giovedì 8 settembre 2022

Dylan Dog #97 - Dietro il sipario

 

Paul Ganz, il celebre commediografo, è diventato ricco scrivendo storie che altri recitano. Ma forse – pensa Dylan Dog – ha cominciato lui stesso a interpretare una parte. Chi è il killer spietato che cerca di ucciderlo? Qual è l'inganno che si cela nel suo morboso rapporto con il gemello Michael? Cosa nasconde quest'uomo impenetrabile, dietro il sipario della sua vita?

Sorprendente esordio alla sceneggiatura da parte di Ambrosini, fino ad allora impegnatosi su Dylan Dog solo come disegnatore (fatta eccezione per il soggetto di Margherite, apparso su Gigante n. 2). Debutto non assoluto, in quanto il “Conte” una decina di anni prima aveva creato il personaggio a fumetti di “Nico Macchia”, pubblicato sulla rivista Orient Express, lavorandovi come autore “unico”. Questo suo primo script pensato per Dylan Dog, impregnato di situazioni oniriche e simboliche, si sposa magnificamente con il suo stile di disegno. Il tema del doppio si conferma uno dei più avvincenti, esplorati e meglio trattati nella saga dylaniata e non a caso accumuna due delle migliori storie dell'annata 1994: L'inquilino del terzo piano di Sclavi/Casertano, in cui respiravano atmosfere polanskiane e questo Dietro il sipario che è più dalla parte di Hitckcock (Io ti salverò*) e Cronenberg (Inseparabili). Ambrosini dimostra di conoscere a menadito i meccanismi della serie, evidentemente imparati stando "dall'altra parte della barricata". Si può giustamente discutere sul ruolo di Dylan che diviene marginale nella parte conclusiva quando protagonista diventa il lungo flashback sui fratelli Ganz, peraltro assolutamente necessario per dipanare una vicenda fino ad allora assolutamente intricata, per merito anche di alcuni trabocchetti inseriti nella sceneggiatura (es: lo scambio delle auto). Il risultato finale è però così fortemente drammatico, che lo si può considerare un peccato veniale. Resta tanta malinconia verso un passato terribile che non si può cancellare se non con la morte, unico estremo rimedio per il Ganz superstite di ritrovare la propria identità. Dylan e gli altri comprimari (comparse?) assisteranno solo all’ultimo atto di questa tragedia, rimanendo all’oscuro degli antefatti. Il nostro torna qui a frequentare il mondo del palcoscenico dopo Grand Guignol e Diabolo il grande, albi che hanno affinità con questo n. 97: il primo per il tema del “teatro che rappresenta sé stesso” e il secondo, ovviamente, per il tema del doppio che Sclavi aveva però declinato in maniera completamente diversa. Temi poco o nulla valorizzati purtroppo dalla copertina di Stano che stavolta non convince né per la scelta del soggetto, né per la realizzazione.

Ambrosini rivela fin da questo esordio dylaniato la cifra stilistica che lo contraddistinguerà per tutta la sua carriera di sceneggiatore: trame stratificate, difficili da decifrare, pregne di metafore, simbolismi, riferimenti culturali “alti” o non facili da cogliere, cariche di significati o semplicemente di suggestioni quando i significati in fondo non ci sono o sfuggono. E da quest’albo il “Conte” metterà sempre più, in una progressione lenta ma costante, i suoi disegni al servizio della storia. Già qui si può notare, rispetto ai suoi primi lavori per Dylan Dog, un tratto meno morbido e più spigoloso che si farà via via meno esteticamente attraente, votato a un espressionismo a volte quasi ermetico ma comunque efficace a livello narrativo.

Con quest’ottimo albo Dylan riconferma e rafforza la componente di fumetto d’”autore” insita nella sua dimensione di fumetto popolare che è uno dei segreti del suo successo.

Curiosità: (1)Questa è la prima storia della serie in cui soggetto, sceneggiatura e disegni sono realizzati dal medesimo autore. (2)Il film a cui si riferisce l’usciere del teatro a pag. 23 è Ballando con uno sconosciuto (1985) di Mike Newell con protagonista Rupert Everett. (3)A pag. 21 Dylan parcheggia sulle strisce pedonali!

BODYCOUNT: 3

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “Il teatro che rappresenta sé stesso, la simulazione nella simulazione…”

VOTO: 9

Soggetto: Ambrosini (2)               

Sceneggiatura: Ambrosini (1)

Disegni: Ambrosini (9)

(*)Un ringraziamento a Stravros del forum di Cravenroad.it per l'imbeccata.

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