domenica 19 settembre 2021

Dylan Dog #67 - L'uomo che visse due volte

 

Abbiamo tutti il nostro Doppio, una Metà Oscura, un Gemello Cattivo... È un luogo comune, una cosa che si dice così per dire. Ma se le ombre del nostro carattere cominciano a camminare in carne e ossa, questa cosa può diventare spiacevole... Il mite Matthew Pascal scompare nel nulla per sette anni e, al suo posto, compare Adrian Mehis, criminale incallito, vero e proprio demonio. Ma quando le due parti si ritrovano insieme, si scatena l'Inferno!

Albo eccellente impreziosito dagli strepitosi disegni di Venturi, al debutto nella serie. Venturi, come Brindisi prima di lui, arrivava in Bonelli dopo una breve esperienza con l’editrice Acme. Purtroppo, e lo scrivo con sincero rammarico, il suo sodalizio con Dylan Dog durerà per sole quattro storie. Successivamente passerà a Tex a tempo pieno, salvo una breve ma importante parentesi come copertinista di Magico Vento (fino al n. 31 della serie creata da Gianfranco Manfredi). Sclavi quando ha trattato il tema del doppio ha sempre sfornato ottime sceneggiature e questa non fa eccezione. I modelli di riferimento per il soggetto, stavolta, sono addirittura quattro: Vertigo di Hitchcock, omaggiato anche dal titolo che declina al maschile quello della versione italiana del film, Conan Doyle con il racconto L’uomo dal labbro spaccato, e soprattutto Stephen King con la sua Metà Oscura e ovviamente Pirandello, il cui Mattia Pascal e relativo alter ego, sono gli assoluti protagonisti anche di quest’albo. Non ci sono tempi morti. Il ritmo è notevole, il livello di splatter elevato e la mattanza messa in atto da Mehis ha ben pochi eguali nella serie. Indimenticabile Groucho che risveglia Bloch dal coma a suon di battute a raffica e la tristezza e poi la gioia di Dylan per la sorte dell'amico ispettore. L'espressione del viso dice tutto sull’affetto che l’old boy nutre per il “vecio”, grande merito di Venturi, bravissimo a imprimere le emozioni sui volti dei personaggi. In questo saprà addirittura superarsi in Johnny Freak. Senza il suo fondamentale apporto, inoltre,la decomposizione di Mehis o l'omicidio del prete non avrebbero avuto lo stesso impatto. C’è spazio anche per ribadire alcune riflessioni sulla maschera “ del perbenismo, dell’onesta, della religione” che tutti gli uomini indossano, già espresse, per tramite di Chiaverotti, nel contemporaneo La maschera del demonio. E c’è anche una piccola citazione del n. 34, Il buio, di cui Dylan ricorda i guanti di gomma con la replica delle impronte digitali; in un certo senso un assist al numero successivo che vedrà proprio il ritorno di Mana Cerace, il “mostro del buio”. A pag. 18 e ss. Sclavi auto-cita sè stesso con la cruentissima scena del labbro strappato e il successivo divoramento di consorte già sperimentato con successo in Storia di Nessuno. Cameo per il Dott. Bronski (a pag. 40) che però non viene espressamente nominato; curiosamente lo psichiatra-ipnotista divenuto amico di Dylan dopo i trascorsi degli albi nn. 4 e 61, ritornerà ne La metà oscura, una storia che ha più di un’affinità con questa. Copertina di Stano senza infamia e senza lode; suggerisce però l’importanza dei fulmini nell’economia della vicenda.

L’uomo che visse due volte è uno degli albi più genuinamente horror della serie, peccato non goda, tra i fan, della considerazione che meriterebbe. Forse la concorrenza a quei tempi era davvero tanta.

SPOILER: Dal momento che in passato si è dibattuto molto, soprattutto sul forum di cravenroad.it, sul rapporto tra Pascal e Mehis, come già fatto in occasione del finale di Delirium, vi ammorbo con la mia interpretazione. Pascal scappa di casa e si rifà una nuova vita assumendo l'identità di Adrian Mehis, dando libero sfogo a pulsioni violente, prima represse, e a tutte le azioni più inique che il morigerato e religioso Pascal non avrebbe mai avuto il coraggio di compiere. Successivamente inscena il finto funerale di Mehis, ritornando come Pascal, così come nell'originale Pirandelliano Mattia inscena la morte di Adriano e ritorna al suo paese. In seguito la finta identità di Mehis prende vita autonoma, così come il George Stark di Stephen King, ma ha bisogno di Pascal per continuare a sopravvivere perché i due sono le opposte personalità della medesima persona. Per questo alla fine Dylan non capisce più chi dei due è chi, perché Pascal è anche Mehis e viceversa. FINE SPOILER.

Curiosità: (1)Non so se sia un errore ma lo segnalo comunque. Nel trafiletto di giornale ritrovato da Dylan c’è scritto che Pascal, il giorno in cui è scomparso, aveva detto ai familiari che sarebbe uscito a comprare le sigarette. A pag. 9 il diretto interessato afferma, invece, di essere uscito a comprare il giornale. (2)A pag. 5 nella libreria di Dylan, oltre alla Metà Oscura di King, scorgiamo un altro romanzo  che sarà di ispirazione per un’altra avventura del nostro, The Tenant di Topor (o  meglio, lo sarà la sua trasposizione cinematografica L’inquilino del terzo piano di Polanski). E’ presente anche Wise Children, da noi tradotto come Figlie Sagge, l’ultimo libro di Angela Carter, morta circa un mese e mezzo prima dell’uscita dell’albo. (3)Nel Club dell’Orrore dell’inedito si fa intendere l’imminente annuncio del Dylan Dog Horror Fest n. 3, peraltro già sbandierato nel secondo Almanacco della Paura, in edicola negli stessi giorni. (4)Sulla Vetrina ospite della Post (sempre inedito) vengono annunciati, tra le altre cose, l’orologio di Dylan Dog e l’uscita del libro di Sclavi Sogni di sangue.

BODYCOUNT: 13 oltre a un numero imprecisato di poliziotti arrostiti dai fulmini di Mehis

TIMBRATURA: Sì (1, Holly)

CITAZIONE: “Io ti battezzo, Padre Alden.. e ti do l’estrema unzione.. nel nome di niente e di nessuno”.

VOTO: 9

Soggetto: Sclavi (61)

Sceneggiatura: Sclavi (56)

Disegni: Venturi (1)

2 commenti:

  1. Sì, sì, è Bronsky: me lo ero anche segnato tra i personaggi della storia!

    Purtroppo non riesco a condividere il tuo entusiasmo sull'albo: per me è una storia troppo fracassona e confusionaria, una delle meno riuscite tra i primi 100.

    Tutt'altro discorso per i disegni: quelli sì sono da 10!

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    1. Guarda per me già solo tutto quello che ruota attorno al coma di Bloch è strepitoso. Poi l'omicidio del prete è probabilmente il migliore dell'intera serie.

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