domenica 9 ottobre 2022

Dylan Dog Special #9 - I vivi e i morti

 

Jimmy Randall non è morto, e questo è un bene per lui. Perché mai si ritrova a camminare nel mondo delle ombre, nelle praterie infinite di un inferno? Ai viventi non è concesso frequentare l'aldilà e Jimmy deve tornare a casa prima che il confine tra i vivi e i morti si dissolva del tutto. Godfrey sa come aiutarlo, ma la strada del ritorno è lunga e pericolosa. Sulla Terra, c'è un vecchio amico che può dargli una mano: un simpatico, folle Indagatore…

Di gran lunga il peggiore tra i primi dieci speciali, nonché uno dei più brutti in assoluto di questa gloriosa testata. All’epoca dell’acquisto fu una delusione tremenda per me. Lo Speciale fino ad allora aveva rappresentato garanzia di qualità e il prezzo più elevato rispetto agli albi della serie regolare si accettava serenamente grazie alla consapevolezza di portare a casa una storia che sarebbe stata tra le migliori dell’annata dylaniata. Le mie certezze su un Dylan Dog sempre ad alto livello cominciarono invece a vacillare. Riletta oggi l’ho ritrovata anche peggio di quanto ricordassi. La prima sensazione, fortissima, che assale il lettore è quella di aver trangugiato una minestra, anzi un minestrone, riscaldato. Intanto, ma qui non è una colpa degli autori, due storie in edicola lo stesso mese ambientate negli "Inferni" e con il buon direttore “due facce” non furono una scelta particolarmente azzeccata. La storia comincia riesumando il finale del n. 30 La Casa Infestata, per introdurre il ritorno, non richiesto da nessuno credo, di God(frey). Tra l’altro, le battute sul nomignolo di quest’ultimo frantumano gli ammennicoli dopo poche pagine, ma ce le dobbiamo sorbire sin quasi alla fine. Ci dobbiamo poi ribeccare, rispiegata per filo e per segno, la visione sclaviana degli “inferni”. Mignacco, alla sua seconda e finora ultima esperienza sullo Speciale, ricicla a destra e a manca: le vicende dei cari estinti ritornati a camminare tra i viventi che ricordano troppo altre analoghe esperienze anche chiaverottiane, un Jack lo Squartatore “alternativo”, la soluzione legata all’errore di trascrizione (Il giorno del Giudizio), un triangolo amoroso con implicazioni omicide (Risvegli). Richiamate in servizio anche la Trelkovski e le inseparabili Glenda e Dora; manca solo Lord Wells alla rimpatriata! Mignacco pare addirittura divertirsi a riproporre cliché dylaniati e situazioni già viste nella serie, visto che ci scherza pure sopra come a pag. 44 con la battuta “odio le gag ripetute”. Come se non bastasse la sceneggiatura è colma di forzature: partendo dall’espediente furbo della "figlia" di God, passando dal motivo per cui quest’ultimo stermina l’allegra famiglia americana e finendo con Jimmy che si dispera per dover dire addio al suo “amico” indiano. Ci sono passaggi incoerenti (i morti non dovrebbero provare sentimenti, affermazione smentitissima), una banalissima critica alla “TV verità” e un intermezzo fantasy avulso dal contesto a rendere ancor più indigesta questa minestra. Forse un numero inferiore di pagine avrebbe giovato. Non è tutto da buttare certo, trovo irresistibili ad esempio i siparietti telefonici Groucho-Jenkins, ma davvero poco poco. Da uno speciale inoltre sarebbe lecito attendersi un livello elevato almeno dal comparto disegni. Invece anche Siniscalchi delude, confezionando un lavoro frettoloso, “tirato via”, poco dettagliato, firmando la sua prova peggiore per Dylan Dog. Meglio la copertina di Stano, con gli inquietanti incappucciati senza volto; non ho mai capito, però, che c’entrino con la storia.

Curiosità: (1) Come riportato anche sull’editoriale, il titolo non ha nulla a che fare con il bel film I vivi e i morti (House of Usher, 1960) di Roger Corman. (2)Alle pag. 15-17 e 18 la sorella di Jimmy Randall ascolta When the angels fall di Sting. (3)A pag. 26 scopriamo che Dylan non ascolta più solo vinili, ma è passato anche ai CD. L’album scelto è Music for the Native Americans  di Robbie Robertson & The Red Road Ensemble e la canzone riprodotta Mahk Jchi (Heartbeat Drum Song). (4)La profezia di Dylan a pag.  59 secondo cui Bloch non arriverà alla pensione ma “continuerà a fare il poliziotto finché avrà un alito di vita” verrà clamorosamente smentita nel n. 338 della serie regolare.

BODYCOUNT: 7

TIMBRATURA: Sì (1, Windy anche se “fuoricampo”)

CITAZIONE: “I morti non provano sentimenti: non amano… non odiano, e neppure si annoiano. I morti non hanno paure, né desideri. Sono come automi… e qui negli inferni continuano a fare le stesse cose che facevano da vivi, sulla terra.”

VOTO: 5

Soggetto: Mignacco (7)

Sceneggiatura: Mignacco (9)

Disegni: Siniscalchi (6)

2 commenti:

  1. A me piacciono sia la storia sia i disegni!!!

    La copertina è bellissima: peccato sia rovinata da quelle grafiche invadenti. Bisogna capire se si tratti di incappucciati che stanno davanti a degli alberi o se siano alberi umani: in questo caso, sarebbe una citazione dell'Inferno dantesco. Guardando la copertina del "Super book", l'idea degli alberi umani sembra più evidente.

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    1. Ho rivisto il voto. Ero stato troppo duro. Sulla copertina di Stano.. Ci potrebbe stare l'idea dantesca. In ogni caso il concept sarebbe centrato sul tema ma non sulla storia scritta da Mignacco.

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