martedì 11 febbraio 2025

Dylan Dog #184 - I misteri di Venezia

 

Venezia sembra fatta apposta per sognare, ma c'è qualcuno che vuole trasformare i sogni in incubi, incubi talmente mostruosi da poter inabissare l'antica regina della laguna per sempre. Per fortuna, vigilano sulle sue sorti Saul l'angelo caduto, un ex agente di Scotland Yard di nome Dylan Dog, il commissario Corradi e il signore di tutte le alcove, l'avventuriero evaso dal carcere dei Piombi, Giacomo Casanova!

L’annata dylaniata 2002 si apre con un albo pieno di ritorni, come ci viene preannunciato anche nell’Horror Club (inedito). Dopo sette anni di assenza (copertine a parte ovviamente), torna a disegnare sulla serie regolare Angelo Stano che non si vedeva dal n.100, avendo firmato nel frattempo solo alcune storie uscite su Gigante! Poi abbiamo il ritorno di Dylan a Venezia, già visitata nel n. 128, accompagnato stavolta dal fido Groucho; il nostro torna a collaborare con il commissario Corradi conosciuto appunto ai tempi de La morte rossa. Si rivede anche Saul, il biondo angelo senz’ali co-protagonista del n. 141 L’angelo sterminatore. E per finire torna a far parlare di sé la misteriosa setta degli “Illuminati”, introdotta nel n. 155, La nuova stirpe. Da questa premessa si capisce subito quanto tanta, troppa, sia la carne messa sul fuoco da Pasquale Ruju. Peccato perché il soggetto offriva spunti indubbiamente interessanti (l’idea dei “sognatori” e il loro collegamento con Giacomo Casanova), ma la sceneggiatura finisce per essere "ristretta" in un albo dal formato tradizionale mentre avrebbe necessitato di un maggior numero di pagine (Speciale o addirittura Gigante) per riuscire a dipanarsi con più ampio respiro e gestire a dovere tutte le sottotrame avviate. Così invece la storia scorre via troppo in fretta, senza lasciare molto (a parte il piacevole omaggio veneziano), complice un Dylan quasi inutile nell'economia della vicenda e un Groucho abbondantemente sotto i suoi standard. Il personaggio di Saul, tanto apprezzato nel n. 141,  qui viene trasformato in un santone qualunque che sentenzia frasi scontate a tutto spiano. Compensano i disegni di Stano: eccezionali il prologo con i fuochi sui canali e i sogni all'acquerello di Casanova. Solo alcuni mostri nel finale non mi hanno convinto. Avrei sfruttato di più, invece, la Morte in versione gondoliere, protagonista anche della suggestiva copertina, relegata a un paio di vignette a pag. 83.

Curiosità: Quella di quest’albo è in realtà la terza sortita di Dylan in Italia, anche se la seconda non viene mai ricordata. Oltre che a Venezia, infatti, il nostro è stato anche in Toscana ne Il gatto nero, pubblicata su Gigante n. 8.

BODYCOUNT: 28 (oltre a una serie di altre vittime non quantificabili)

TIMBRATURA: Sì (1, Chiara)

CITAZIONE: “E così, un sognatore se ne va. Quanti altri ne perderai, Venezia?”

VOTO: 5,5

Soggetto: Ruju (41)

Sceneggiatura: Ruju (41)

Disegni: Stano (11)


2 commenti:

  1. Io al 6 ci arrivo, ma sostanzialmente concordo: occasione sprecata.

    Lo hai visto il video di Niky Argento che ripercorre dal vivo le ambientazioni di questa storia?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, ho visto quello di Inferno recentemente. Darò un'occhiata anche a questo. Nella Morte Rossa Roi era stato strepitoso, ma Stano qui ha avuto più occasioni di far risaltare le location più famose della città.

      Elimina