mercoledì 20 dicembre 2023

Dylan Dog #158 - Nato per uccidere

 

Number non è che un umile impiegato, un onesto amministratore che fa quadrare i bilanci della Morte. Per questo, si avvale dei servigi di Chris e Ginger Morn, rapinatori e assassini senza scrupoli, o quasi. Ginger è stanca di tutto questo e vuole cambiare vita, ma la sua non è una scelta facile. L'ispettore Bloch e Dylan Dog sono sulle sue tracce, e il demoniaco Number non vuole rinunciare a lei...

Questa è una storia che sarebbe stata discreta per Nick Raider, ma decisamente poco adatta a Dylan Dog. Non basta il pur interessante personaggio di Mister Number, il contabile della morte, a salvare in corner questa versione edulcorata di Natural Born Killers. Del film di Oliver Stone rimangono giusto l’omaggio del titolo e la coppia di assassini, novelli Bonnie & Clyde, che però qui è già “scoppiata” in partenza. Ci aveva provato anche Sclavi con La Jena a piegare il genere poliziesco verso Dylan Dog. Risultato? Una delle sue storie pre-100 più deboli, che il massiccio utilizzo dello splatter, personaggi originali e un Dylan in versione facciadic... rendevano tutto sommato gradevole. Questo n. 158 è invece pura amministrazione da telefilm poliziesco, malgrado il bodycount salga vertiginosamente e qualche bell’omicidio ci sia. Del pulp promesso nell’editoriale, invece, c’è giusto la parodia/citazione dello “stallo alla messicana” caro a Quentin Tarantino. Ruju comunque ci mette il suo mestiere, la storia non è scritta male e ha qualche guizzo interessante come l’incubo di Ginger con il filo spinato e la farfalla che ha ispirato anche la copertina di Stano, dove non avrebbe affatto stonato qualche rivolo di sangue lungo il collo e il polso di Dylan. Al comparto disegni Maurizio Di Vincenzo offre un’altra prova assai convincente, facendo un abbondante uso del nero che conferisce all’albo un’atmosfera più tesa; riesce inoltre a rappresentare molto bene l’alternarsi delle emozioni sui volti dei personaggi, alcune volte anche in maniera volutamente esasperata. Buone anche le scene d’azione. Unico difettuccio: forse Ginger è resa un po’ troppo mascolina nel volerle conferire un’aria da dura.

BODYCOUNT: 21 (oltre a un numero imprecisato di altre vittime)

TIMBRATURA: Sì (1, Amy)

CITAZIONE: "E’ una specie di ragioniere, un contabile al servizio della morte. Ha un bilancio da rispettare, e si serve degli uomini adatti per farlo."

VOTO: 5,5

Soggetto: Ruju (23)

Sceneggiatura: Ruju (23)

Disegni: Di Vincenzo (3)

2 commenti:

  1. Nel mio archivio ho scritto un commento molto breve che non si distanzia molto dalla tua posizione, anche se io avrei dato un voto più alto…

    “Pasquale Ruju scrive una storia poliziesca avvincente, con dei personaggi ben caratterizzati, buone scene d’azione, un solido intreccio giallo e un bel colpo di scena finale. La domanda, però, sorge spontanea: cosa c’entra il genere poliziesco con “Dylan Dog”? Nulla. Non basta certo la presenza di un personaggio sovrumano, il contabile della morte (figura molto bella), a far sì che la storia possa essere inserita nel genere orrorifico”.

    Di Vincenzo sempre eccezionale: non lo si nomina mai quando si parla dei migliori disegnatori di “Dyd”, ma bisognerebbe farlo.

    Copertina di grande impatto, ma si nota un po’ troppo l’elettronica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per me Di Vincenzo è sempre stato sfortunato nell'assegnazione delle storie. Spesso gli hanno rifilato sceneggiature scialbe o anonime, penalizzandolo in partenza.

      Elimina