venerdì 28 novembre 2025

Dylan Dog Special #19 - La Peste

 

Londra è impazzita! Un misterioso virus che provoca orribili trasformazioni fisiche sta mietendo numerose vittime. Corpi che si gonfiano come mongolfiere, che si liquefano come ghiaccio al sole, che rimpiccioliscono alla grandezza di un insetto. Il panico regna sovrano, la peste del terzo millennio è cominciata!

Speciale infinito, lunghissimo, a tratti insormontabile. Partendo dai disegni, qui Roi conferma il trend negativo imboccato negli albi immediatamente precedenti, anche se qualche zampatina di classe qua e là ancora la piazza, vedasi le vignette grandi di pag. 144 e pag. 156. Troppo poco per non rimanere delusi, considerato che con la peste, quella “vera” ci aveva saputo fare alla grande con La morte rossa, che aveva delle immagini evocative potentissime. Qui dato che la peste c'è praticamente solo nel titolo (il contagio è di tutt’altro genere), sarebbe stato forse più adeguato il tratto di Piccatto. Passando ai testi, carina l'idea (di Marcheselli e non di Barbato come invece detto nell’editoriale dello Speciale) di adattare “I promessi Sposi” al formato Dylan o viceversa e, pur con qualche forzatura, anche la chiosa finale della "Verità". Ma in verità vi dico che per un tema simile, mutazioni connesse, la storia avrebbe dovuto sbilanciarsi verso un tono più ironico e grottesco, forse anche più fantasioso a livello iconico (e grafico). Paola invece è più interessata a una sceneggiatura dylan-referenziale, anche quando il nostro non è in scena, recuperando all'uopo una coppia di personaggi (Murray e Amber) che francamente non avrebbero più dovuto avere nulla da dire dopo Il seme della follia per non rovinarne la resa drammatica, cosa che qui puntualmente avviene. Ciò non mi ha impedito comunque di apprezzare il giochino della riproposizione della reiterata e fondamentale scena dello Speciale precedente. Cameo di Xabaras inutile, se non per il discorso dell'applicazione della "Verità" anche a Dylan, in un finale che pare già un presagio di quello che ci saremmo dovuti sorbire nel ventennale. Anna Never, che torna nella serie dopo quasi sette anni (l’ultima apparizione, se non sbaglio, era in Polveredi Stelle), trattata malissimo per gran parte dell'albo, si riscatta solo parzialmente nel finale. In compenso alcuni personaggi di contorno si perdono completamente nella narrazione. Alla sufficienza la storia arriva, ma nulla più. Discreta la copertina di Stano a tema epidemiologico "classico".

Rileggendola oggi, tra contagio, strade deserte, balloon che parlano di mascherine, guanti e disinfettanti, è una storia che appare quasi tristemente profetica.

Curiosità: La filastrocca iniziale parafrasa in parte quella mitica di Attraverso lo specchio (vedasi citazione sotto).

BODYCOUNT: inquantificabile

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “La Peste che insidia, la Peste che agguanta, la Peste rivela e d’orrore t’ammanta. La Peste schifosa, la Peste lasciva, la Peste, la Peste che arriva!”

VOTO: 6

Soggetto: Barbato (24)

Sceneggiatura: Barbato (23)

Disegni: Roi (43)

Uscita: settembre 2005


2 commenti:

  1. Sono d'accordo: trasposizione di Manzoni abbastanza bislacca. Molto meglio "I promessi paperi" e "I promessi topi" 😀.

    Però la trovata di renderla una storia antecedente allo speciale precedente è stata senz'altro brillante!

    RispondiElimina