Dopo vampiri e lupi mannari arriva il turno dei fantasmi, declinati però in chiave moderna rispetto alle prime due storie di questo sesto gigante che guardavano invece alla tradizione. Mignacco parrebbe suggerire come propria fonte di ispirazione Joe il pilota (A guy named Joe, 1943) pellicola diretta da Victor Fleming, già oggetto di un remake firmato Steven Spielberg nel 1989 e intitolato Always-Per sempre. A pag. 152 (32° tavola) viene infatti omaggiata la locandina del film con protagonista Spencer Tracy. Tuttavia, fin dalle prime pagine, i debiti più evidenti risultano essere nei confronti del celebre film Ghost (1990, di Jerry Zucker) ed è quindi subito facile intuire chi è l’assassino. Ma anche per chi non ha visto il film non è certo difficile risalire all’identità del colpevole, considerati i personaggi stereotipati che compongono la lista dei possibili sospetti. Non sarebbe neanche una brutta storia di per sé, ma ha uno svolgimento piuttosto scialbo essendo imbastita con i soliti luoghi comuni (l’ennesimo assassino con cappellaccio e impermeabile, la vicenda d'amore strappalacrime) e condita con battute di Groucho terrificanti (in senso negativo). Il particolare con cui il nostro risolve il caso appare quasi casuale e poco determinante, eppure.. è sufficiente. Qualche idea buona c’è, come quella della sedia elettrica e i dialoghi “involontari” tra Gail e Dylan. Mignacco non rinuncia alla sua classica critica nei confronti del cinismo del mondo dello spettacolo e la sua invettiva tutto sommato va a buon fine. Il comparto disegni non offre adeguato supporto alla storia perché il lavoro di Freghieri, forse più concentrato sugli albi all’epoca da poco usciti sulla serie regolare, si rivela poco ispirato, quasi frettoloso. I suoi primi piani, però, sono sempre tanta roba anche qui.
La peggiore del poker che compone il Gigante n. 6.
Curiosità: (1) Nella storia
compare un tassista fantasma che ha il compito di accompagnare le anime dei defunti
nell’aldilà. Benché non sia specificato, sembrerebbe proprio lo stesso personaggio
protagonista della breve Taxi! pubblicata sul Gigante n. 2. (2) Nella
storia vengono citati i personaggi di Nick e Nora (Charles) una coppia di
investigatori immaginari creata dalla penna dello scrittore americano Dashiell
Hammett e protagonisti una serie di film usciti tra il 1934 e il 1947. (3) Qui
scopriamo che avere un campanello urlante come quello di Dylan sarebbe
considerato “alla moda”. Il nostro però non sembra apprezzare. (4)Freghieri taglia il traguardo delle venti storie disegnate per Dylan Dog.
BODYCOUNT: 4
TIMBRATURA: Sì (1, Gail)
CITAZIONE: “Avete visto? Ci vuol poco per far cadere i miti…”
VOTO: 5
Soggetto: Mignacco (11)
Sceneggiatura: Mignacco (12)
Disegni: Freghieri (20)
La parte gialla, effettivamente, non è un granché: anche perché se dipingi tutti i personaggi in maniera odiosa tranne uno, è logico che il colpevole è proprio quello :D .
RispondiEliminaPerò la parte soprannatural-romantica mi è piaciuta molto e crea un'atmosfera malinconica che ha finito per farmi apprezzare la storia.
Sto già scaldando i motori per la classifica di fine anno. Puoi già prevedere che posizione occuperà questa storia però :)
EliminaNooo, ultima no, dai :D.
EliminaAnnata difficile perché ci sono tante belle storie. Quella successiva un po' meno ricca, ma comunque valida. Poi, a mio avviso, dal 1999 inizierà la discesa...