domenica 1 ottobre 2023

Dylan Dog #130 - Il negromante

 

A soli due mesi dal suo interessante debutto, Ruju torna a firmare un albo per la serie regolare. All’epoca nessuno avrebbe potuto immaginare che il Pasqualone nazionale sarebbe diventato il maggior contributore, almeno quantitativamente parlando, alla causa dylaniata per un decennio abbondante. Rispetto al n. 128 Il negromante è però una storia meno convincente. Il soggetto sembra quello di un horror di serie B, ma questo non è necessariamente un male, anzi. La sceneggiatura presenta degli spunti meritevoli, anche piuttosto originali, come quello del blocco dell'artista e l'idea stessa di Holly, e alcuni elementi tipicamente dylandoghiani: Dylan al cinema a vedere un classico dell’orrore, pigro e donnaiolo. Particolarmente riuscite le sequenze delle allucinazioni provocate da Holly, su cui forse sarebbe stato meglio concentrarsi, invece di perdersi un po’ tra noiosi flashback e alcuni dialoghi inutilmente prolissi. Ma il vero punto debole dell’albo è la parte finale in cui tutto ciò che di buono Ruju aveva costruito finisce con il crollare. Alexius Armanagh sembrava un villain coi controfiocchi, grazie anche all’idea dei macchinari che lo tenevano in vita da ultracentenario. Ma le sue motivazioni e le sue vere aspirazioni sono quanto di più banale ci sia e bastano un paio di pallottole di uno spietatissimo e irriconoscibile Dylan (che lo definisce “specie di mostro da operetta”) a sistemare quello che fino a pochi secondi prima si era definito un dio. Montanari & Grassani, ormai prossimi al loro pre-pensionamento (ovvero l’esilio sul Maxi) tornano dopo due anni di assenza sulla serie regolare sfornando una buona prova, ricca di particolari, facendomi il piccolo regalino di disegnare Lord Armanagh con le fattezze del mitico Christopher Lee. Piccola chicca di raffinato erotismo anche il poster in camera di Dylan (pag. 18, 4° vignetta). Valida anche la copertina di Stano che vede un atterrito Dylan attendere inerme le torture degli scagnozzi del negromante.

Tendo ad associarlo spesso, non so perché, al n. 86 Storia di un povero diavolo anche se ha affinità più evidenti con il n. 148 Abissi di follia (il migliore della terna, accumunata anche dai disegni del dinamico duo M&G). Nel complesso sufficiente.

 Curiosità: Nella Post (inedito) tra le varie proposte della “vetrina di Dylan Dog”, da segnalare la ristampa di 4 storie (Zed, Il cervello di Killex, Il volo dello struzzo e La quinta Stagione) sulla collana Mondadori “I miti”. La particolarità risiede nel formato, più piccolo rispetto allo standard bonelliano, che costrinse a rimontare le storie su 4 strisce, in luogo delle canoniche 3, e ad aggiustare e ridisegnare alcune vignette per riempire adeguatamente tutte le tavole.

BODYCOUNT: 9

TIMBRATURA: Sì (1, Alexandra)

CITAZIONE: “Creatività, fantasia, forse illusione… emozioni e speranze che in fondo sono, tutte, una specie d’amore”.

VOTO: 6

Soggetto: Ruju (4)

Sceneggiatura: Ruju (4)

Disegni: Montanari & Grassani (26)

3 commenti:

  1. Concordo con quanto hai scritto, specie sulla prolissità dei dialoghi, che rallenta notevolmente il ritmo narrativo. All'epoca me l'ero perso (forse perché ero in vacanza) e l'ho recuperato otto o nove anni più tardi.

    Avevo invece comprato il mito Mondadori, perché non possedevo le quattro storie contenute. In seguito ho acquistato i quattro albi nel loro formato normale e quindi ho pensato bene di mettermi a colorare "Il cervello di Killex" sul mito Mondadori, coi pastelli, fermandomi dopo due tavole. In pratica, ho rovinato il volume: adesso l'ho portato in montagna, perché era inutile tenerlo in collezione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io invece sottolineavo i titoli dei libri e dei film che mi interessava recuperare sugli Almanacchi della Paura! Un vandalo irresponsabile!

      Elimina
    2. Ah ah: un vandalo, davvero :) !

      Se ripenso a quanto poco curavo le cose da bambino, mi sento male. Sono stato abbonato a "Topolino" negli anni in cui c'erano un sacco di gadget (quasi uno a settimana): ho praticamente perso tutto, tranne il "Topowalkie" e un mazzo di carte di "Paperinik". Avessi avuto più rispetto delle cose, adesso avrei un piccolo tesoro.

      Elimina