martedì 1 dicembre 2020

Dylan Dog Fuoriserie - Femmine Fatali

 

Dopo la prima uscita con allegato L’Orrore di cui abbiamo parlato qualche tempo fa, continuano le monografie dedicate a Dylan Dog sul catalogo Glamour International Production, questa volta intitolato Io, Dylan, e le donne. L’albetto allegato, Femmine Fatali, questa volta non è una ristampa, ma non si tratta nemmeno di una vera e propria storia, bensì di una raccolta di illustrazioni inedite che vedono Dylan alle prese con alcune delle più note dark ladies del cinema e del fumetto. Non vi è quindi una sceneggiatura, neanche un balloon, ma una semplice scelta dei soggetti da ritrarre operata da Decio Canzio, Antonio Vianovi (creatore della rivista Glamour e di tante altre iniziative, scomparso un paio di anni fa) e Claudio Dell’Orso (critico esperto conoscitore dell’erotismo nei fumetti). I disegnatori coinvolti sono tutti autori dylaniati, anche se all’epoca due, Gabriele Pennacchioli e Bruno Brindisi, non avevano ancora debuttato sulle pagine dell’indagatore dell’incubo. Le 13 fatalone prescelte sono  Dragon Lady (Stano, autore anche della copertina), La Fiamma (Piccatto), Sala (Casertano), P’Gell (Ambrosini), Pagan Lee (Pennacchioli), Satanik (Castellini), Theda Bara (Roi), Gloria Swanson (Dall’Agnol), Marlene Dietrich (Tacconi), Greta Garbo (Micheluzzi), Rita Hayworth (Freghieri), Lana Turner (Montanari & Grassani), Joan Collins (Brindisi). Le mie illustrazioni preferite sono nell’ordine quella di Roi (tavola poi ripresa in Vamp), la più erotica di tutte, davvero “spinta”, quella di Ambrosini con P’Gell che strappa il cuore a un Dylan stupito e quella di Dall’Agnol, elegante e perfettamente a suo agio grazie al suo “primo” stile ispirato a Milo Manara. Quella che mi piace meno, invece, è quella di Piccatto, l’unica su due tavole tra l’altro.

Solo per collezionisti.

VOTO: s.v.

3 commenti:

  1. Per me il punto di forza di quest'albetto sono le descrizioni di supporto alle tavole. Tre esempi:

    - “Funerea castratrice, consapevole simbolo della vagina dentata, pronta a far poltiglia dell’incauto amante”.

    - “Maliarda funesta dall’appena sfatta morbosità”.

    - “Assatanata femmina nei film e nella vita, divenne lo smarrimento libidinoso d’amanti un poco sonnolenti (non a letto), conquistati dalla sua fama di luttuosa mantide”.

    Da spanciarsi dalle risate: forse l’intento era erotico e non comico, ma ciò non toglie che siano tra le pagine più divertenti nell’intera saga dell’Indagatore dell’incubo (meglio di qualsiasi albetto di Groucho)!

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    1. Comunque ci sta. Perché si erotismo in Dylan Dog un po ve n'è stato, ma ironia molta e molta di più. Con la seconda hanno stemperato il primo in questo albetto.

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