domenica 4 settembre 2022

Dylan Dog #94 - La donna che uccide il passato

 

Quante donne, Dylan, quanti amori... Tante volte ti hanno salvato dai tuoi incubi. Ma ora qualcuno vuole distruggerli, un potere enorme sta uccidendo il tuo passato. Chi è Hannah, la bellissima e gelida assassina che ti perseguita? Nei suoi occhi, arde una gelosia infinita, una rabbia infinita e forse… un amore altrettanto infinito!

Nel Club dell’Orrore dell’inedito questo albo viene definito un “nuovo capolavoro” di Chiaverotti. Non potrei essere più in disaccordo. Il problema principale di questa storia è che Chiaverotti contraddice, pur consapevolmente bisogna riconoscerlo, sia il Dylan di Sclavi sia sè stesso. Fin da subito si rimarca, se mai ce ne fosse bisogno, che ogni relazione per il nostro è stata importante e che è sempre stato innamoratissimo di tutte le sue partner. Non è necessario scomodare i primi numeri in cui Dylan era sessualmente più “disinvolto”, per dimostrare che questo assunto era in realtà assai discutibile già da tempo. Tanto per fare un esempio, nel n. 46 si porta a letto Patricia Reeves, maldestramente riproposta anche qui, perché "gli andava". E in quest’albo Chiaverotti decide di spogliare di credibilità la figura dell’indagatore romantico innamorato e il suo dichiarato "vero" amore mensile in tre semplici passi:

1) Dylan si spupazza subito una poliziotta a caso, l'agente Kelly Norton, una delle donne meno avvenenti con cui si sia accoppiato, tra l’altro;

2) Verso il finale è talmente addolorato che seduce e si spupazza anche Tess (già apparsa, ma non “timbrata” nel n. 15), partner dylaniata poco considerata, ma tra le mie preferite;

3) Bloch e Groucho continuano a sfotterlo senza ritegno per la mole di ex.


A mio avviso un’operazione di questo tipo, per riuscire, avrebbe dovuto essere gestita con uso paradossalmente più ampio dell’ironia. Oppure in modo del tutto diverso come farà in seguito Recchioni con Il Cuore degli uomini. Invece la sceneggiatura sembra continuamente indecisa sul registro da adottare, per concludersi poi con un finale che ancora una volta ricerca la commozione del lettore.  Lo spunto interessante fornito dall’omaggio a Poe e al suo Ritratto Ovale viene smarrito in fretta e annacquato da alcune trovate al limite del trash: il look da esibizionista di Hannah, il cellulare nella tomba, Ben Joker (il nome l’avrà suggerito Mignacco?), gli zombi (prima vignetta pag. 56 che c’azzeccano??), l’imbarazzante conclusione dello scontro a pagg. 92-93. C’è anche un bel pasticcio tra date di nascita e cognomi di Hannah. Si rivedono la Trelkovski (inutilmente) e un particolarmente loquace Hamlin. Molti si accontenteranno della sorpresa di rivedere alcune vecchie fiamme e della curiosità di scoprire quali si salvino. Ma anche da questo punto di vista non riesco a perdonare Chiaverotti, non tanto per aver sfoltito il gruppo, quanto per la scelta delle vittime. Patricia Reeves, Katlheen e Shelley non andavano toccate: troppo importanti nell'economia dei rispettivi albi di appartenenza per essere liquidate così velocemente. Da salvare gli omicidi, sempre ben “coreografati” da Claudio e alcune sequenze, come quella in ui Dylan che si “sfalda” (pagg.25-26) e quella delle braccia che sbucano dal muro in una nuova rivisitazione de Il giorno degli zombi dopo il mitico n. 43. Troppo poco per arrivare alla sufficienza. Molto bene Brindisi che continua qui la sua ascesa verso l’eccellenza: i suoi disegni sono di gran lunga la cosa migliore dell'albo. Lodevole il tentativo, piuttosto riuscito, di richiamare lo stile dei colleghi che avevano precedentemente disegnato le ex di Dylan. La copertina di Stano a posteriori fa indirettamente pensare anche a Il ritratto di Dorian Gray.

Curiosità: (1) A pag. 39 Dylan cita Dellamorte definendolo suo amico, anche se non vi sono didascalie a richiamare i loro due incontri (Orrore Nero e Stelle Cadenti). (2)A pag. 44 si può intuire che Tadeus Boff, l’immaginario pittore innamoratosi di Hannah, ha dipinto anche il quadro di Partita con la morte che Hamlin teneva in vetrina nel n. 66. (3) Dylan non faceva “doppietta” da circa 2 anni. (4) Da un recente post pubblicato sulla sua pagina Facebook, apprendiamo da Bruno Brindisi che il titolo di lavorazione dell’albo era Fan, mentre Hannah in origine avrebbe dovuto chiamarsi Clio, come l’attrice Clio Goldsmith “una delle fisse di Claudio assieme a Sinead O’Connor”.

BODYCOUNT: 11

TIMBRATURA: Sì (2, Kelly e Tess)

CITAZIONE: “Io so tutto, Dylan… come la notte… la notte che osserva, silenziosa, la vita degli uomini… mentre lei è sola… sempre più sola…”

VOTO: 5

Soggetto: Chiaverotti (27)           

Sceneggiatura: Chiaverotti (28)

Disegni: Brindisi (8)

2 commenti:

  1. Un soggetto tra i più geniali dell'intera serie, svolto in una sceneggiatura quantomai avvincente. Nella mia personale top 5 delle storie non sclaviane.

    Ti tolgo il saluto!

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