mercoledì 12 ottobre 2022

Dylan Dog Fuoriserie - Lo Specchio

 

Uno specchio che non riflette le immagini ma le anime può essere molto utile… o molto pericoloso! Perché il momento in cui l'altro te stesso ti guarda dritto negli occhi potrebbe rivelarsi terribile. Terribile e mortale!

Quinto appuntamento con le storie inedite pubblicate in coda alle ristampe degli Speciali su cartonato gigante Mondadori. Stavolta non vi sono evidenti collegamenti con lo speciale cui si accompagna, La casa degli uomini perduti, se non per la scelta di Casertano come disegnatore, mentre Chiaverotti “rimpiazza” Sclavi ai testi. La storia mostra invece qualche affinità con un’altra, ovvero Riflessi di morte, n. 44 della serie regolare che a sua volta possedeva analogie con il n. 10 Attraverso lo Specchio (quest’ultimo sempre disegnato dal Giampo). Qui abbiamo una variazione sul tema in sole 16 pagine: l’oggetto protagonista non genera doppioni assassini di chi ci si specchia, ma ne riflette l’anima in luogo dell’immagine. E così un aspetto esteriore apparentemente inoffensivo e bonario può celare un animo malvagio. La sceneggiatura, pur condensata, funziona, l’indagine è classica, con tanto di “timbrata”, manca solo Groucho che ci sarebbe stato bene con un paio di battute ficcanti sull’argomento. Chiaverotti preferisce dare spazio ad Hamlin per spiegare la natura dello specchio, anche se a mio parere non ce ne sarebbe stato bisogno. Discutibile l’idea che l’anima di Dylan sia rappresentata da un ragazzino triste, anche se ci può stare. Casertano esibisce uno stile ancora “in divenire” come quello mostrato nel n. 103 e ci delizia con riflessi mostruosi e angelici “full frontal” della bella cliente di turno.

Curiosità: (1)La storia è stata ristampata in b/n su Super Book n. 24 e poi nel 2017, sempre in bianco e nero, anche sulla collana “Il nero della paura”, pubblicata in collaborazione con la Gazzetta dello Sport. (2)Compare qui una terza miss “Pigoltz” nel giro di poco tempo; ne era già apparsa una in Titanic e un’altra ne Lo sguardo di Satana. Evidentemente era un cognome che piaceva a Chiaverotti, anche se i tre personaggi non hanno null’altro in comune.  (3) La didascalia della 7° tavola parafrasa un aforisma di Luciano De Crescenzo (dal libro Così parlo Bellavista): “Siamo angeli con un'ala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati

BODYCOUNT: 2

TIMBRATURA: Sì (1, Kay)

CITAZIONE: “Perché può essere terribile il momento in cui la tua anima ti guarda dritto negli occhi…”

VOTO: 7

Soggetto: Chiaverotti (37)

Sceneggiatura: Chiaverotti (38)

Disegni: Casertano (12)

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