domenica 7 settembre 2025

Dylan Dog #204 - Resurrezione

 

Henry Cornell è il classico sbirro che combatte il crimine con tutta la rabbia di cui un uomo torturato dalla vita può essere capace. Più che arrestare i cattivi, preferisce sbriciolarli. Purtroppo per lui, un brutto giorno, durante una delle sue folli missioni anti-crimine, Cornell finisce bruciato vivo in un incendio. In pochi piangono la sua morte, e anche Dylan, nemico giurato dei metodi di Cornell, non sa se rallegrarsi della dipartita. Ben presto, però, Henry Cornell torna dall'Aldilà per continuare a fare ciò che ha sempre fatto.

Storia gustosamente tamarra questa Resurrezione. Occhio agli spoiler da qui in avanti. Faraci consapevolmente e in maniera divertita attinge a piene mani dai violenti action polizieschi che tra la fine degli anni 80 e l'inizio dei 90 hanno fatto la fortuna dei vari Sly, Schwarzy & co., battute ad effetto comprese (vedi la frase in citazione sotto che è una parafrasi della celebre battuta di Cobra “Tu sei il male e io sono la cura”). L’idea del poliziotto che torna dalla morte per vendicarsi è però da rinvenire nel film Maniac Cop (1988, da noi conosciuto anche con il titolo Poliziotto Sadico); non a caso il cognome dello sbirro resuscitato è Cornell che richiama da vicinissimo il Cordell della pellicola diretta da William Lustig. La trovata di mescolare le carte sull'identità potrebbe invece ricordare alla lontana Face/Off (1997, di John Woo) anche se invece che una plastica facciale qui c'è di mezzo una bella abbrustolita. Il finale è in linea con la tamarraggine del resto. Tra citazioni-omaggi e con i suoi furbi e depistanti (grazie a una semplice omonimia) flashback, l’albo funziona, pur lasciando incompiuti alcuni personaggi: la bella criminologa, totalmente inutile e a cui è Dylan a insegnare il mestiere (!! senza neppure timbrarla!) e il poliziotto-talpa che a conti fatti altro non è che un riempitivo (o forse una citazione che mi sfugge). C’è spazio per una piccola critica sociale contro la volubilità delle opinioni di massa e ritroviamo un Grocho in gran forma a livello di battute. Stellari i disegni di Bigliardo, qui giunto alla sua terza prova sulla serie regolare. Molto del merito è anche suo se l'albo mi piace. Colpisce duro il “suo” Cornell, mezzo Teschio Rosso della Marvel, mezzo Freddy Krueger, con indosso lo spolverino di Detective Stone (film di Tony Maylam del 1992 il cui titolo originale è Split Second), che regala quel tocco di horror altrimenti sarebbe assente considerato che gli omicidi avvengono quasi tutti fuori campo. A voler trovare il pelo nell’uovo, Martha cambia un po’ troppe volte acconciatura tra un’apparizione (ma anche tra una vignetta) e l’altra, ma inezie in una prova da applausi. Anche il Cornell zombesco di Stano in copertina fa la sua (s)porca figura.

Promosso.

BODYCOUNT: 12 (oltre a un numero imprecisato di altre vittime)

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “Tu sei la colpa, io la punizione”.

VOTO: 7

Soggetto: Faraci (6)

Sceneggiatura: Faraci (6)

Disegni: Bigliardo (4)


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