lunedì 30 ottobre 2023

Dylan Dog #142 - Anima nera

 

Connor Wilcox è fuggito dal mondo e dal suo dolore, chiudendo le porte della mente. Soltanto i suoi amici, esseri nati dal delirio, rimangono a tenergli compagnia, a proteggerlo da tutto e da tutti. Sono immagini fatte di sogno o hanno un corpo e una volontà propria? Sandra Wilcox vuole guardare dentro la follia del fratello e vederne il fondo. Troverà le tracce di un assassino e si perderà nella tenebra di un'anima nera!

Anima Nera è una storia che si potrebbe idealmente definire come nata da una costola de Il gioco del destino. In entrambi gli albi troviamo infatti un personaggio che convive e parla con le proiezioni della sua fantasia, anche se uno è protagonista della vicenda, l'altro no. E non a caso ritorna il luna park, scenario importante già del #118. Ma Chiaverotti nell’elaborazione di soggetto e sceneggiatura ha in mente anche un altro illustre predecessore, sempre farina del suo sacco, Il buio, che viene citato direttamente. Non è solo il recupero del personaggio del dottor Stevens, psichiatra dalla mente particolarmente aperta, a creare un collegamento con il n. 34, ma il meccanismo giallo è in parte ricalcato. Basti pensare a come si innesca l’indagine di Dylan e la rivelazione dell’assassino… Oltre non mi sbilancio per non spoilerare. Se la trama perde quindi qualcosa in originalità, ne guadagna la costruzione della vicenda. Chiaverotti elimina eccessi e dialoghi tardo-adolescenziali e scrive una storia matura, misurata, con un bel controfinale, trattando con delicatezza il tema della solitudine, che in precedenza aveva già affrontato forse in modo più ingenuo. Non so quando questa storia e La vendetta del tempo siano state scritte, ma forse Chiaverotti è l’unico autore dylaniato ad essere riuscito a mantenere intatte le atmosfere e le tematiche dei primi cento anche oltre il primo decennio di vita dell’indagatore dell’incubo. Peccato che Brendon stesse già assorbendo ormai tutte le sue attenzioni; Claudio mancherà tantissimo a Dylan Dog, soprattutto quando Sclavi getterà quasi definitivamente la spugna qualche tempo dopo. Non è certo perfetto quest’albo, le sbavature non mancano: ogni tanto Dylan pare girare a vuoto (es: la sua visita inutile a Madame Trelkovski), c'è qualche personaggio superfluo (il sondaggista, forse una citazione che non ho colto) e rimane il dubbio sul perché gli “amici” di Connor non si accorgano della diversa natura di uno di loro. Ringrazio comunque Chiaverotti per averci evitato un classico come l’assassino che finisce infilzato da oggetti taglienti et similia. Ad aumentare il mio voto e il gradimento di Anima Nera contribuiscono i disegni di Bruno Brindisi, che in quel 1998 sembrava aver raggiunto la completa maturità artistica e piena consapevolezza dei suoi mezzi. Eppure in futuro riuscirà ad alzare ancor più il livello! Le sue tavole trasudano emozioni e risultano decisive nel trasmettere anche al lettore la malinconia di Connor e la tristezza che aleggia su tutta la vicenda, che pure Dylan sembra patire nella vignetta conclusiva. Non mi convince del tutto, invece, la copertina di Stano: lo sfondo dedicato al luna park è indubbiamente affascinante e ben eseguito, ma la postura di Dylan è del tutto innaturale. Peebles poi è diverso da come è rappresentato da Brindisi nella storia. Consueta nota di merito per il lettering di Diana Rocchi, stavolta anche alle prese con il corsivo.

Curiosità: (1) A pag. 33 (prima vignetta) ci possiamo gustare la locandina di Blade Runner. (2) A pag. 87 Dylan cita il Dottor Killex. (3) A pag. 14 la vignetta centrale ci riporta agli esperimenti alieni di Terrore dall’infinito. (4) Con quest’albo Chiaverotti taglia il prestigioso traguardo delle 50 sceneggiature dylaniate (di cui ben 36 realizzate per la serie regolare).

BODYCOUNT: 5

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “La pistola spara una luuuuunga lama di dolci incubi nel mio cervello. Cani di tenebra ululano le loro spigolose tristezze a una svogliata luna, nella notte liquida.”

VOTO: 8

Soggetto: Chiaverotti (49)

Sceneggiatura: Chiaverotti (50)

Disegni: Brindisi (17)

2 commenti:

  1. Questo, come il n. 130, me l’ero perso in edicola perché ero in vacanza: per qualche bislacco motivo, non riuscivo a reperire gli albi di luglio, mentre quelli di agosto sì. L’ho recuperato anni dopo sul sito Bonelli e ha ancora il bollino del sovrapprezzo, perché da alcuni albi riuscivo a staccarlo e da altri no.

    Non ho quindi un legame affettivo come ho invece per le altre storie del periodo, ma comunque mi piace molto; concordo anche su Brindisi. Dylan sulla copertina sembra seduto per aria, ma a parte questo errore tecnico la trovo un’immagine suggestiva, capace di indurre all’acquisto il lettore occasionale. Ancor più bella è quella dell'edizione croata, di Roberto De Angelis: se non l'hai mai vista, ti consiglio ci cercarla 😉.

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    1. Sì la copertina croata l'ho vista sul sita dei dylandogofili.

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