"Dream",
"sogno", un nome poetico per una giovane ragazza, la cui esistenza
scorre felice fino a quando, un terribile incidente, fa sì che rimanga in
bilico fra la vita e la morte. È qui che ha inizio l'incubo di Dream, continuamente
di passaggio tra l'esistenza e la non esistenza, un incubo che la fa vivere
sospesa tra la dimensione reale e l'aldilà. Tocca a Dylan Dog aiutare Dream ad
affrontare e risolvere questa delirante situazione.
Nell’Horror
Club (inedito) quest’albo di Ruju ci viene venduto dalla redazione come un “piccolo
capolavoro”. In realtà ci troviamo di fronte a una storia discreta, dalle due
facce, così come due sono le vite di Dream del titolo. La prima parte, molto “old
school” nell'impostazione, cattura subito il lettore alternando momenti quasi poetici,
esaltati dalla mezzatinta utilizzata da Piccatto (davvero suggestivi i fasci di
luce e la Londra spopolata), a brutali omicidi ben “coreografati”. La seconda,
invece, scivola progressivamente in un banale gialletto, che si appoggia all’usato
sicuro di Inferni che peraltro la copertina di Stano ci spoilerizza colpevolmente
subito. Apprezzabile ritrovare un Bloch parte attiva nell'indagine: è lui a
trovare l'elemento comune tra le vittime e non Dylan, una volta tanto, oltre ad
essere sulla lista degli obiettivi del serial killer. L’assassino di turno,
invece, non ha nessun tipo di appeal a parte quello di essere tremendamente
antipatico. E poi come caspita era riuscito a farla franca, in vita, con degli omicidi
così plateali tanto da commetterne undici prima di essere arrestato?? Senza
contare che rimane sostanzialmente inspiegato il modo in cui si sostituisca a
Dream. Finale molto serrato e amaro. Piccatto in quel periodo si divideva tra
alti e bassi a seconda dell'ispirazione; qui fa un buon lavoro, a tratti ottimo
(della mezzatinta abbiamo già detto), regalandoci una Dream stupenda, sia in
versione “dolce” che in versione “assassina”. Peccato per qualche piccolo
scivolone qua e là (ultima vignetta di pag. 30, brrrr).
BODYCOUNT: (11)
TIMBRATURA:
No
CITAZIONE: “Lo
vedi? E’ tornato il sole.”
VOTO: 6,5
Soggetto: Ruju
(59)
Sceneggiatura:
Ruju (59)
Disegni: Piccatto
(41)
Uscita:
aprile 2005

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