lunedì 30 novembre 2020

Dylan Dog #44 - Riflessi di morte

 

Specchio, specchio delle mie brame... Siete vanitosi? Niente di male, ma attenti a non esagerare. Perché quel che vedete riflesso potrebbe anche non piacervi. E soprattutto voi potreste non piacergli. Le immagini escono dagli specchi e seminano distruzione, le persone mansuete diventano mostri infernali e viceversa, tutto il mondo sembra rovesciato a testa in giù!

Dopo il mitico n. 10 torna protagonista uno specchio, tant’è vero che, come ironicamente riportava il Club dell’Orrore sull’inedito, la storia avrebbe potuto intitolarsi “Attraverso lo specchio 2 – La vendetta”. Stavolta la Morte non appare di persona se non in flashback, ma di morti ce ne sono a profusione. Il bodycount è infatti molto elevato e gli omicidi particolarmente cruenti. Toninelli, qui giunto alla sua seconda nonchè ultima prova dylaniata e ormai prossimo a lasciare la Bonelli dopo una lunga esperienza come autore di Zagor, prende senz’altro spunto, per il soggetto, dall’idea dello specchio lanciata da Sclavi. Ma anche la sceneggiatura non è esente da influenze sclaviane (Gli Uccisori), così come le battute di Groucho, alcune delle quali, tipo quella del camaleonte, riciclate. La storia riesce comunque a essere fresca e divertente. Proprio Groucho, infatti, è il vero mattatore dell'albo con un’ ironia "a mitraglia" che non lascia tregua al lettore. Quando manca lui ci pensa Myrna, la sosia di Marilyn Monroe, a stemperare non tanto la tensione, quanto lo splatter elargito al lettore in dosi davvero massicce. Anche Dylan, comunque, non si risparmia in fatto di battute soprattutto quando si tratta di prendere in giro Myrna, la più svampita di tutte le svampite con cui ha avuto una relazione. Più sesso che amore, stavolta (“Come avrei potuto essere il padre dei figli di una donna che viaggia in aereo?”). Toninelli spinge forte sull’acceleratore, sia per il linguaggio, sia per le scene di sesso/piacere, decisamente più esplicite rispetto agli standard bonelliani, con il culmine raggiunto dalla sadica sequenza delle frustate. Tra stragi in classe, in banca e al supermercato, c’è spazio anche per un’inquietante scena onirica, quella dell’incubo di Groucho, con gli uomini pesce e i pipistrelli, che richiama ovviamente un altro cult sclaviano, L’isola misteriosa. Quando si tratta di splatter, i disegnatori che di solito venivano chiamati in causa erano Piccatto oppure, come in questo caso, gli iperattivi Montanari & Grassani, che qui si divertono a realizzare efficacemente lingue strappate, decapitazioni, arti mozzati e una sarabanda di altre violente uccisioni. Qualche incertezza, invece, sul volto di Dylan (quello dell’87° tavola, pag. 91 dell’inedito, ad esempio ricorda quello dei primi albi disegnati da Roi). Parzialmente spoiler la copertina di Stano che si fa notare, oltre che per la buona esecuzione, per la spada che va a coprire la A del logo.

Curiosità: (1)A pag. 94 viene riutilizzata la medesima vignetta disegnata da Casertano  in Attraverso lo specchio ( 94° tavola) (2) Per la prima volta M&G  disegnano Groucho con i pantaloni a tinta unita e gli stivali, ovvero come tutti gli altri disegnatori della testata; nelle loro precedenti prove, lo disegnavano coi pantaloni a righe e le scarpe. (3) La cover delle ristampe dell'albo (prima e seconda) hanno una particolarità: sono le uniche della serie in cui la fascetta "ristampa" è di color rosso (mentre di solito sono bianche o gialle).*

BODYCOUNT: 18

TIMBRATURA: Sì (1, Myrna)

CITAZIONE: “E così per la seconda volta, il destino mi ha messo di fronte al mistero degli specchi.. Gli interstizi del tempo come li ha chiamati non so più chi.. E ora come allora da uno specchio è uscita.. La Morte! La Morte!”

VOTO: 7,5

Soggetto: Toninelli (2)

Sceneggiatura: Toninelli (2)

Disegni: Montanari & Grassani (12)

*Un sentito ringraziamento a Leprecano per le curiosità n. 2 e 3

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