lunedì 9 novembre 2020

Dylan Dog #32 - Ossessione

 

Quante volte si può uccidere un uomo? Infinite, direbbe Julie Brown... Il temibile Vedovo Nero, il serial killer arrestato e spedito sulla forca grazie a lei, non vuole rassegnarsi alla condizione di defunto. Continua a uscire dalla tomba per vendicarsi; una volta, due volte, tre volte... Non c'è modo di fermarlo. Dylan Dog deve affrontare un fantasma o un assassino dalle molte vite?

Storia scritta su misura per Montanari&Grassani, la scelta giusta per rappresentare le splatterose sorti di Laurence Price & co. e le pettorute Julie Brown e Mrs. Abbot. Le tavole del dinamico duo M&G sono ricche di particolari, piacevoli e ben realizzate. C’è l’imbarazzo della scelta tra le morti più pirotecniche e i particolari più raccapriccianti (come la mano mozzata in ascensore).  La migliore è forse la caduta nella calce, ma anche l’investimento del metrò è tanta roba. Il soggetto, ispirato al film La vedova nera (1987) di Bob Rafelson*, non vuole prendersi molto sul serio, con echi Hitchcockiani (Il sospetto) amplificati dalla presenza di un sosia di Cary Grant come protagonista e una soluzione finale che piace proprio per la sua estrema improbabilità. Groucho ancora una volta decisivo nel risolvere il caso; invero Dylan ci aveva pensato prima di lui, ma nessuno gli aveva dato credito perché idea troppo banale (ma non lo è se moltiplicata per X). Anche in un albo così "leggero" si notano i tocchi di classe del maestro, che differenziano qualitativamente questa dalle altre avventure di routine del nostro o dalle storie che appariranno in seguito su Maxi: la travolgente ironia in primis, grazie, oltre al solito Groucho, al Sig. Abbott, marito cornuto e mazziato  (che avrà soddisfazione alla fine) e al giocatore di freccette al pub, e la freschezza dei dialoghi. Troviamo anche un pizzico di meta-fumetto a pag. 68: “Era come un film o un fumetto.. gli spettatori si aspettavano che io, l’eroe, entrassi in scena da un momento all’altro salvando la bella.” Contro-finale “chiaverottiano” che a qualcuno ha fatto venire dubbi sulla paternità dell’opera. Deporrebbe in questo senso anche la sequenza del gemello travestito da zombi che ricorda espedienti similari utilizzati dal buon Claudio. Ma se sul tamburino c’è scritto Sclavi io mi fido. Simpatica quanto sfortunata la bella Julie, con la quale Dylan non va al di là di un’affettuosa amicizia, non rinunciando però alle sane abitudini con una partner occasionale. Molto bella la copertina che vede in primo piano un Dylan con le spalle nude tormentato, presumibilmente in sogno, da un minaccioso Laurence Price/Cary Grant.

Curiosità: (1)Verso la fine l’azione si sposta ad Harlech, che però non viene mai citato a differenza di quanto accadrà nell’albo immediatamente successivo. (2)Non riconosco il film che Dylan e Julie vanno a vedere a pag. 18, ma il primo che mi viene in mente in cui la polizia avverte la vittima che l’assassino sta telefonando dall’interno della stessa casa è Quando chiama uno sconosciuto (When a stranger call) di Fred Walton, oggetto di remake nel 2006. All’uscita del cinema è invece ben visibile il manifesto di Creepshow.

BODYCOUNT: 10

TIMBRATURA: Sì (1, biondona senza nome)

CITAZIONE: “Oh, non sei gentile a trattare così il tuo maritino, Julie! Ora che ci siamo ritrovati, dobbiamo restare uniti.. finché morte non ci separi!”

VOTO: 8

Soggetto: Sclavi (31)

Sceneggiatura: Sclavi (27)

Disegni: Montanari & Grassani (9)

 *Si ringrazia Leprecano per la preziosa segnalazione

2 commenti:

  1. Segnalo una curiosità. Qualche mese fa, c'è stata al "Bonelli point" la conferenza stampa per la presentazione del n. 400 e c'era anche Villa, che ha raccontato qualche aneddoto. Un aneddoto riguardava proprio questa copertina: ha detto che a Decio Canzio (allora direttore della Sbe) non piaceva, ma che all'epoca in cui la disegnò lui era in ferie; se Canzio non fosse stato in ferie, gliel'avrebbe bocciata e oggi avremmo un'altra copertina. Sono contento che non sia andata così, perché la trovo una bellissima immagine: l'albo si intitola "Ossessione" e Villa è stato capace di rendere graficamente concreto proprio il concetto di ossessione. Unico difetto: compaiono cinque Price anziché sei!

    Segnalo inoltre che la storia è ispirata al film "La vedova nera": è scritto nel "Club dell'orrore" dell'albo originale.

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    1. Beh è giusto ne compaiano 5. Uno era già morto prima che Dylan venisse coinvolto nella vicenda :)

      Per La vedova nera grande segnalazione. Non ho l'albo in originale. Inserisco subito da qualche parte. Ti ringrazio infinitamente!

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