giovedì 8 settembre 2022

Dylan Dog Special #8 - Labirinti di paura

 

Dylan Dog è immobilizzato, corde tenaci lo tengono legato alla follia di un'assassina, alla sua ossessione per… le storie. Storie di orrore e di universi impossibili, raccontate lungo il filo di una lama. C'è una logica segreta dietro questo infinito narrare? Forse sì, ma è una logica che scorre veloce e fugge via, un indizio che bisogna inseguire dentro i labirinti della paura!

Chiaverotti esordisce sullo Speciale, il primo non firmato da Sclavi, e lo fa con una storia di ottimo livello che nulla ha da invidiare ai numeri precedenti, mantenendo così altissima la qualità della collana. Claudio parte giocando sul sicuro rispolverando i mini-racconti, già sperimentati con successo ne Il Club dell’Orrore e Gli Orrori di Altroquando, e scegliendo come disegnatore l’ormai veterano Roi, giunto qui al suo quarto speciale. Le mini-storie sono legate da un unico, importante, filo conduttore, ma la cornice non è solo d'atmosfera, anzi è pregna di significato, tanto da divenire completamente a sé stante nelle ultime 40 pagine. Chiaverotti conduce con coerenza e misura la sua parabola sulle illusioni, unico viatico dell'uomo per "sopravvivere" alla vita. Perdersi nei sogni, nelle storie di fantasia apre mondi e possibilità infinite preferibili alla piattezza e alla monotonia della realtà. Una teoria che si sposa perfettamente con lo spirito dylaniato dei primi 100 numeri. Pazienza se i singoli episodi, tutti ben costruiti, hanno quel non so che di dejà vù, anche se paradossalmente La donna dei sogni sembra anticipare di un decennio il tema del film S1mone di Andrew Nicoll e Il viaggio pare quasi un progenitore del n. 337 Spazio Profondo. Chiaverotti sceneggia infatti questa favola nera con la consapevolezza di un autore ormai consolidato, rinunciando alle sue tipiche incursioni trash, ma non alle sue visioni oniriche che grazie ai disegni, cupi e claustrofobici, di un Roi in stato di grazia sanno lasciare il segno. Mi riferisco in particolare a Dylan che precipita nell’abisso (pag. 28), alla modella gigante (pagg. 36-37), alla strega sull’astronave (pagg. 76-77) e all’omaggio a Magritte (pag. 84) che anticipa il “grouchino”. Asmodeo è un antagonista di razza e altrettanto inquietante è la vecchia megera che tiene in ostaggio Dylan. Stano riesce finalmente a disegnare una discreta copertina per lo Speciale, anche se molto sacrificata da frontespizio e mini-cover del “grouchino”.

Questo è il Chiaverotti che mi piace e non ho dubbi nell’annoverare Labirinti di Paura tra le sue opere più riuscite.

Curiosità: (1) Per la prima volta lo Speciale di Dylan Dog esce a settembre, mentre in precedenza usciva nel mese di luglio insieme a tutti gli altri speciali bonelliani. Nell’editoriale si legge che la nuova collocazione sarà definitiva (“da qui all’eternità”) ed in effetti ad oggi è ancora tale. (2)Sempre nell’editoriale Sclavi viene definito troppo impegnato a finire di scrivere “il già mitico” numero 100. (3)Henry Naughton, il killer del prologo, si rivolge a Dylan con la stessa espressione fastidiosa “dylanbello” che usava Larry nel n. 39 Il Signore del silenzio. (4)Asmodeo nella demonologia è un potente demone biblico ebraico, appartenente alla gerarchia degli angeli di Satana (fonte wikipedia, quindi “nun ce rumpete”). (5)Il nome Jerilee Robbins, scelto da Chiaverotti per la modella inesistente della seconda mini-storia, sembra ispirato a quello della protagonista del romanzo Signora sola (1976) di Harold Robbins.

BODYCOUNT: 11

TIMBRATURA: Sì (2, Blanche e Anja)

CITAZIONE: “Ma la verità è che le storie sono illusioni. Nient’altro che illusioni, nelle quali gli uomini sfuggono per dimenticare un po’ la vita… ma anche la realtà, forse, è soltanto un’illusione… un’altra storia inventata da uno scrittore con poca fantasia”.

VOTO: 9

Soggetto: Chiaverotti (29)

Sceneggiatura: Chiaverotti (30)

Disegni: Roi (21)

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