o nei primissimi almanacchi. Certo che il Dylandogone non è mai riuscito a raggiungere lo stesso appeal e la stessa fama del Texone.

      Elimina
    2. Ah prossimo aggiornamento del blog il 27 dicembre.

      Elimina
    3. Buon Natale, allora 😃 !

      Sul fatto dell’appeal del “Texone”, va anche detto che lì, di norma, cercavano un illustratore famoso all’esterno della squadra di “Tex” e quindi creavano una sorta di evento. Se fosse uscito un “Dylandogone” disegnato da Milazzo, o uno disegnato da “Magnus”, anche il “Dylandogone” sarebbe stata una collana epica e memorabile!

      Elimina