martedì 12 ottobre 2021

Dylan Dog Gigante n. 1 - Il giorno del giudizio


Un angelo cade in picchiata, abbattuto da un missile. I morti escono dalla tomba in cerca di chi giudichi i loro peccati. Mostruosità improvvise e attacchi di follia omicida. È davvero il Giorno del Giudizio? No, è tutto troppo pazzesco, sembra una farsa uscita da un sogno, una girandola di umorismo macabro che ricorda certe barzellette, o certi involontari… giochi di parole!

Nella prefazione al “Dylandogone” Sergio Bonelli definisce questa nuova pubblicazione, nata per rispondere alla sempre più crescente richiesta di nuove storie da parte dei lettori, la “consacrazione finale” del personaggio, così come il “Texone” era stato per Tex. A differenza dei Giganti dedicati ad “Aquila della notte”, per i quali venivano selezionati autori estranei alla serie regolare, per quello di Dylan la casa editrice di Via Buonarroti scelse di giocare “in famiglia”, calando un tris sclaviano; per i disegni invece, scrive Bonelli, “alcuni fra gli artisti più amati della serie”. Se questo è vero per Casertano e Brindisi, qualche dubbio l’avrei per Cossu, che tra l’altro, prima di allora, aveva firmato un solo albo (il n. 56 Ombre). Tuttavia non mi dispiace affatto qui il Conte Ugolino (come lo chiamo affettuosamente), anche per via del formato. La storia, leggera malgrado il titolo apocalittico e i depistaggi in tema sapientemente posizionati da Sclavi, si inserisce nell’ormai consolidato filone surrealista che ha in Golconda, se non il capostipite, senz’altro il suo miglior rappresentante. Tuttavia non riesce ad essere così divertente e originale come altre, anzi onestamente (confondendola con tutta probabilità con altri numeri) ne avevo un ricordo migliore. Forse paga il dazio della scivolata “retorica” con il discorso dell’angelo nell’ambito della Guerra del Golfo. La strage alla festa dell’alta borghesia è poi un dejà vù di quella alla villa degli aristocratici ne Gli Uccisori. Rimane comunque una lettura discreta. Tra i modelli del soggetto, per l’idea più che per il suo sviluppo, ci vedo ancora una volta Stephen King con il suo racconto Il word processor degli dei. Trasferta transcontinentale lampo (e inutile) e sesso in volo (!!) per il nostro, sfacciato a proporre la sua conveniente interpretazione psicologica del sogno alla cliente di turno. Si rivede il cagnolone Botolo dopo i nn. 26 e 45. Spassosi i siparietti tra Bloch, Dylan e Jenkins.

Curiosità: Seventhseal, l’immaginario paese in cui i morti escono dalle tombe, tradotto in italiano è Il Settimo Sigillo.

BODYCOUNT: 8

TIMBRATURA: Sì (1, Roxy)

CITAZIONE: “In ogni caso abbiate fede e pregate, perché sta per cominciare Il giorno del giudizio!”

VOTO:  7 (voto complessivo al Gigante facendo una media delle tre storie: 8)

Soggetto: Sclavi (71)

Sceneggiatura: Sclavi (68)

Disegni: Cossu (2)

2 commenti:

  1. A me piace davvero tanto: un fulgido esempio di storia surreale, più commedia che horror. Cossu sublime. Per me, 9 su 10!

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    1. Sì forse sono stato un po' stiracchiato con il voto, ma 9 sarebbe comunque troppo. Sarà per la prossima rilettura :)

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