Nella storia pubblicata
sull'Almanacco della Paura 2005, Dylan ha per avversario uno psicopatico
assassino che è fuggito dal manicomio per ritornare a Babenco, un paese del
vecchio West che esiste soltanto nella sua mente! A completamento
dell'Almanacco, oltre alle consuete rassegne sul cinema e la letteratura horror
dell'anno appena trascorso, troverete tre illustratissimi articoli: il dossier
"La mente che uccide" e gli approfondimenti dedicati allo scrittore
Joseph Sheridan Le Fanu e al regista Roger Corman.
Dopo ben cinque anni dal suo
interessantissimo debutto con La vita rubata apparsa sul terzo Maxi, (e dopo
una serie di soggetti bocciatigli da Marcheselli), Accatino torna a lasciare il
segno. Da uno spunto apparentemente semplice e poco originale l’autore torinese
tira fuori una sceneggiatura superba, fatta di poche ma incisive battute,
piccoli ma significativi gesti, sguardi che i disegni di Mari contribuiscono a
rendere carichi di disperazione, angoscia, disagio. E’ proprio lo stile
narrativo a catturare pian piano il lettore nella morsa di una storia in cui
tutti sembrano aver perso qualcosa, tranne
paradossalmente il protagonista (che non è Dylan!). C’è un’attenzione particolare
per tutti i personaggi, anche quelli secondari, che vengono perfettamente
tratteggiati in pochissime tavole (penso ad esempio ai genitori del ragazzino
assassinato) come solo Sclavi sapeva fare. Apprezzabile l'assenza di
spiegazioni superflue; alla fine non rimane nulla di sospeso (sarebbe stato
così importante che la "talpa" a Scotland Yard fosse stata
apertamente smascherata? Poi era già successo una cosa simile in passato in Resurrezione).
Bloch giganteggia come ai bei tempi, Dylan si strugge per un'indagine in cui
non avrebbe voluto trovarsi coinvolto; i due collaborano assieme nell’indagine
facendo emergere il grande rapporto di amicizia che li lega. Anche Groucho, se
pur in ferie, riesce a dare un poco di supporto al suo principale (che se ha
bisogno delle battute del baffo doveva essere davvero giù!) Su tutta la vicenda
aleggiano dubbi morali e critica ai media, già accennata di sfuggita anche nell’opera
di esordio di Accatino. Di Mari abbiamo già detto: molto bravo a disegnare un
albo che sulla carta non pareva adattissimo a lui, riuscendo a differenziare
nettamente il mondo “solare” dell’immaginaria Babenco dalla cupa realtà. La
copertina di Stano farebbe più pensare all’Almanacco del West che a quello “della
Paura”, ma è perfettamente calzante, anche se preferisco quella di Villa
realizzata in occasione della ristampa della storia su Super Book n. 52. A proposito,
il Super Book in questione (che contiene anche Cavie Umane d De
Nardo-M&G) è ancora disponibile sul sito Bonelli a € 6,90, se volete
recuperarlo.
Curiosità: (1) Babenco più che a
una città mi fa pensare al regista argentino Hector Babenco. (2)Dylan torna ancora
una volta (dopo i nn. 8, 32, 33, 53, 75, 76, 78, 109, 140, ecc.) nel manicomio di
Harlech, dove ad attenderlo c’è l’immancabile Lord Chester, notando che il
posto da direttore lì porta male. (3)A pag. 91 (o 57° tavola) viene sottolineata
ancora una presunta somiglianza di Dylan.. con Hugh Grant!!?! Era appena
successo in Concorrenza Sleale. (4)A pag. 75 Dylan legge “Il cantico di
Simeone” di T.S. Eliot.
BODYCOUNT: 5
TIMBRATURA: No
CITAZIONE: “Ma ora portami a
Babenco, amico. A Babenco”.
VOTO: 8
Soggetto: Accatino (2)
Sceneggiatura: Accatino (2)
Disegni: Mari (14)
Uscita: Marzo 2005


La storia più bella dell'anno relegata alla bassa tiratura dell'almanacco: certe scelte editoriali non le capirò mai! Io le darei addirittura un 9.
RispondiEliminaNon concordo sulla copertina. O meglio, concorderei se la guardassi solo davanti: questo è però uno di quei casi in cui la copertina che prosegue sul retro diventa fondamentale, in quanto compaiono oggetti anacronistici per il mondo western. In questo modo, Stano coglie perfettamente il senso della storia: cosa che invece non accade nella copertina esclusivamente western di Villa.
La seconda storia più bella dell'anno.
EliminaIn effetti, "Demon blob" può insidiarla 😀 !
EliminaNo, dai, ho capito quale intendi: grande storia, ma ho una riserva che ti esporrò al momento in cui pubblicherai la scheda!
L'ho appena riletta Demon Blob. Spero per l'ultima volta nella mia vita!
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