domenica 23 febbraio 2025

Dylan Dog #192 - Macchie solari

 

Il ricevitore di Islington è un potente catalizzatore, un varco attraverso cui si riversano sulla Terra i sinistri alfieri di un inarrestabile contagio. Cosa unisce le perturbazioni che, periodicamente, sconvolgono la superficie del Sole all'aumento di suicidi, atti di violenza, incidenti che, da qualche giorno, stanno letteralmente devastando Londra? Il professor Saltzman crede di saperlo e rende partecipe delle sue teorie un insolitamente scettico Dylan Dog. Ma questo è il momento peggiore per riscoprire le virtù della Ragione, e l'Indagatore dell'Incubo precipiterà, insieme all'eccentrico scienziato e a sua figlia June, in un orrore senza fine…

Abbiamo già avuto modo di notare come a volte Pasquale Ruju per alcune sue sceneggiature prendesse idee, sue o altrui, usate in altre storie dylaniate per comporre una sorta di “patchwork” non sempre riuscito, anzi. Stavolta, invece, l’operazione riesce appieno e senza blasfemia definirei quest’albo molto sclaviano, pensando allo Sclavi post-100 certo, quello più interessato a divertire, ma senza sfigurare dinnanzi alle opere del papà di Dylan. I riferimenti cui Ruju materialmente attinge però appartengono anche ai mitici primi 100. Il principale modello di riferimento è ovviamente Gli Uccisori, l’albo che più di ogni altro ha generato figli e figliastri nell’epopea dylaniata; il dialogo a pag. 10 tra Dylan e Bloch sembra quasi preso di peso dal n. 5. Ci sono poi la strage alla posta, gli zombi, la burocrazia dei “demoni” (vedasi il numero da prendere per farsi “operare”), l’ambulanza con i “finti” infermieri, il gigantesco ripetitore, un pizzico di metafumetto (a pag. 31 Groucho a Dylan: “chi scrive le tue storie dovrà inventarsi qualcos’altro”), la possibile ambientazione in una realtà parallela, il finale irrisolto. Tutta roba già vista e letta ma che qui, riproposta insieme funziona alla grande. Aggiungiamoci tanta ironia macabra, la dose giusta di splatter e horror, quel pizzico di non-sense e un finale beffardo che svela l’inganno del prologo ed ecco servita una ricetta perfettamente riuscita. Il furbo incipit con il seppellimento prematuro e il corteo con Bloch e Groucho zombi già prometteva bene ; subito dopo si parte con l’acceleratore calcato a manetta con le prime tre scene di omicidi, una più spettacolare dell’altro. Dopo una parte centrale più tranquilla si torna a spingere forte con il risveglio di Dylan in ospedale fino alla conclusione aperta a più interpretazioni. Sulla carta non sembrerebbe una storia adatta a Brindisi e invece Bruno ai disegni sforna una prova davvero molto convincente, agevolato da un inatteso ritorno al gore come in Per un pugno di sterline. Peccato invece per la copertina di Stano: bello l’effetto delle pennellate ma non mi piacciono né i tre “bruciacchiati”, né la postura di Dylan che sembra più che altro schifato.

La migliore storia scritta da Pasquale Ruju per Dylan Dog a mio sindacabile giudizio, o almeno quella che io preferisco della sua produzione.

Curiosità: Macchie Solari è anche il titolo di un riuscito spaghetti thriller girato da Armando Crispino nel 1975. Anche nel film vi sono morti violente inizialmente addebitate a influssi metereologici, ma poi si va a parare da tutt'altra parte, spostandosi sui territori del giallo.

BODYCOUNT: Non quantificabile

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “Porte aperte verso l’aldilà… verso il paradiso o l’inferno, come voi amate definirlo. E ora la voce di quel paradiso, o inferno, è giunta fino a noi attraverso lo spazio”.

VOTO: 9

Soggetto: Ruju (44)

Sceneggiatura: Ruju (44)

Disegni: Brindisi (26)


3 commenti:

  1. Bellissima, ma per il primo posto della classifica pasqualina (nonché rujana), io mi giocherei l'albo del mese prossimo e "Il treno dei dannati"!

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    1. Non ti anticipo nulla dell'albo del "prossimo" mese.

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    2. Non si può dimenticare Polvere di stelle comunque.

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