Henry Cornell è il classico
sbirro che combatte il crimine con tutta la rabbia di cui un uomo torturato
dalla vita può essere capace. Più che arrestare i cattivi, preferisce
sbriciolarli. Purtroppo per lui, un brutto giorno, durante una delle sue folli
missioni anti-crimine, Cornell finisce bruciato vivo in un incendio. In pochi
piangono la sua morte, e anche Dylan, nemico giurato dei metodi di Cornell, non
sa se rallegrarsi della dipartita. Ben presto, però, Henry Cornell torna
dall'Aldilà per continuare a fare ciò che ha sempre fatto.
Storia gustosamente
tamarra questa Resurrezione. Occhio agli spoiler da qui in avanti. Faraci
consapevolmente e in maniera divertita attinge a piene mani dai violenti action
polizieschi che tra la fine degli anni 80 e l'inizio dei 90 hanno fatto la
fortuna dei vari Sly, Schwarzy & co., battute ad effetto comprese (vedi la
frase in citazione sotto che è una parafrasi della celebre battuta di Cobra
“Tu sei il male e io sono la cura”). L’idea del poliziotto che torna dalla
morte per vendicarsi è però da rinvenire nel film Maniac Cop (1988, da
noi conosciuto anche con il titolo Poliziotto Sadico); non a caso il cognome
dello sbirro resuscitato è Cornell che richiama da vicinissimo il Cordell della
pellicola diretta da William Lustig. La trovata di mescolare le carte
sull'identità potrebbe invece ricordare alla lontana Face/Off (1997, di John
Woo) anche se invece che una plastica facciale qui c'è di mezzo una bella
abbrustolita. Il finale è in linea con la tamarraggine del resto. Tra citazioni-omaggi
e con i suoi furbi e depistanti (grazie a una semplice omonimia) flashback, l’albo
funziona, pur lasciando incompiuti alcuni personaggi: la bella criminologa,
totalmente inutile e a cui è Dylan a insegnare il mestiere (!! senza neppure timbrarla!)
e il poliziotto-talpa che a conti fatti altro non è che un riempitivo (o forse
una citazione che mi sfugge). C’è spazio per una piccola critica sociale contro
la volubilità delle opinioni di massa e ritroviamo un Grocho in gran forma a
livello di battute. Stellari i disegni di Bigliardo, qui giunto alla sua terza
prova sulla serie regolare. Molto del merito è anche suo se l'albo mi piace. Colpisce
duro il “suo” Cornell, mezzo Teschio Rosso della Marvel, mezzo Freddy Krueger,
con indosso lo spolverino di Detective Stone (film di Tony Maylam del 1992 il cui titolo originale è Split
Second), che regala quel tocco di horror altrimenti sarebbe assente considerato
che gli omicidi avvengono quasi tutti fuori campo. A voler trovare il pelo nell’uovo,
Martha cambia un po’ troppe volte acconciatura tra un’apparizione (ma anche tra
una vignetta) e l’altra, ma inezie in una prova da applausi. Anche il Cornell zombesco
di Stano in copertina fa la sua (s)porca figura.
Promosso.
BODYCOUNT: 12
(oltre a un numero imprecisato di altre vittime)
TIMBRATURA:
No
CITAZIONE: “Tu
sei la colpa, io la punizione”.
VOTO: 7
Soggetto: Faraci
(6)
Sceneggiatura:
Faraci (6)
Disegni:
Bigliardo (4)

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