sabato 5 novembre 2022

Dylan Dog #116 - La governante

 

Un buffo cappellino, l'immancabile ombrello. Una vecchia signora dai modi garbati. Dietro queste forme rassicuranti, si nasconde un demone orrendo! Erika Hautala non è una governante come tutte le altre, ma sa fare bene il suo lavoro. Assumetela e vedrete, nessuno vi darà fastidioMai più!

Albo scritto con mestiere da Gianfranco Manfredi che garantisce sempre uno standard qualitativo apprezzabile. Nella solida sceneggiatura di questo #116 troviamo da parte dell’autore un ricorso al soprannaturale più massiccio rispetto ad altre sue storie, anche se abbiamo comunque un twist finale con assassino in carne e ossa a conclusione di una sottotrama gialla ben camuffata. Mancano però guizzi di vera originalità, cattiveria e ironia per elevare l’albo dallo status di discreto filler. Anche le citazioni depongono in tal senso, quasi fossero inserite “da compitino”. Il modello di riferimento dichiarato è il film Nanny, la governante (The Nanny, 1965) diretto da Seth Holt con protagonista una sempre inquietante Bette Davis che qui regala il suo volto alla “collega” Erika, anche se il suo look strizza l’occhio pure alla più celebre delle governanti cinematografiche, Mary Poppins. La sua versione demoniaca, ben realizzata anche da Stano in copertina, ricorda invece in alcune vignette quasi un gremlin coi tratti da rettile. Torna il tema del ricordo rimosso, appena affrontato nel numero precedente; un ricordo traumatico che, come in Terrore dall’infinito, si cerca di far riaffiorare con l’ipnosi, una pratica che diversi psicoterapeuti apparsi sulle pagine dylaniate sembrano maneggiare con naturalezza (il Dott. Bronski su tutti). Rispetto alla fragile e dolce Ariel de L’antro della belva, la Mita di questo n. 116 non è un mostro di simpatia, ma ovviamente Dylan ne prende a cuore le sorti pur beccandosi un bel due di picche. Molto bene Siniscalchi, qui giunto alla sua terza collaborazione con Manfredi e in procinto di salutare per moltissimo tempo il nostro Dylan. Continuerà a lavorare in Bonelli per Nick Raider, Magico Vento, Julia, Demian, Saguaro e Cassidy. Lo ritroveremo all’opera sulla serie regolare dylaniata, oltre vent’anni dopo, nel n. 396. Un peccato perché il suo stile di disegno, qui ormai totalmente affrancato dall’humus primigenio della “scuola salernitana” in cui si muoveva agli esordi, mi piaceva moltissimo. Notevole la vignetta grande di pag. 88.

Curiosità: (1)A pag. 29 Dylan esibisce (anche se non ne vediamo il contenuto) per la prima, e forse unica, volta un suo biglietto da visita! (2) A pag. 33, quarta vignetta, Manfredi palesa ancora la sua passione per i Doors: i titoli visibili sulle coste dei libri sono quelli di due celebri canzoni della band californiana. (3)”Haamu” in finlandese significa semplicemente fantasma; non se esista davvero nella mitologia e nella cultura finnica uno spirito con le caratteristiche descritte nell’albo da Manfredi o se siano una sua invenzione. (4)Inguardabile il completo indossato da Bloch (pagg. 40-41).

BODYCOUNT: 7

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “A volte una persona conosciuta da poco può esserti più vicina di… certi amici di vecchia data

VOTO: 7

Soggetto: Manfredi (7)

Sceneggiatura: Manfredi (7)

Disegni: Siniscalchi (7)

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