mercoledì 4 ottobre 2023

Dylan Dog Special #11 - Il treno dei dannati

 

L'Hell's Express è sempre in perfetto orario. I suoi passeggeri sono invece ritardatari, anime colpite dal fallimento, sconfitti dalla vita. Hanno perduto l'appuntamento con la loro grande occasione e ora è troppo tardi, il treno non fa più fermate. Attraversando gallerie oscure e valli popolate da incubi, viaggia dritto come un missile verso la stazione finale…

In redazione dovevano avere gran fiducia in Ruju se all’epoca, poco più che esordiente, gli venne affidato subito uno Speciale, l’11°. I dieci precedenti portavano, infatti, quasi tutti la firma di Sclavi, salvo un paio scritti dall’ottimo Chiaverotti e uno (e mezzo) da Mignacco che aveva già maturato una certa esperienza con le avventure dell’indagatore dell’incubo. Ad affiancare Ruju venne scelto un disegnatore veterano come Luigi Piccatto, anche lui però al debutto sullo Speciale, dopo essersi misurato in precedenza sui “Grouchini” allegati. La coppia di esordienti sforna una storia assai valida, tra le più interessanti sceneggiate dall’autore sardo. Il tema delle occasioni perdute è davvero molto affascinante, così come l’inusuale ambientazione a bordo di un treno in corsa, elementi che insieme fanno respirare aria di “speciale”, complice anche l’assenza forzata di Groucho. I personaggi, al netto dei soliti clichè, sono ben caratterizzati e la sceneggiatura mantiene alto il livello di tensione e una certa coerenza di fondo sino all’ ultima pagina. Dylan, fortunatamente, non perde la sua ironia malgrado la situazione tesa e si dimostra particolarmente attivo. A precludere le soglie dell’eccellenza all’albo è in primis la componente troppo action rispetto agli standard dylaniati che culmina in un confronto ancora una volta deludente con il villain di turno: una mezza rissa da bar, un colpo di bisturi e tante esplosioni. In seconda battuta sono i dialoghi a non convincere, stereotipati da thriller/horror di serie B (lo stesso Ruju fa forse autocritica con la battuta di Dylan a pag. 144, 2° vignetta), ma considerato che la storia proprio quello vuole essere si può chiudere un occhio almeno su questi.  I disegni di Piccatto oscillano tra il discreto (i mostrazzi linguacciuti) e il buono (tutto il resto) ma per me è con quest'albo che inizia il suo momentaneo declino. Peccato invece per la copertina di Stano, potenzialmente molto bella, sacrificata da logo, titolo, minicopertina del Grouchino allegato (più invasiva delle precedenti) e pure dal codice a barre! La ragazza che rappresenta la grande occasione persa da Dylan avrà ancora qualcosa da dire nella serie.

Curiosità: (1)Nella copertina di Stano, sulla pensilina in alto a destra, si intravede il cartello "Nowhere" come nome della stazione. Nel corso della storia l'unica stazione in cui Dylan e gli altri comprimari sostano è però "Deerratum". Nowhere è anche il nome dell'immaginaria cittadina in cui si svolgono le vicende oniriche dello Speciale n. 7 Sogni. (2) Nell’editoriale, in grande anticipo rispetto ai tempi delle usanze di Recchioni curatore, ci vengono forniti (da Sclavi?) alcuni consigli musicali per accompagnare la lettura dell’albo: “Locomotive Breath” dei Jethro Tull, “Train in vain” dei Clash, “Long train running” dei Doobie Brothers e “Hitchcock Railway” di Joe Cocker. (3) Dylan torna a vivere un’avventura su un treno a soli tre mesi da quella, decisamente più disimpegnata, de Il treno del terrore. (4) Piccatto si affianca a Roi e Freghieri tra i disegnatori di lungo corso e più prolifici approdati sullo Speciale, onore che purtroppo non è mai toccato a Montanari&Grassani.

BODYCOUNT: 9 (oltre a un numero imprecisato di altri viaggiatori usati come “carburante”).

TIMBRATURA: Sì (1, apparentemente la ragazza che rappresenta l’occasione perduta di Dylan anche se… con chi ha fatto davvero l’amore il nostro???)

CITAZIONE: “Questo è il treno delle vite perdute, signori. E fa un tragitto di sola andata!”

VOTO: 8

Soggetto: Ruju (5)

Sceneggiatura: Ruju (5)

Disegni: Piccatto (24)

3 commenti:

  1. Il mio primo speciale! Hai detto tutto tu e in linea di massima concordo, anche se avrei dato un voto più alto di almeno un punto.

    Le copertine degli speciali rovinate da grafiche varie sono uno strazio. A che serve mostrare la mini-copertina dell'allegato? Non bastava incellofanare in modo che da una parte si vedesse la copertina dello speciale e dall'altra quella dell'allegato?

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    1. Questa è forse l'annata su cui siamo andati più d'accordo, quantomeno sulle valutazioni al di là dei voti. Qui, al contrario di L'uomo che vende il tempo, ho abbassato il voto di un punto rispetto alla precedente rilettura.

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    2. Alla fine ho alzato il voto di mezzo punto.

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