sabato 4 gennaio 2025

Maxi Dylan Dog n. 3 - Cavie umane

 


Irina non ce la fa, non riesce a reggere la pressione della vita. Ha bisogno di "farsi", di buttare giù le pillole che la fanno sentire meglio, per allentare almeno un po' la morsa soffocante della realtà. Sono in tanti come lei, divorati dagli spacciatori, dentro e fuori dagli ospedali. Ma qualcosa di peggio sta accadendo ai suoi amici, la "roba" che gira ha degli strani effetti collaterali. Qualcuno l'ha diffusa per scopi segreti, qualcuno li sta usando… come cavie umane!

Ancora una storia poco dylandoghiana per De Nardo. Si parte in stile Drugstore Cowboy (film di Gus Van Sant del 1989 che vede protagonisti un quartetto di giovani tossicodipendenti dediti a furti in farmacia e ospedali) per poi virare verso oscuri complotti di cause farmaceutiche. Tra l’altro l'idea delle “cavie umane”,  titolo anche un po’  spoileroso se vogliamo, non è neppure originale per la serie: ci aveva già pensato Chiaverotti con Feste di Sangue, dove gli effetti della sostanza ingerita dagli inconsapevoli barboni avevano effetti decisamente più splatter e divertenti. La misteriosa droga di questa storia invece amplifica i sensi di chi la assume, provocando delle visioni e la capacità, vera o immaginata, di poter parlare con gli spiriti di coloro che sono appena defunti, unico piccolo tocco horror che ci ricorda che stiamo leggendo un albo di Dylan Dog (anche se il nostro qui è davvero poco protagonista). Interessante la scelta narrativa di affidare buna parte del racconto al personaggio di Irina tramite didascalie. Troppo poco comunque per salvare una storia che è senza dubbio la peggiore delle tre ospitate su questo terzo Maxi.

Un appunto che vale per tutto il Maxi (o forse per tutti i Maxi): i disegni di M&G, a parte qualche interessante primo piano, risultano piuttosto “standardizzati” e poco incisivi; di certo non esaltano le storie che sono chiamati a illustrare. Conservano, però, un certo dinamismo e quell’aria di “familiarità” per il lettore, anche occasionale, che ha contribuito più di ogni altra cosa al successo di questa testata.

BODYCOUNT: 9

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: "Per un tossicomane sembra impossibile poter tornare alla normalità. L'imprevedibilità del futuro lo terrorizza. Preferisce leggere a chiare lettere quello che gli succederà sull'etichetta di un farmaco."

VOTO: 5

Soggetto: De Nardo (4)

Sceneggiatura: De Nardo (4)

Disegni: Montanari & Grassani (36)

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