lunedì 20 settembre 2021

Dylan Dog #68 - Lo spettro nel buio

 

Mana Cerace è vivo! Il viscido abitatore de Il buio consuma ancora le sue scorrerie di sangue nella notte. Ma perché proprio a Brentford? Il mostro è tornato alle origini, dove la sua esistenza spettrale si è liberata dalle spoglie mortali, ma non basta. Forse sta lanciando una sfida a Dylan Dog, forse un avvertimento, una minaccia… o soltanto una trappola? Nelle notti di Brentford, si nasconde la risposta!

A grande richiesta dei fan dylaniati ecco tornare uno dei villain più amati della serie: Mana Cerace. Rispetto a Il Buio Chiaverotti sceglie di cambiare completamente registro. Indicativa in questo senso appare anche la scelta, apparentemente azzardata, di sostituire ai disegni Dall’Agnol, autore di un’ottima prova  nel prequel, con Piccatto, molto più a suo agio nell’illustrare una storia che non vuole prendersi davvero sul serio. Si respira quell'atmosfera leggera, di divertito cazzeggio, che Chiaverotti ai tempi sapeva padroneggiare senza pari, rendendo piacevole la lettura e facendo dimenticare, anche se a fatica alcuni macroscopici difetti (ad esempio mi sfugge come il maestro terrorista avrebbe potuto mettersi in fuga da un’esplosione nucleare in meno di tre minuti). L'idea stessa di Mana Cerace che vuole salvare l’Inghilterra dalla bomba atomica, se pur per il tornaconto personale di continuare a coltivare il suo orticello di morti ammazzati, appare risibile. Per fortuna il divertimento non manca, nonostante Groucho rimanga fermo ai box dopo poche pagine, senza accompagnare Dylan in trasferta. Chiaverotti qui lega ancor più a doppio filo il background di Philip Crane/Mana Cerace a quello di Freddie Kruger: presi di peso da Nightmare 3 sono il modo con cui si crede di uccidere il boogeyman, la figura del parente fantasma (in DD la sorella di Crane, nel film di Russell la madre di Krueger) che aiuta i protagonisti, le "solite" filastrocche, l'atteggiamento "gigioneggiante" del killer. Non a caso Dylan si immerge volontariamente nel buio così come i teenager che vogliono sfidare Freddy si abbandonano al sonno. Anche il millepiedi che esce dalla bocca di una delle vittime dovrebbe ricordarmi qualcosa che al momento non mi sovviene. Piccatto in forma smagliante, anche se confesso di preferire nettamente la versione più esile di Mana Cerace realizzata da Dall’Agnol, a cui si rifà Stano per la bella copertina a sfondo nero, in tema con il buio. Peccato essersi bruciati subito l’ispettrice Merrill, che aveva ottime potenzialità per ritornare occasionalmente nella serie. Chiaverotti si ricorderà comunque di lei in occasione della trilogia dedicata al mostro del buio pubblicata sulla serie regolare nel 2020 (albi da 409 a 411). Da elogiare ancora una volta l’ottimo lavoro di lettering del sempre bravo Piero Ravaioli.

Il primo episodio rimane spanne sopra questo seguito.

Curiosità: (1) A pag. 61 la piccola Rochelle festeggia i suoi otto anni, mentre l’amico Tobey Hooper (un nome  che mi ricorda “qualcuno”) dice di averne già 10. Ma non andavano a scuola nella stessa classe? L’insopportabile moccioso era anche un ripetente? (2) Nuovamente ripresa la tagline di Alien, qui riadattata in “nel buio nessuno può sentirti urlare”. (3)In terza di copertina viene ufficialmente presentata la terza edizione del “Dylan Dog Horror Fest”, al Palatrussardi di Milano dal 23 al 30 maggio 1992. Ospiti annunciati: Robert Englund, Bruce Campbell, Dario Argento e Wes Craven! (4) Sulla “Vetrina” (inedito) viene annunciata la campagna informativa sulle tossicodipendenze e l’AIDS 1992, promossa dall’assessorato alla Sanità e Sicurezza Sociale del Comune di Firenze, di cui Dylan Dog sarà testimonial.

BODYCOUNT: 6

TIMBRATURA: No (Dylan viene beffato un attimo prima)

CITAZIONE: “Tutta a vita è un sogno.. un sogno sbagliato.. noioso.. inutile.. ma non aver paura.. stai per svegliarti nel buio!”.

VOTO:7

Soggetto: Chiaverotti (12)

Sceneggiatura: Chiaverotti (13)

Disegni: Piccatto (10)

3 commenti:

  1. Ero certo di aver segnalato quell'errore sull'età dei bambini nella mia scheda, invece non c'è… non vorrei che in un secondo momento mi fossi accorto che in realtà non era un errore. Dovrei ricontrollare l'albo, ma se lo sfoglio senza rileggerlo è difficile chiarire l'arcano...

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  2. No, io ho la ristampa. Risfogliandola, mi sembra palese l'errore: prima li vediamo in classe assieme, poi alla festa il bambino dice che lei ha otto anni e lui dieci. Non so se nell'Inghilterra dei primi anni '90 usasse ancora bocciare alle elementari! Qui accadeva molto di rado e comunque erano sempre bocciature singole, mai doppie!

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