mercoledì 16 novembre 2022

Dylan Dog Special #10 - Il monastero

 

Arabeschi della casualità, mostri impossibili che travolgono intere esistenze, vite che s'incrociano lungo tracciati imprevedibili… Si può riscrivere il libro del destino? Pare un testo fittissimo, ma tra una parola e l'altra c'è uno spazio infinito e infinite strade da percorrere. Eleanor Drew sta cercando quella giusta, quella che può salvarla da ciò che ha letto: "Sarai uccisa da Dylan Dog!".

Dopo il deludente I vivi e i morti dell’anno precedente, lo Speciale torna a rialzare la testa con questa storia firmata Chiaverotti-Freghieri, che pur non essendo un capolavoro si attesta su buoni livelli. La paternità dello spunto più intrigante dell'albo, come ci viene rivelato anche nell’editoriale, è in realtà da attribuire a Sclavi, frutto di quel gioiellino che è La piccola biblioteca di Babele, pubblicata in coda al volume cartonato Mondadori sui cui qualche anno prima era stata ristampata, in grande formato e a colori, Gli orrori di Altroquando. L’idea di un luogo in cui le vite di tutte le persone sono già scritte si integra perfettamente con la tematica chiaverottiana del destino e dei suoi arabeschi, già oggetto del n. 118 della serie regolare uscito solo un paio di mesi prima e non a caso proprio a uno scherzo del destino sarà affidata la soluzione del caso. Su questa base il buon Claudio costruisce una sceneggiatura poco lineare, a tratti confusionaria, innestandovi idee pregevoli, in particolare quella di Dylan al bivio delle quattro strade, molto affascinante, quasi da “librogame” come lo stesso nostro indagatore fa notare a un certo punto, che è ripresa dal racconto di Borges (citato anche nell’albo, senza specificarne il titolo) Il giardino dei sentieri che si biforcano. Al netto di alcune soluzioni banali come quella dell'ennesimo sbroccato colto da un "giorno di ordinaria follia" (davvero non se ne poteva più già in quel periodo, vedasi Il mondo perduto), se non riciclate (come il mostro blobboso che richiama da vicinissimo quello delle fogne apparso in Dal profondo), l’albo si fa apprezzare per le evocative location del monastero e di Rorrim-Mirror, borgo che a Dylan ricorda quello di Sogni (speciale che ha invero più qualche punto di contatto con questo), per alcuni interessanti momenti onirici (la falena) e per il finale aperto. Non è un caso che la storia soffra un po' proprio nella seconda parte, quando il segreto di Rorrim è già svelato e terminano le situazioni surreali. C’è più forma, che sostanza, in realtà e sono davvero tante le cose che non tornano. Anche la rivelazione del nome del killer, che sembrerebbe imprescindibile, lascia il tempo che trova. Per gustare al meglio questo Speciale n. 10 è allora assolutamente necessario, una volta tanto, non farsi troppe domande e abbandonarsi alle immagini e alle sensazioni. In questo senso si rivelano fondamentali le raffinate tavole di Freghieri, capaci di carpire e rapire l’attenzione del lettore, trascinandolo in atmosfere oniriche e senza tempo. Notevolissima la sequenza grande di pag. 99. Qui il disegnatore piacentino arricchisce ulteriormente la sua collezione di modelle con Eleanor, tra le più belle conquiste dylaniate, soprattutto senza veli. La copertina di Stano è come al solito troppo sacrificata da logo e dalla mini-cover del grouchino.

Curiosità: (1)Nel corridoio di Craven Road n.7, a pag. 107, riappare la statuetta di Jack lo squartatore che credo non si vedesse dal n. 2!. (2)Questo è l'ultimo speciale firmato da Claudio Chiaverotti (almeno finora).

BODYCOUNT: 5 più le vittime, non quantificate, della strage all’ufficio postale.

TIMBRATURA: Sì (1, Eleanor)

CITAZIONE: “Ma in fondo il mostro non è che l’alter-ego del suo cacciatore… Dylan Dog… Noi siamo le due facce di una medaglia… Il destino ha unito le nostre vite”.

VOTO: 8

Soggetto: Chiaverotti (41)

Sceneggiatura: Chiaverotti (42)

Disegni: Freghieri (15)

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