sabato 14 ottobre 2023

Dylan Dog #135 - Scanner

 

Little Death, Piccola Morte. Un nome che non lascia spazio a equivoci pesa sul progetto del dottor Dagherov, un progetto di terrore. La piccola Pearl è fuggita dal laboratorio militare di Castletown, sgusciando tra le dita della morte. Ma ora è braccata. Perché vogliono ucciderla? Dentro di lei, si nasconde una forza incontrollabile, un potere che sfida la natura stessa e conduce all'immortalità

Albo assai derivativo questo #145 che tuttavia riesce a far emergere una propria personalità malgrado la miriade di citazioni e situazioni già viste/lette in pellicole e romanzi sull'argomento. Nel Club dell’Orrore sono snocciolate alcune delle fonti cinematografiche di ispirazione per il soggetto di Ruju: Carrie-Lo sguardo di Satana (1976) e Fury (1978), entrambi diretti dal grande Brian De Palma, Scanners (1981) del maestro David Cronenberg e Specie Mortale (Species, 1995) di Roger Donaldson. Viene però dimenticato quello che è il vero modello di riferimento, titolo a parte, per questa storia, ovvero il romanzo L'incendiaria (Firestarter, 1984) del saccheggiatissimo Stephen King, trasposto più volte negli anni anche su grande e piccolo schermo.

Il merito di Ruju sta nell'aver ben azzeccato alcuni dei comprimari, fornendo loro uno spessore ben superiore a certe figurine tratteggiate in altre occasioni. Se i cattivi della situazione risultano infatti un po’ stereotipati, ad eccezione dell’ambiguo Dottor Dagherov, i personaggi positivi hanno tutti modo di farsi notare, se non addirittura ricordare, su tutti lo “Zio Eco” e Byron. La rivelazione della vera natura di quest’ultimo, davvero insospettabile, appare però tanto sorprendente quanto avulsa dal contesto.

La componente action, tipicamente rujana, è parecchio elevata per gli standard dylaniati, ma ci può stare dato l’argomento. Solo l’entrata in scena finale di Bloch e Groucho pistoleri, che sembrano usciti da un film di Quentin Tarantino, mi risulta un tantino indigesta. Roi invece riesce a destreggiarsi e a difendersi benissimo anche in tavole che trasudano tanta azione e che normalmente non sarebbero proprio nelle sue corde; ma come abbiamo già ripetuto più volte, quel 1997 è stato magico per lui.

Rientra nella categoria “non importa se mi racconti una storia che conosco già, se me la racconti bene”. Ci sarebbe forse da interrogarsi sull’(in)utilità di Dylan alla causa di Pearl. In ogni caso ai lettori piacque, tanto da far mettere subito in cantiere un seguito alle vicende della “little death”. E non dispiace neppure a me.

Curiosità: (1) Ma chi diamine sarebbe la bambina che Dylan tiene in braccio nella copertina di Stano? Non assomiglia affatto a Pearl e sembra pure molto più piccola di età. (2) Nel prologo la giovane Cindy guarda una VHS di Nightmare Before Christmas (1993) di Henry Selick. (3) Roi taglia il traguardo delle trenta storie disegnate per Dylan Dog.

BODYCOUNT: 13 (oltre ad almeno 90 vittime perite nell’”incidente” ferroviario)

TIMBRATURA: Sì (1, Madeleine)

CITAZIONE: “La libertà è un piccolo passero che vola e salta e vola, e salta e vola. E passa tra le sbarre del mondo come una carezza dolce come un colpo di pistola. La libertà è una freccia d’argento lanciata su un lago quieto di montagna”.

VOTO: 7,5

Soggetto: Ruju (8)

Sceneggiatura: Ruju (8)

Disegni: Roi (30)

1 commento:

  1. Non ho molto da dire, se non che è una bellissima storia: da top 10 rujana!

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