C'è un albero nel parco di
Charity's Nest, un albero piantato nel 1911 da una donna che tutti dicevano
essere una strega. Ora, l'istituto per ragazzi "difficili" di
Charity's Nest ospita una discendente della malvagia maestra di arti oscure. E
un misterioso assassino ha cominciato a mietere vittime tra i frequentatori del
parco…
Ruju parte da un’idea di base
tutto sommato originale, la leggenda dell'albero davanti all'orfanotrofio
raccontataci nel prologo ambientato nel 1911, ma affidandosi ad un’architettura
narrativa già sperimentata: tutti i personaggi vivono nello stesso quartiere
all'insegna del "volemose bene", anche se poi qualcuno fa fuori tutti
per soldi, come in Un colpo di sfortuna. Gli omicidi non sono affatto
male, anzi alcuni sono piuttosto particolari come quello della prostituta annegata
nel gelato e gli uomini-albero risultano piuttosto inquietanti. Gira che ti
rigira, però, la storia si risolve nell’ennesimo gialletto, con una giustificazione
soprannaturale troppo blanda per nascondere quello che in realtà è. L’epilogo è
sì sorprendente, ma allo stesso tempo assurdo. Il titolo invece non l’ho mai
capito. I disegni di M&G sono meno penalizzanti che nella Voce del diavolo,
ma non aggiungono nulla.
BODYCOUNT: 8
TIMBRATURA: No
CITAZIONE: “Uno pensa di aver
trovato la sua piccola oasi di pace in questo mondo turbolento. Un’oasi verde,
piena di bambini che ridono, di giovani innamorati, di belle ragazze come te… E
all’improvviso invece tutto viene sconvolto”.
VOTO: 5,5
Soggetto: Ruju (42)
Sceneggiatura: Ruju (42)
Disegni: Montanari & Grassani
(42)
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