sabato 1 ottobre 2022

Dylan Dog #105 - L'orrenda invasione

 

Strani rumori Attraverso le pareti, nelle fognature, nel pozzo dell'ascensore, non sentite? C'è qualcosa che squittisce, gratta, preme per uscire! Sono migliaia, milioni di piccole bocche fameliche, sono orrendi ratti pronti a ingrassarsi con la vostra carne! Non potete fermarli, non c'è veleno, né trappola che possa bloccare l'orda divoratrice! È un enorme incubo e, in tutta Londra, c'è un solo uomo che dà la caccia agli incubi

Se questa storia fosse un film sarebbe un onestissimo b-movie, magari come Occhi nella notte (Deadly Eyes, 1982 di Robert Clouse) che si ispirava al romanzo d'esordio di James Herbert, I topi (Rats, 1974)*. Romanzo di cui anche il soggetto pensato da Manfredit è quasi sicuramente debitore Nell’ottima parte iniziale la sceneggiatura è bella tesa, senza un attimo di respiro, a partire dal prologo che rievoca indirettamente lo Skyglass di Ai confini del tempo. Manca l’ironia del n. 50, però, probabilmente per una precisa scelta dell’autore che tiene al di sotto del minimo sindacale le battute di Groucho e fa apparire Jenkins solo di sfuggita senza fargli proferire parola. Manfredi preferisce concentrarsi sulle scorribande topesche, come la bella sequenza in cui la sfigatissima Judy si risveglia all'ospedale o quella, altrettanto riuscita, dell'assalto all'Healt Center. Apprezzabile anche il lavoro fatto su un personaggio minore come la cazzutissima Sarah; probabilmente solo qualche tempo prima Dylan avrebbe “timbrato” anche lei oltre a Judy, qui invece va del tutto in bianco. In Bonelli si cominciavano a stringere inesorabilmente i paletti in materia di sesso e splatter. I problemi, oltre all’inevitabile verbosità manfrediana che contraddistingue tutta la storia, arrivano nella seconda parte. Le motivazioni del responsabile e tutta la tiritera su club nazionali di topi e ratti sono risibili. Forse Manfredi non voleva prendersi troppo sul serio; qualcuno invece ci ha visto invece possibili metafore politiche. Fatto sta che tutta la tensione fin lì accumulata se ne va a farsi benedire, complice anche un finale anticlimatico (salvo il simpatico twist chiaverottiano dell’ultima pagina). Il buon Giancarlo si sarà poi documentato bene, come ci viene spiegato nel Club (inedito) con tanto di fonte, invece il Dottor Banks, personaggio secondario che coadiuva Scotland Yard nelle indagini, definito da Bloch “Il miglior esperto sulla piazza” non sa distinguere i ratti dai topi. Dylan ancora eroe, dopo il salvataggio dall’incendio del n. 101, qui difende un bebè in carrozzina. Però se ne va in giro senza guanti per il “Nuovo Eden” benché sia stato avvisato che “c’è sangue infetto dappertutto”. Altra buona prova per Siniscalchi anche se discontinua: diverse tavole sono davvero molto belle e curate, alcune altre sono "tirate via" (ad es. tavola centrale di pag. 75), come se avesse dovuto terminare il lavoro di fretta (e ci potrebbe stare visto che il periodo fu molto prolifico per lui in termini di quantità di storie disegnate). La copertina di Stano introduce bene l’albo, ricreando bene il fetido ambiente fognario (invero poco sfruttato da Manfredi) e i pericolosi animaletti che lo popolano.

Curiosità: (1)A pag. 33 Judy ascolta Innuendo dei Queen mentre si trova immersa nella capsula di fluttuazione. (2)A pag. 13 il portiere legge un numero di Creepy. (3)Nella Post (inedito) viene annunciato il ritorno di Sclavi dopo “l’anno sabbatico” con tre storie per i disegni di Fregheri, Casertano e Stano (saranno rispettivamente il n. 109 e 113 della serie regolare e la breve Era morta, apparso su Gigante n. 4). (4)Il personaggio di Aldous Maxey deve probabilmente il suo nome allo scrittore Aldous Huxley.

BODYCOUNT: 11 sicuri più un numero imprecisato di altre vittime dei toponi

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “Non sono diverso dagli altri. Le tragedie mi toccano solo quando mi colpiscono da vicino”.

VOTO: 6

Soggetto: Manfredi (3)

Sceneggiatura: Manfredi (3)

Disegni: Siniscalchi (5)

(*)Un sentito ringraziamento a Alicecooper del forum di horrormovie.forumfree.it per la fondamentale doppia segnalazione!

1 commento:

  1. Io ho il terrore dei topi. Se ne vedo uno, faccio come le donne delle barzellette: salto sul tavolo e mi metto a urlare finché arriva qualcuno a salvarmi. Quindi, per me, è l'albo più terrorizzante dell'intera saga :D .

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