Irina non ce la fa, non riesce
a reggere la pressione della vita. Ha bisogno di "farsi", di buttare
giù le pillole che la fanno sentire meglio, per allentare almeno un po' la
morsa soffocante della realtà. Sono in tanti come lei, divorati dagli
spacciatori, dentro e fuori dagli ospedali. Ma qualcosa di peggio sta accadendo
ai suoi amici, la "roba" che gira ha degli strani effetti collaterali.
Qualcuno l'ha diffusa per scopi segreti, qualcuno li sta usando… come cavie
umane!
Ancora una storia poco
dylandoghiana per De Nardo. Si parte in stile Drugstore Cowboy (film di
Gus Van Sant del 1989 che vede protagonisti un quartetto di giovani tossicodipendenti
dediti a furti in farmacia e ospedali) per poi virare verso oscuri complotti di
cause farmaceutiche. Tra l’altro l'idea delle “cavie umane”, titolo anche un po’ spoileroso se vogliamo, non è neppure
originale per la serie: ci aveva già pensato Chiaverotti con Feste di Sangue,
dove gli effetti della sostanza ingerita dagli inconsapevoli barboni avevano
effetti decisamente più splatter e divertenti. La misteriosa droga di questa
storia invece amplifica i sensi di chi la assume, provocando delle visioni e la
capacità, vera o immaginata, di poter parlare con gli spiriti di coloro che
sono appena defunti, unico piccolo tocco horror che ci ricorda che stiamo
leggendo un albo di Dylan Dog (anche se il nostro qui è davvero poco
protagonista). Interessante la scelta narrativa di affidare buna parte del
racconto al personaggio di Irina tramite didascalie. Troppo poco comunque per
salvare una storia che è senza dubbio la peggiore delle tre ospitate su questo terzo Maxi.
Un appunto che vale per tutto il
Maxi (o forse per tutti i Maxi): i disegni di M&G, a parte qualche interessante
primo piano, risultano piuttosto “standardizzati” e poco incisivi; di certo non
esaltano le storie che sono chiamati a illustrare. Conservano, però, un certo
dinamismo e quell’aria di “familiarità” per il lettore, anche occasionale, che
ha contribuito più di ogni altra cosa al successo di questa testata.
BODYCOUNT: 9
TIMBRATURA: No
CITAZIONE: "Per un
tossicomane sembra impossibile poter tornare alla normalità. L'imprevedibilità
del futuro lo terrorizza. Preferisce leggere a chiare lettere quello che gli
succederà sull'etichetta di un farmaco."
VOTO: 5
Soggetto: De Nardo (4)
Sceneggiatura: De Nardo (4)
Disegni: Montanari & Grassani
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