mercoledì 20 ottobre 2021

Dylan Dog presenta: il terzo Almanacco della paura - Il ritorno del vampiro

 

Dylan Dog gli ha conficcato un paletto nel cuore, ma lui ha trovato il modo di risorgere ancora. Nutrito dal sangue e dal dolce succo della vendetta, il mostro sta tornando per saldare il conto, per divorare la vita dell'Indagatore!

Dopo il piccolo mini-capolavoro La cantina, il duo Sclavi-Roi ci regala un’altra apprezzabile perla anche stavolta in tema con l’argomento principale dell’Almanacco. Indimenticabile il progressivo invecchiamento di Dylan (prima stempiato e poi pure pelato!) disegnato in maniera strepitosa da un Roi immenso, che si conferma ancora una volta ispirato nel ricreare un’atmosfera gotica-espressionista come quella che aleggia all’interno e all’esterno del maniero del vampiro. Racconto sospeso a metà tra la classica storia di vampiri e la teoria della circolarità del tempo, con un finale inatteso e spiazzante. Solo il futuro si può cambiare (forse), il passato è immutabile e si ripete uguale a se stesso.

In conclusione, forse il mio almanacco preferito, con l'indispensabile vademecum sui vampiri e annesso malloppone sulla cinematografia dei succhiasangue. Purtroppo sarà anche l’ultimo in questo formato a colori. Si chiudeva un ciclo, come anticipava già Sergio Bonelli nell’editoriale introduttivo. Dall’anno successivo la pubblicazione sarebbe stata completamente rinnovata, nella forma ma anche, quantitativamente, nei contenuti.

Curiosità: (1) Nello stesso mese in edicola finirono due storie in cui troviamo un Dylan invecchiato, in modo differente e per motivi altrettanto diversi: questa e il n. 78 della serie regolare. (2)Piccatto e Roi di nuovo insieme a dividersi due storie all'interno della stessa pubblicazione subito dopo il #77. (3) Per la prima volta nell'Almanacco non compaiono storie disegnate da Gabriele Pennacchioli, passato a dedicarsi ad altro dopo l'esperienza in Bonelli. C'è da dire che nel frattempo aveva disegnato altre due avventure dell'indagatore dell'incubo. La prima, su testi di Chiaverotti, venne pubblicata solo nel 2017 su Maxi n. 29 con il titolo Il gioco del dolore. La seconda è ad oggi inedita. Chissà se una delle due (se non entrambe) era stata pensata per essere pubblicata sull'almanacco.

BODYCOUNT: 1

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “E il passato è immutabile, non può che ripetersi identico.. e, a differenza del futuro, non si può sconfiggere!”

VOTO: 8,5

Soggetto: Sclavi (77)

Sceneggiatura: Sclavi (74)

Disegni: Roi (19)

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