lunedì 23 ottobre 2023

Dylan Dog #140 - Verso un mondo lontano

 

Grilmiby Pill. Capannoni abbandonati alla decadenza, vecchi bunker dagli intonaci scrostati. Cos'era Grilmiby Pill prima di tutto questo? Forse la Fabbrica dei Sogni, un luogo da cui uscivano oggetti impossibili per ogni non-uso. Ancora oggi, si può trovare in quelle stanze tutto quel che serve per fuggire: alla noia e al terrore, alla violenza e al dolore. Fuggire per sempre... Verso un mondo lontano!

A soli due mesi di distanza da Cattivi pensieri, Sclavi torna ad affrontare un altro tema sociale, rimandando al mittente, dalle pagine del Club dell’Orrore, le polemiche piovute nel frattempo in redazione sul n. 138. In questo caso l’argomento, la violenza sulle donne, viene affrontato senza connotazioni politiche, ma la critica rimane banale, anche se le terribili percosse subite da Primrose fanno davvero impressione e risultano più convincenti dei verbosissimi pipponi retorici che Sclavi mette in bocca ai vari personaggi. In ogni caso il tema sociale non è centrale nel soggetto ma è legato a doppio filo ad una delle fonti di ispirazione dell’albo, peraltro non dichiarata, il romanzo Rose Madder di Stephen King, da cui senz'altro il Tiz ha attinto sia per il personaggio di PrimeRose e per il suo ménage familiare, sia per quello di Trudy. King dunque per la terza volta consecutiva è il punto di riferimento di una storia della serie regolare! Principalmente l’albo è però un vero e proprio giallo, che oltre a contenere una serie di omaggi al romanzo di Kurt Vonnegut Mattatoio n.5 (1969), si nutre di situazioni e citazioni di pellicole cinematografiche, tra le quali vengono menzionate, sempre nel Club dell’Orrore (inedito): A letto con il nemico (Sleeping with the Enemy, 1991, di Joseph Ruben), Don Juan De Marco – Maestro d’amore (1995, diretto da Jeremy Leven) e L’ultima Eclissi (1995, di Taylor Hackford) tratto dal romanzo di King (ancora lui!!) Dolores Claiborne. A far da collante tra le due anime dell’albo è il personaggio di Vaal, l’ennesimo diverso a cui Dylan si lega, ma il coprotagonista che amo di più in questa storia è Justus Kurtz, che unisce in sé due interpretazioni dell'immenso Marlon Brandon, cui deve il volto (e il fisico ultima maniera): è infatti un po' Dottor Mickler del già citato Don Juan DeMarco nel suo essere psichiatra paterno nei confronti di Vaal/Don Juan e un po' Colonnello Kurtz di Apocalypse Now nel  coltivare, con lucida follia, la sua utopia a Grilmiby Pill. Ai disegni ritroviamo un Piccatto in gran spolvero, come non si vedeva da tempo. Gran lavoro sui primi piani, cura nei dettagli, ottimo nelle scene di azione (stupenda quella in cui un Dylan fuori di sé scarica tutto il caricatore della Bodeo contro… non lo dico che è spoiler) e sempre efficace nei pochissimi momenti di puro horror (l’attacco del pesce di plastica). Copertina di Stano fuorviante.

Questo è uno di quei casi in cui non è semplice stabilire se le citazioni sono al servizio della storia o viceversa e in questo sta il limite maggiore di Verso un mondo lontano.

Curiosità: (1) Dylan torna ad esibire il tesserino di Scotland Yard che dice di essere scaduto da 10 anni! (2) A pag. 64, prima vignetta, Dylan fa un’indiretta citazione a Storia di Nessuno. (3) A pag. 67 vediamo la cover del videogioco Rama, adventure game uscito nel 1996 ed ispirato proprio al romanzo di Arthur C. Clarke citato da Dylan nella stessa pagina e che offre al nostro la chiave per risolvere il caso. Altre avventure grafiche vengono omaggiate a pag. 26, The Neverhood e il preferito di Sclavi, Myst. (4) A pag. 68 viene richiamata la storia breve Il mistero dell’isola d’Yd uscita qualche mese prima su Gigante n. 6. (5) A pag. 42 viene citato il film Lo scandalo del vestito bianco (The Man in the White Suit, 1951, di Alexander Mackendrick). (6) Dylan torna ad Harlech dove ritrova la vecchia conoscenza Lord Chester. Se non ho fatto male i conti, era dai tempi de Il volo dello struzzo che il nostro non visitava l’ormai familiare manicomio. (7) A pag. 82 le battute “sapevo di trovarti qui” e “e io sapevo che saresti venuto” risultano invertite rispetto al prologo in cui la scena in questione viene anticipata. Errore? (8) Alcuni degli oggetti rinvenuti da Dylan a Grilmiby Pill sono tratti dal Catalogo degli oggetti introvabili, parodia di un catalogo di vendita per corrispondenza di fine 800, realizzato nel 1969 dall'illustratore e designer francese Jacques Carelman.

BODYCOUNT: 6

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “Mi spiace, amico mio… ma forse morire è solo partire… verso un mondo lontano…”

VOTO: 7

Soggetto: Sclavi (108)

Sceneggiatura: Sclavi (113)

Disegni: Piccatto (26)

4 commenti:

  1. Al netto di qualche dialogo e qualche monologo un po' troppo prolissi, la storia mi è piaciuta molto: una bella miscellanea di argomenti diversi, come solo Sclavi sa fare!

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    1. Per me il meglio del 1998 dylaniato deve ancora arrivare. È tutto nella seconda metà.

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    2. Forse la mia preferita è già uscita (albo n. 136), anche se se la giuoca col n. 146. Sono curioso di sapere cosa scriverai sul primo maxi...

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    3. Ti anticipo che il primo Maxi mi piace molto. Tutte e tre le storie, per motivi diversi. Avremo modo di parlarne nei prossimi giorni. Ma prima (domani o dopo) tocca a L'angelo sterminatore.

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