mercoledì 29 settembre 2021

Dylan Dog presenta Groucho (1) - La cosa misteriosa che vive dietro il frigorifero

 

"Veramente io cercavo Dylan Dog!"… Niente da fare, quando l'Indagatore è impegnato altrove è il suo inarrestabile assistente a risolvere i casi più terribili. Completo di baffi e sigaro, il buon vecchio Groucho deve affrontare i capricci di un gatto incantato. La bestia ostinata non fa che guardare dietro il frigorifero… Che ci sarà mai là dietro?

A partire dallo Speciale n. 6, in sostituzione dei volumetti dell’”Enciclopedia della Paura”, ecco arrivare in allegato un albetto di 32 pagine, tutto dedicato alla “spalla” dell’indagatore dell’incubo. L’appuntamento si rinnoverà ogni anno sino al 1999, per un totale di otto volumetti noti tra i fan dylaniati con il nomignolo di “grouchini”, per essere poi soppresso a favore di un aumento di pagine dello Speciale (operazione che in termini di costi conveniva alla Bonelli). Buon esordio per il Groucho solista, che si diverte all'inizio a parodiare il suo principale per poi partire con una sarabanda di battute a raffica. Sclavi cerca anche di costruire una storia "seria", autobiografica o per meglio dire auto-miciografica (i gatti sono uno dei grandi amori di Tiz). Nel finale ci scappa anche un po' di malinconia per l’adorabile felino co-protagonista, mentre Groucho, facendo le veci di Dylan, aggiorna il diario. Perfetta la scelta di Piccatto, perché ai tempi era quello che, a mio parere, meglio disegnava il bizzarro assistente del nostro, oltre ad essere particolarmente adatto all’impronta ironico-surreale data alla storia. Semplice semplice la copertina di Stano che regala un bel primo piano al “baffo”. In terza di copertina una rubrica che diverrà subito fissa, il “Battutario Grouchesco” ovvero una raccolta di freddure scelte tra le centinaia degli anni precedenti.

Simpatico, ma preferisco i grouchini più non-sense o demenziali come il successivo, inarrivabile, Horrorpoppin.

Curiosità: (1)Coerentemente, mentre Groucho è assente nello Speciale, Dylan non compare in questo albetto; una situazione che si ripeterà negli anni successivi, con qualche eccezione. (2) Dal momento che sono fresco di lettura dello Speciale n. 35, mi hanno particolarmente colpito alcuni passaggi dell’editoriale di pag. 2 (non spoilero nulla, chi ha letto capirà): “questo caro pazzoide,  diciamo che è il sosia (ma forse si trucca, con baffi finti e parrucca chissà) del grande Groucho Marx [..] Come il vero Groucho, il nostro ha fatto l’attore, in gioventù, prima di diventare amico e assistente di Dylan (e in che modo lo è diventato è ancora una storia tutta da raccontare)”.

BODYCOUNT: 2

TIMBRATURA: No

CITAZIONE: “Non solo quel gatto, ma tutti.. quando alzano d’improvviso la testa, e fissano un punto vuoto magari per ore.. sì forse stanno vedendo il più grande mistero dell’universo: il nulla..”

VOTO: 7

Soggetto: Sclavi (64)

Sceneggiatura: (59)

Disegni: Piccatto (10)

2 commenti:

  1. Una delle storie più politiche di Sclavi, quindi non commento :) !!!

    Commento invece la copertina, forse la peggiore di Stano: perché mettere solo il faccione di Groucho, senza una scenografia? Perché, per esempio, non inserire nell'immagine un gatto e un frigorifero?

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    1. Momento. Se il commento politico è inerente alla storia ben venga. Se fine a se stesso allora anche no :)
      Sulla copertina di Stano: si voleva celebrare Groucho con un albo tutto suo. Magari ancora non sapevano che l'iniziativa avrebbe avuto successo.

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