giovedì 26 ottobre 2023

Maxi Dylan Dog n. 1 - Il fiore d'ombra

 

Il signor Lefleur è un vero professionista della morte, depone sempre un fiore sulla tomba delle sue vittime. Gli affari vanno bene, non c'è mai recessione nel suo campo d'attività. Ma, tra un omicidio e l'altro, qualcosa comincia a prendere una strana piega. Per un killer di tale fama non è bene che i suoi "lavori" se ne vadano a spasso come zombie! Cosa è successo? Forse quei fiori…

La richiesta di nuove storie dylaniate da parte dei lettori è sempre crescente. Ed è così che nel luglio 1998 viene varata una nuova collana il Maxi, un “balenottero” contenente tre storie lunghe scritte da autori diversi, ma tutte disegnate da Montanari & Grassani. La testata manterrà una periodicità annuale per una decina d’anni e poco più, poi dal 2011 diverrà semestrale e dal 2014 addirittura quadrimestrale, aprendo la porta anche ad altri disegnatori e ampliando a dismisura l’offerta di pubblicazione dylaniate. Infine nel 2020 subirà una radicale trasformazione, cambiando denominazione (Old Boy), formato (due storie lunghe), ambientazione temporale (gli anni 80, con qualche deroga) e periodicità (bimestrale) proponendosi di fatto come una vera e propria alternativa alla serie regolare. Non conosco i dati di vendita attuali, ma nella sua prima incarnazione il Maxi ebbe un ottimo riscontro diventando la collana dylaniata extra regolare più venduta. Gli ingredienti di questo successo sono tanto semplici, quanto evidenti. Da una parte, il prezzo (tre storie al prezzo di poco più di due), l’uscita nel periodo estivo e la consueta autoconclusività invogliavano all’acquisto i lettori occasionali. Dall’altra la scelta di M&G come disegnatori unici e il ricorso a tematiche e atmosfere già sfruttate ma “familiari”, intercettavano l’interesse di coloro che avevano abbandonato la serie o di chi comprava ormai solo saltuariamente gli albi di Dylan Dog. Il rovescio della medaglia è che, salvo rarissime eccezioni, questa collana non ci ha mai regalato cose memorabili, anzi l’incremento delle uscite annuali post 2011 condurrà inevitabilmente alla pubblicazione anche di diversi “fondi di magazzino”. Non è il caso di questo primo Maxi, però, composto da tre belle storie come riconosciuto anche da Tiziano Sclavi nell’editoriale di presentazione a pag. 2. Un buon biglietto da visita per il lancio della testata.

Terminato questo lungo preambolo, passiamo a parlare finalmente de Il fiore d’ombra, perfetta esemplificazione della formula di ricorso al dejà vù, cui accennavo prima. Subito ci viene tirato in ballo uno dei grandi amori di Dylan, Bree Daniels, che il nostro non riesce a dimenticare.  I morti che risorgono in cerca di vendetta o di amore si sono già visti tante volte nella serie; la scena del marito che torna dalla morte e si vendica di consorte e amante, è ormai un classico, l’ennesimo omaggio al capolavoro assoluto Storia di nessuno. C’è ancora un po’ di sano splatter, anche se non come ai tempi d’oro. Pure la copertina, con la morta vivente che si avvicina a un Dylan armato di “rosa e pistola” ha un che di familiare; come disegna gli zombi Stano nessuno comunque! Ruju insomma va sull’usato sicuro, ci piazza in mezzo l’idea della “nocturna”, la rosa capace di resuscitare i morti, eleva allo status di protagonista Vincent, il killer “gentiluomo”  e la sceneggiatura.. funziona! Non manca qualche guizzo trash, come i mafiosi a Londra, però devo ammettere che Don Vito Latorre in versione zombie spacca. forse Pasquale si è ispirato al boss-vampiro di Amore all'ultimo morso (Innocent Blood, 1992) di John Landis. L’ormai rodato finale pirotecnico rujano cominciava invece ad essere un tantino abusato. Mi fa sempre morire la battuta di Bloch quando Dylan spiega le doti del fiore "che ha il potere di resuscitare i morti": "..see come la zuppa di cipolle che faceva mia madre". Per quanto riguarda i disegni, M&G appaiono in forma e ci propongono degli apprezzabilissimi giochi di ombre.

BODYCOUNT: 19

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “Finché ci ricordiamo dei morti loro non si allontanano mai del tutto, sapete? ...E qualche volta ritornano”

VOTO: 7

Soggetto: Ruju (12)

Sceneggiatura: (12)

Disegni: Montanari & Grassani (27)

2 commenti:

  1. All’epoca me lo sono perso perché compravo solo la serie regolare (comprese ristampe), gli speciali e i “Super book”. Anni dopo, ho comprato in edicola il maxi n. 11 e da lì ho recuperato anche gli arretrati.

    Questa è la mia storia preferita in assoluto fra tutte quelle uscite sui maxi: ci trovo un’eleganza, soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi (la fioraia cieca, l’ombrellaio, Bloch), che me la fa ritenere quasi un capolavoro 😊.

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    1. Se penso a questa storia non è certo l'eleganza che mi viene in mente. Comunque c'era già starà una fioraia protagonista di una storia di Dylan e quella sì che è un capolavoro.

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