giovedì 26 novembre 2020

Dylan Dog #42 - La iena

 

Il sadico Grin, alias la Iena, è sfuggito alle mura della prigione di Dartmoor e si è lanciato in una caccia spietata. I suoi ex complici lo hanno tradito e devono pagare! Dylan Dog si trova coinvolto in una gangster-story che si tinge di macabro. E per salvare il suo ultimo amore, la bella Madeleine, dovrà affrontare una carogna sputata dall'Inferno!

Albo molto distante dai tòpoi dylaniati, più spinto verso il genere poliziesco,  che paga pure il dazio di stare in mezzo a tre capolavori. A suo modo è comunque un numero storico in quanto segna il passaggio di testimone tra Villa e Stano alle copertine, con relativo cambio di frontespizio di pag. 3. Quest’ultimo, un rifacimento in chiave horror del Quarto Stato di Giuseppe Pelizza da Volpedo in cui si riconoscono, tra gli altri, Mana Cerace e il piccolo Ghor in braccio a Groucho, fu idea di Decio Canzio, come ci viene rivelato nel Club dell’Orrore dell’inedito. Passando alla storia, Grin/La Jena è uno degli antagonisti più crudeli e lucidamente folli che Dylan abbia affrontato, anche se il nostro non è all'altezza dello scontro in questo caso, anzi fa pure un po' la figura del fessacchiotto. Il soggetto, in parte ripreso dal film commedia Sorveglianza Speciale di John Badham di cui vengono omaggiati alcuni membri del cast (Madeleine Stowe, Richard Dreyfuss) spinge sull'acceleratore fin da subito con la sanguinosa evasione di Grin e non perde ritmo proseguendo con la sua implacabile vendetta. La legge del contrappasso, alla quale non sfugge lo stesso carnefice, prevede la morte ad opera degli animali che somaticamente e per soprannome richiamano le vittime. In tema di gangster, oltre a turbinosi inseguimenti e sparatorie, c’è anche la citazione di Scarface che Dylan e Madeleine vanno a vedere al cinema. A proposito di Dylan qui abbiamo la conferma definitiva che soffre anche di vertigini (ma quante fobie ha??) e che non indossa mai un cappotto perché gli rovinerebbe il look. Inoltre si palesa ancora una volta il suo particolare ateismo. Tacconi superlativo, il migliore della scuderia bonelliana a disegnare le scene di sesso più esplicite. L'amplesso selvaggio Jena-Vipera sfiora l’hard, così come le vignette in cui sempre la “Vipera” mangia il cornetto o mostra la lingua lasciva. Anche nelle sequenze splatter che accompagnano gli efferati delitti di Grin il buon Nando sa regalare emozioni.

Curiosità: (1)in terza di copertina dell’inedito(pag. 99) il Club dell'Orrore proseguiva annunciando tra le future uscite di fine anno un "Gigante", poi mai pubblicato, con argomento "le case infestate". Il volumone, ad opera di Sclavi, avrebbe dovuto contenere 2 storie lunghe, una disegnata da Casertano e l'altra da Piccatto, più un piccolo cameo di Stano. Si può ipotizzare che quella di Casertano fosse La casa degli uomini perduti poi destinata allo Speciale #5, mentre la breve di Stano dovrebbe essere La bambina. Per quella di Piccatto punto su Ai confini del tempo vista anche la lunghezza anomala con cui fu poi pubblicato sulla serie regolare. (2)Sempre sull’inedito viene ufficializzato il “team-up” tra Dylan Dog e Martin Mistere ad opera di Sclavi, Castelli e Freghieri.(3)Sul comodino si intravede il romanzo La Casa Russia di John Le Carrè, al tempo da poco pubblicato in Italia. (4)Dell’istituto demoscopico Statis sentiremo ancora parlare nella serie (e, se non ricordo male anche in un libro di Sclavi, mi pare Sogni di sangue, ma potrei clamorosamente sbagliare perché al momento non posso verificare).

BODYCOUNT: 13

TIMBRATURA: Sì (1, Mad)

CITAZIONE: “-Lynch, tu sei mio amico, vero?- C-c-certo, Grin.. T-t-te l’ho detto, t-t-tu sei l’unico a-a-amico che ho! D-d-darei la vita p-p-per te! – “E’ proprio quello che volevo sentirti dire..-”

VOTO: 7

Soggetto: Sclavi (38)

Sceneggiatura:  Sclavi (34)

Disegni: Tacconi (2)

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