Il miliardario Harold Barrett vuole vendicare la morte del figlio Thomas, gettato da un treno in corsa. E, secondo Barrett, soltanto due persone avevano un motivo per ucciderlo: Sean Cassidy, collega di lavoro di Thomas, e Dylan Dog! Avvelenati a loro insaputa con un siero letale, di cui soltanto Barrett senior possiede l'antidoto, Dylan e Sean hanno un giorno di tempo per scoprire chi, fra loro, sia il vero colpevole. Una competizione che ha per posta la vita!
Storia questa che soffre del
classico problema denardiano ovvero è poco dylandoghiana. I richiami al
soprannaturale sono circoscritti e forse sì, forse no, per quanto di fatto
pretestuosi, giustificano in corner la presenza dell'indagatore dell'incubo,
altrimenti l'albo sarebbe da ascrivere ad altri generi o pensato per altri
personaggi bonelliani. C'è da dire che una trama in cui il protagonista ha x
ore di vita per portare a termine la sua missione ha sempre un non so che di
interessante, tanto nella letteratura quanto nel cinema (Carpenter e il suo 1997:
Fuga da New York tanto per fare un esempio a me caro). Nella serie ci aveva
già provato anni prima Chiaverotti, con esiti decisamente superiori, nel
sottovalutatissimo I demoni. De Nardo qui prova ad inserire un elemento
di novità nell’espediente, affiancando a Dylan un concorrente. Tuttavia non si
arriva mai a una sfida diretta tra i due, se non alla fine. Inoltre la
sceneggiatura è inframezzata da continui flashback che, se da una parte sono indispensabili
per ricostruire i pezzi di una complicata vicenda che ha le sue radici nel
passato, dall’altro spezzano troppo il ritmo, facendo venire meno la sensazione
di “corsa contro il tempo” che dovrebbe essere il sale su trame di questo tipo.
Tutto sommato la storia di De Nardo nel complesso si difende, ha un plot articolato
ed è ben scritta, con il ricorso al consueto marchio di fabbrica delle didascalie.
Ma l’horror non abita qui, anche se il crime/thriller è un genere più affine a
Dylan Dog di quanto non lo sia il fantasy spesso scelto dall’autore. Anche la
copertina di Stano, così come il titolo, farebbero pensare più a un poliziesco
che a una classica avventura dell’indagatore dell’incubo. Bigliardo, alla sua
terza collaborazione con De Nardo (la seconda consecutiva), mette in mostra
tutta la sua bravura ai disegni, lavorando in modo certosino sui volti dei personaggi
e sulle loro espressioni; come ho già avuto modo di notare la "sua"
Trelkovski è, a mio gusto, sempre la migliore.
Curiosità: (1) Si rivedono dopo
parecchio tempo Glenda e Dora, le amiche di Madame Trelkovski. (2) A pag. 45, ultima
vignetta, omaggio all’anime Galaxy Express 999? (3)Sull'Horror Club (inedito) ampio spazio a un disegno di Bigliardo che ritrae Dylan assieme a Valentino Rossi, grande appassionato (almeno all'epoca, ora non saprei) di fumetti e, in particolare, dell'indagatore dell'incubo.
BODYCOUNT: 6
TIMBRATURA: No
CITAZIONE: “IVI ET VIXI”
VOTO: 6
Soggetto: De Nardo (11)
Sceneggiatura: De Nardo (11)
Disegni: Bigliardo (7)
Uscita: luglio 2005

Concordo su tutto. Nei miei appunti ho scritto che Glenda e Dora, sulla serie mensile, mancavano addirittura dal n. 85, ma non vorrei essermi perso per strada qualche loro altra apparizione.
RispondiEliminaMi risultano queste apparizioni (il mio archivio è aggiornato sino al marzo 2010):
- Albi: 25, 46, 63, 85, 226.
- Speciali: 9, 18.
Non ho tenuto il conto. Hai rendicontato anche Wells, Jenkins e la Trelkovski?
EliminaIn ogni scheda, nella parte relativa ai crediti, elenco anche i personaggi principali che appaiono nella storia, quindi mi basta scrivere il nome nella casellina di ricerca di Windows e mi escono tutte le schede in cui appaiono 😀 !
Elimina