giovedì 12 ottobre 2023

Dylan Dog Gigante n. 6 - Morte di una stella

Chi ha assassinato Abigail Wood? Neppure lei conosce il volto del suo assassino e, per questo, è rosa dalla rabbia e da una bruciante curiosità. Deve rimanere sulla Terra per trovare pace, deve seguire passo per passo le indagini dell'unico che può scoprire il colpevole. È stato l'ultimo amore della sua vita ed è un detective in gamba. Il solo che sappia ascoltare anche la voce dei fantasmi.

Dopo vampiri e lupi mannari arriva il turno dei fantasmi, declinati però in chiave moderna rispetto alle prime due storie di questo sesto gigante che guardavano invece alla tradizione. Mignacco parrebbe suggerire come propria fonte di ispirazione Joe il pilota (A guy named Joe, 1943) pellicola diretta da Victor Fleming, già oggetto di un remake firmato Steven Spielberg nel 1989 e intitolato Always-Per sempre. A pag. 152 (32° tavola) viene infatti omaggiata la locandina del film con protagonista Spencer Tracy.  Tuttavia, fin dalle prime pagine, i debiti più evidenti risultano essere nei confronti del celebre film Ghost (1990, di Jerry Zucker) ed è quindi subito facile intuire chi è l’assassino. Ma anche per chi non ha visto il film non è certo difficile risalire all’identità del colpevole, considerati i personaggi stereotipati che compongono la lista dei possibili sospetti. Non sarebbe neanche una brutta storia di per sé, ma ha uno svolgimento piuttosto scialbo essendo imbastita con i soliti luoghi comuni (l’ennesimo assassino con cappellaccio e impermeabile, la vicenda d'amore strappalacrime) e condita con battute di Groucho terrificanti (in senso negativo). Il particolare con cui il nostro risolve il caso appare quasi casuale e poco determinante, eppure.. è sufficiente. Qualche idea buona c’è, come quella della sedia elettrica e i dialoghi “involontari” tra Gail e Dylan. Mignacco non rinuncia alla sua classica critica nei confronti del cinismo del mondo dello spettacolo e la sua invettiva tutto sommato va a buon fine. Il comparto disegni non offre adeguato supporto alla storia perché il lavoro di Freghieri, forse più concentrato sugli albi all’epoca da poco usciti sulla serie regolare, si rivela poco ispirato, quasi frettoloso. I suoi primi piani, però, sono sempre tanta roba anche qui.

La peggiore del poker che compone il Gigante n. 6.

Curiosità: (1) Nella storia compare un tassista fantasma che ha il compito di accompagnare le anime dei defunti nell’aldilà. Benché non sia specificato, sembrerebbe proprio lo stesso personaggio protagonista della breve Taxi! pubblicata sul Gigante n. 2. (2) Nella storia vengono citati i personaggi di Nick e Nora (Charles) una coppia di investigatori immaginari creata dalla penna dello scrittore americano Dashiell Hammett e protagonisti una serie di film usciti tra il 1934 e il 1947. (3) Qui scopriamo che avere un campanello urlante come quello di Dylan sarebbe considerato “alla moda”. Il nostro però non sembra apprezzare. (4)Freghieri taglia il traguardo delle venti storie disegnate per Dylan Dog.

BODYCOUNT: 4

TIMBRATURA: Sì (1, Gail)

CITAZIONE: “Avete visto? Ci vuol poco per far cadere i miti…”

VOTO: 5

Soggetto: Mignacco (11)

Sceneggiatura: Mignacco (12)

Disegni: Freghieri (20)

3 commenti:

  1. La parte gialla, effettivamente, non è un granché: anche perché se dipingi tutti i personaggi in maniera odiosa tranne uno, è logico che il colpevole è proprio quello :D .

    Però la parte soprannatural-romantica mi è piaciuta molto e crea un'atmosfera malinconica che ha finito per farmi apprezzare la storia.

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    1. Sto già scaldando i motori per la classifica di fine anno. Puoi già prevedere che posizione occuperà questa storia però :)

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    2. Nooo, ultima no, dai :D.

      Annata difficile perché ci sono tante belle storie. Quella successiva un po' meno ricca, ma comunque valida. Poi, a mio avviso, dal 1999 inizierà la discesa...

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