sabato 22 novembre 2025

Dylan Dog #226 - 24 ore per non morire


 Il miliardario Harold Barrett vuole vendicare la morte del figlio Thomas, gettato da un treno in corsa. E, secondo Barrett, soltanto due persone avevano un motivo per ucciderlo: Sean Cassidy, collega di lavoro di Thomas, e Dylan Dog! Avvelenati a loro insaputa con un siero letale, di cui soltanto Barrett senior possiede l'antidoto, Dylan e Sean hanno un giorno di tempo per scoprire chi, fra loro, sia il vero colpevole. Una competizione che ha per posta la vita!

Storia questa che soffre del classico problema denardiano ovvero è poco dylandoghiana. I richiami al soprannaturale sono circoscritti e forse sì, forse no, per quanto di fatto pretestuosi, giustificano in corner la presenza dell'indagatore dell'incubo, altrimenti l'albo sarebbe da ascrivere ad altri generi o pensato per altri personaggi bonelliani. C'è da dire che una trama in cui il protagonista ha x ore di vita per portare a termine la sua missione ha sempre un non so che di interessante, tanto nella letteratura quanto nel cinema (Carpenter e il suo 1997: Fuga da New York tanto per fare un esempio a me caro). Nella serie ci aveva già provato anni prima Chiaverotti, con esiti decisamente superiori, nel sottovalutatissimo I demoni. De Nardo qui prova ad inserire un elemento di novità nell’espediente, affiancando a Dylan un concorrente. Tuttavia non si arriva mai a una sfida diretta tra i due, se non alla fine. Inoltre la sceneggiatura è inframezzata da continui flashback che, se da una parte sono indispensabili per ricostruire i pezzi di una complicata vicenda che ha le sue radici nel passato, dall’altro spezzano troppo il ritmo, facendo venire meno la sensazione di “corsa contro il tempo” che dovrebbe essere il sale su trame di questo tipo. Tutto sommato la storia di De Nardo nel complesso si difende, ha un plot articolato ed è ben scritta, con il ricorso al consueto marchio di fabbrica delle didascalie. Ma l’horror non abita qui, anche se il crime/thriller è un genere più affine a Dylan Dog di quanto non lo sia il fantasy spesso scelto dall’autore. Anche la copertina di Stano, così come il titolo, farebbero pensare più a un poliziesco che a una classica avventura dell’indagatore dell’incubo. Bigliardo, alla sua terza collaborazione con De Nardo (la seconda consecutiva), mette in mostra tutta la sua bravura ai disegni, lavorando in modo certosino sui volti dei personaggi e sulle loro espressioni; come ho già avuto modo di notare la "sua" Trelkovski è, a mio gusto, sempre la migliore.

Curiosità: (1) Si rivedono dopo parecchio tempo Glenda e Dora, le amiche di Madame Trelkovski. (2) A pag. 45, ultima vignetta, omaggio all’anime Galaxy Express 999? (3)Sull'Horror Club (inedito) ampio spazio a un disegno di Bigliardo che ritrae Dylan assieme a Valentino Rossi, grande appassionato (almeno all'epoca, ora non saprei) di fumetti e, in particolare, dell'indagatore dell'incubo.

BODYCOUNT: 6

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “IVI ET VIXI

VOTO: 6

Soggetto: De Nardo (11)

Sceneggiatura: De Nardo (11)

Disegni: Bigliardo (7)

Uscita: luglio 2005

3 commenti:

  1. Concordo su tutto. Nei miei appunti ho scritto che Glenda e Dora, sulla serie mensile, mancavano addirittura dal n. 85, ma non vorrei essermi perso per strada qualche loro altra apparizione.

    Mi risultano queste apparizioni (il mio archivio è aggiornato sino al marzo 2010):

    - Albi: 25, 46, 63, 85, 226.
    - Speciali: 9, 18.

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    1. Non ho tenuto il conto. Hai rendicontato anche Wells, Jenkins e la Trelkovski?

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    2. In ogni scheda, nella parte relativa ai crediti, elenco anche i personaggi principali che appaiono nella storia, quindi mi basta scrivere il nome nella casellina di ricerca di Windows e mi escono tutte le schede in cui appaiono 😀 !

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