Cosa nutre la fabbrica
dell'arte? Passioni ossessive, gioia e angoscia, malinconia e rabbia. Celia Kendrick ha riversato tutta sè stessa nella sua opera,
nel suo capolavoro: la Donna Urlante. Ma la forza dei suoi sogni va oltre il
suo controllo ed è tale da dar vita al metallo e
spingere la scultura a uccidere! Dylan Dog deve dare la caccia a un mostro dal
cuore di ferro, per scoprire chi o cosa si nasconde dietro la maschera
dell'urlo!
Storiella leggera leggera di Ruju
che avrebbe trovato miglior collocazione sul Maxi, a cui forse doveva essere
originariamente destinata. Evidente fonte di ispirazione, anche se non ci viene
rivelata sul Club dell’Orrore, è il romanzo La statua che urla (The
Screaming Mimi), scritto nel 1949 da Fredric Brown e già fugace spunto per
l’esordio cinematografico di Dario Argento, L’uccello dalle piume di cristallo.
L’autore dylaniato però va a parare da tutt’altra parte, confezionando uno di
quelli che alcuni lettori, a volte piuttosto ingenerosamente, hanno
ribattezzato “gialletti alla Ruju”, spruzzandoci sopra un alone di soprannaturale
e chiudendo con un finale dal vago sapore chiaverottiano. In verità non ci sono
grossissimi difetti di sceneggiatura (anche se non si capisce bene come il nostro possa essere arrivato alla soluzione del caso), ma si avverte una certa piattezza narrativa
che non riesce a far brillare un plot già in larga parte scontato. Come nelle
prove meno riuscite del buon Pasquale, ritroviamo qui un Dylan “accessorio”
nell’economia della vicenda che potrebbe funzionare anche senza di lui, così
come tutto sommato inutile è la sua fidanzata di turno, talmente
indimenticabile che il nostro si addormenta in pieno pomeriggio mentre l’attende
in macchina! Tutto sommato sufficiente la prova del duo M&G, che all'epoca
fui contento di rivedere all'opera sulla serie regolare, penalizzati dalla
quasi totale assenza di splatter (gli omicidi avvengono per lo più fuori campo)
che loro invece sapevano esaltare come pochi. Niente male invece la copertina
di Stano che aggiunge altre inquietanti opere d’arte accanto alla bellissima e
minacciosa “statua urlante”, con un bel gioco di luci e ombre su tonalità
calde.
Mediocre e dimenticabile, ma si
lascia leggere.
Ho dubbi (il primo piano di Philip
Lark a pag. 94 manco sembra loro)
Curiosità: (1) Ci vorranno 6 anni
per rivedere il dinamico duo sulla serie regolare. (2) Ho qualche dubbio sulla paternità
del primo piano di Philip Lark nella quarta vignetta di pag. 94. (3) Nella Post
(inedito) campeggia un simpatico disegno realizzato da Bruno Brindisi per invitare
i lettori all’uso del casco in moto.
BODYCOUNT: 7
TIMBRATURA: Sì (1, Sandra)
CITAZIONE: “N-non c’è tempo…
la donna… la “donna urlante”… era qui per vendicarsi”.
VOTO: 5
Soggetto: Ruju (29)
Sceneggiatura: Ruju (29)
Disegni: Montanari & Grassani
(34)
Che sorpresa: il 2025 inizia nel migliore dei modi😀 !
RispondiEliminaSono in vacanza e quindi non ho l’albo sottomano: spero di ricordarmi, quando torno, di controllare quella vignetta!
Non ti abituare bene, che non si sa quanto dura! :)
EliminaEcco, sono tornato a casa ieri ma mi ero già dimenticato: per fortuna ho avuto un flash, prendendo in mano il n. 102 (non capisco la relazione tra le due cose, ma tant’è).
EliminaNon mi sembra che sia un volto disegnato da un altro artista: è disegnato bene, forse per questo sembra di qualcun altro (visto che in quel periodo i volti erano forse la cosa che M&G curavano meno)!